giovedì 19 gennaio 2012

Policarpo Petrocchi: storia di un galantuomo (venerdì, 23 giugno 2006)


venerdì, 23 giugno 2006

Policarpo Petrocchi: storia di un galantuomo

  


Il Dizionario di Petrocchi, manifesto per l’unità della lingua italiana


Un vocabolario, fra Ottocento e Novecento, ebbe notorietà, diffusione e prestigio superiori a quello che (solo per fare un esempio fra tanti) può avere oggi l’ottimo e notissimo Devoto-Oli. Il Novo dizionario universale della lingua italiana del pistoiese Policarpo Petrocchi, pubblicato dai Fratelli Treves di Milano, uscì a dispense fra il 1884 e il 1890 fu poi raccolto nei due volumi del 1997 e del 1891 e ristampato più volte fino al 1931. Affiancato da varie edizioni minori e da un vastissimo corredo di grammatiche, antologie e testi scolastici, ugualmente scritti dall'infaticabile Petrocchi ed indirizzati ad un'utenza diversificata, il Novo dizionario fu  - come ricordò Luciano Bruschi, autore del fondamentalePolicarpo Petrocchi. Un tempo, un uomo – “per oltre mezzo secolo il vocabolario più diffuso in Italia e molto ricercato dagli stranieri … perché, utilmente, dà l’indicazione esatta della pronuncia, separando nettamente la lingua viva dalla lingua morta ed è infine, ricchissimo di esempi raccolti dallo stesso autore”. Di quest’ opera considerata per lungo tempo il vocabolario della lingua italiana per antonomasia, ancora nel 1952, veniva scritto che “non vi è italiano, anche di modesta cultura, che non conosca ed adoperi anche oggi col massimo profitto il Dizionario Universale di Policarpo Petrocchi".  Lo scopo del Novo Dizionario era quello, cominciando fin dai banchi della scuola elementare, di unificare linguisticamente un Paese scarsamente alfabetizzato e talmente diviso dai dialetti che, ad esempio, i numerosissimi emigrati liguri e campani, presenti fin da fine Ottocento in Argentina, riuscivano ad intendersi bene fra loro solo parlando in castigliano.  L'autore da uomo del Risorgimento e convinto seguace delle teorie manzoniane,  aveva, infatti, scritto: “Attenendoci ad una sola misura, stando a una sola parlata, faremo come tanti bravi soldati intorno a una sola bandiera: forti e uniti combatteremo da forti; faremo finalmente un vocabolario, una grammatica sola, chiara, facile anche per gli stranieri che trovan tanto indigesta la nostra lingua: noi tutti allora ci piglieremo più amore e non ci avverrà più di scambiare quelli del nostro paese per inglesi e tedeschi.” Ancora oggi l'opera del Petrocchi, esaurito il suo compito pedagogico,  resta la testimonianza più viva e più ricca dell'uso del fiorentino (e del toscano) parlato tardo ottocentesco; ma Petrocchi non si limitò a quest’impresa ed alla sua nota e vasta produzione di letteratura per la scuola. Sempre instancabile lavoratore, anche quando dagli anni Novanta in poi la sua salute cominciò a vacillare, fu brillante conferenziere in prestigiosi circoli culturali, autore di una notevole produzione letteraria e saggistica della quale ci limitiamo qui a ricordare un'ottima traduzione dell'Assomoir di Zola, elogiata dallo stesso autore, il libro di novelle Nei boschi incantati, il volume Fiori di campo. Letture toscane, la commedia I Vespri, un saggio contro l’impresa coloniale italiana in Africa, alcune poesie, altri saggi critici sul teatro popolare, sulla letteratura ed in particolare sul Manzoni e sul Carducci, che di Petrocchi fu sempre amico malgrado nel 1895 avvenisse un memorabile scontro fra i due. Pistoiese di montagna, Policarpo Petrocchi nacque nel piccolo e suggestivo borgo di Castello di Cireglio  il 16 marzo 1852 da Luigi di Francesco e da Carolina Geri. Di famiglia non povera per quei tempi, ma nemmeno benestante, Policarpo fu mandato in città presso lo zio prete a studiare da esterno al locale Seminario. Il ragazzo, intelligente e sensibile, abituato alla libertà agreste, ricordò sempre con amarezza la permanenza cittadina in casa dello zio autoritario,  con una zia zitella e frustata e la nonna rustica, anche gli studi non furono brillanti sebbene il livello dell'insegnamento fosse più che dignitoso. Nel 1869 il giovane Policarpo s’innamora di quella che sarà poi la donna della sua vita Clementina Biagini, figlia di un noto medico pistoiese e destinata al matrimonio col benestante notaio Arcangeli dal quale successivamente si separerà. Sempre nelle stesso anno abbandona Pistoia e si reca a Martinengo, nei pressi di Bergamo, per insegnare italiano in un collegio fondato da un monsignore  amico dello zio prete. L’anno successivo troviamo Petrocchi ad insegnare a Torino presso l’Istituto del prof. Lanza. Iniziò così l'altra sua fondamentale attività, l'insegnamento, che svolse sempre con passione, sia come precettore presso privati, sia in varie scuole d’Italia, ma soprattutto al Collegio militare di Milano (poi trasferito a Roma) dove così lo ricordava il Maresciallo d'Italia Enrico Caviglia, già suo allievo: "Fra i miei insegnanti egli ha lasciato nella mia memoria, nella mia anima l'impronta più profonda ... ci apprese ad amare i nostri grandi poeti antichi e moderni ...Faceva il suo dovere d'insegnante con la coscienza scrupolosa di un apostolo, e nello stesso tempo , per la sua natura franca e leale ci apprese ad esprimere apertamente le nostre idee ed a giudicare con libera mente gli uomini e con spirito critico le idee". Di quest’indole Petrocchi diede più volte personalmente viva testimonianza come ad esempio nel 1899 quando, vinto il Premio Siccardi con il libro pacifista La Guerre,  trovò coerente presentare le dimissioni (subito respinte) dalla cattedra che aveva al Collegio militare;  tra l'altro, con la somma del premio,  fece poi lastricare la piazza di Castello di Cireglio. L'amore per Castello, testimoniato dall'opera postuma Il mio paese,  fu infatti costante in Petrocchi. Vi tornava da Milano e poi da Roma ogni estate, con la famiglia che diveniva via via sempre più numerosa, e nel 1880 vi fondò la Società Onore e Lavoro con lo scopo di dotare il borgo di quei servizi e di quelle infrastrutture necessarie che l’amministrazione comunale di Pistoia non si decideva a fare. La gestione della cosa pubblica da parte di una classe dirigente pistoiese giudicata da Policarpo avida ed ottusa fu infatti uno dei suoi principali crucci tanto che nel 1901, lui che a Milano ed a Roma aveva frequentato personaggi del calibro di Filippo Turati o Enrico Ferri, non poté fare a meno di intervenire nelle vicende elettorali cittadine appoggiando, senza successo, lo schieramento dei “partiti popolari” radicali, repubblicani, socialisti. In politica Petrocchi, dopo una giovanile ammirazione per Cavour e Vittorio Emanuele II, aveva infatti col tempo maturato idee repubblicane. Ciò era avvenuto soprattutto sulla scorta di un’avversione totale per la persona e per la politica corrotta ed antipopolare in cui, dopo i trascorsi garibaldini e di “sinistra”, si era gettato il presidente del consiglio Crispi sostenuto dall’ “aiuto potente della compagine monarchica”, mentre rimanevano costanti in Petrocchi la stima per Garibaldi e lo spirito fieramente anticlericale. L’anticlericalismo di Petrocchi, che non fu mai né antireligioso né anticattolico, andava ben oltre il dato storico-politico risorgimentale di avversione al potere temporale caratterizzandosi per i suoi connotati morali di critica ad un’ipocrisia ecclesiastica, il cui peso personalmente aveva già sperimentato in gioventù  presso lo zio prete e con la quale si era poi scontrato per la vicenda della sua "illegittima", ma solida unione con l’amata Clementina Biagini dalla quale ebbe ben sei figli. E proprio circondato da quattro dei suoi figli e dagli affezionati compaesani, durante l’annuale festa a Castello di Cireglio, lo raggiunse, il 25 agosto 1902, improvvisa la morte, stroncando un’esistenza dedicata alla famiglia, al lavoro, allo studio, all’onestà ed ad alti ideali                                                                

                                                             Carlo Onofrio Gori

Sintesi degli articoli:

Carlo O. Gori, Il Dizionario di Petrocchi, manifesto per l’unità della lingua italiana. La vita e l’opera del linguista e letterato nato 150 anni fa a Cireglio, in “Microstoria”, n. 24 (lug.-ago. 2002);
C.O. Gori, Policarpo Petrocchi ammiratore di Garibaldi. Profilo del letterato pistoiese autore del Novo dizionario universale della lingua italiana, in “Camicia Rossa”, n. 2-3 (mag.-ott. 2003);
Carlo O. Gori, Le parole della tradizione ovvero Petrocchi digitale, in “Storialocale”, n. 6 (2005)
Carlo O. Gori, Uno schietto pistoiese di montagna, in "Vibanca informa", (gen.-mar. 2010)
vd. anche: A. Ottanelli, C.O. Gori (a cura di), In onore di Policarpo Petrocchi. Atti del Convegno di studi,Pistoia-Prato, Gli Ori, 2005. Testi di : Andrea Ottanelli, Giorgio Petracchi, Enrico Ghidetti, Paola Manni, Carlo O. Gori, Gianni A. Papini, Andrea Fusari, Gianluca Chelucci, Guido Petrocchi.







Questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.

                                                      Carlo Onofrio Gori  cog@interfree.it



Le parole delle tradizioni ovvero Petrocchi digitale: un progetto finanziato dall'Unione Europea per la promozione e valorizzazione della  personalità intellettuale di Policarpo PetrocchiMicrostoria_pag2

 Importanti iniziative hanno in questi ultimi anni opportunamente riproposto all'attenzione degli studiosi italiani ed alla memoria e sensibilità dei pistoiesi la figura di un loro concittadino illustre, Policarpo Petrocchi. 
Eminente lessicografo, linguista, letterato, impareggiabile docente, nonché autore del celebre Novo dizionario sul quale generazioni di italiani si addestrarono per lunghi anni a scrivere e parlare una lingua comune, Petrocchi nacque a Castello di Cireglio nel 1852, operò fra Milano e Roma e precocemente scomparve nel 1902.  
La Società Onore e Lavoro, fondata da Policarpo nel 1880 ed oggi guidata dal nipote Guido Petrocchi, unitamente ad alcuni studiosi, fra i quali ricordiamo Ferdinando Tempesti e Luciano Bruschi, purtroppo in seguito scomparsi, ed Andrea Ottanelli, furono, a partire dalla memorabileGiornata di studi del 19 ottobre 1996, in prima fila nell’impegno per la conoscenza e la valorizzazione della personalità e dell'opera dell’illustre lessicografo. 
In tali, ormai decennali e benemerite, iniziative stretta e fattiva è stata la collaborazione degli studiosi con l'Amministrazione comunale di Pistoia, ampiamente evidenziatasi nelle numerose ed autorevoli Celebrazioni promosse nel 2002 per il centocinquantesimo anniversario della nascita e per il centesimo anniversario della morte di Policarpo. Di quelle manifestazioni, culminate nell'importante Convegno nazionale del dicembre di quell'anno dal titolo In onore di Policarpo Petrocchi, a cui presero parte linguisti, storici e studiosi come Enrico Ghidetti, Gianni A. Papini, Paola Manni, Giorgio Petracchi, Andrea Ottanelli, Gianluca Chelucci, Andrea Fusari, Guido Petrocchi, Carlo O. Gori,  resta tangibile memoria nella recente e bella pubblicazione,  per i tipi de Gli Ori, degli Atti del convegno di studi curata da Andrea Ottanelli con la collaborazione del sottoscritto.
L'impegno per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio petrocchiano da parte del Comune e della Provincia di Pistoia, ed in particolare della Biblioteca Forteguerriana, che, com'è noto, conserva libri e documenti dell'illustre concittadino,  non  si è certamente concluso con le manifestazioni del 2002; ha infatti ricevuto un cospicuo finanziamento da parte dell'Unione Europea un importante progetto,promosso dal dirigente del settore cultura Maurizio Vivarelli, orientato a mettere in rilievo le reti di legami che intercorrono tra le attività di natura più propriamente storico-linguistica inerenti Policarpo ed il campo, ampio e complesso delle tradizioni, ed in particolare delle tradizioni popolari.
Si punta da un lato, inserendo sul web immagini e scritti, di fornire alla figura di Petrocchi e ad alcune sue opere una tangibile e "globale" visibilità, oggi offerta soprattutto da Internet, mentre dall'altro lato si tratta  di promuovere un intervento di più ampio respiro, peraltro già avviato, che come prima fase punta sulla complessiva riqualificazione urbana di Castello di Cireglio. E’ infatti noto che la fama Policarpo Petrocchi, oltre che all'attività di letterato, fu dovuta anche alla sua intensa attività di promotore di iniziative tese a riqualificare quel suo paese che, come lui affermava, era dimenticato dalle istituzioni; fu per questo che fondò la Società Onore e Lavoro grazie alla cui attività Petrocchi ed i suoi compaesani poterono realizzare molti interventi come la fontana e la sua area a giardino, le pavimentazioni delle strade e delle piazzette, etc.
Come accenavamo quest'ultimo intervento si contraddistingue per essere il primo stralcio di un più ampio progetto dimensione intercomunale (al coordinamento generale delle iniziative sovrintenderà un comitato tecnico-scientifico)finalizzato alla costituzione di un Parco Culturale allargato all'intera Montagna pistoiese che avrà come filo conduttore la lingua e le tradizioni popolari e che farà riferimento alla presenza o al passaggio di figure della letteratura che hanno particolarmente evidenziato le peculiarità linguistiche e culturali di questo territorio come, appunto, Castello di Cireglio con Policarpo Petrocchi, Pian degli Ontani nel Comune di Cutigliano, con la poetessa-pastora Beatrice, Sambuca P.se con Michele Barbi ed infine San Marcello P.se con Niccolò Tommaseo (che, ovviamente, pistoiese non era) per la perdurante attualità di una sua opera: Gita nel Pistojese
Vengono evidenziati dunque, da un lato, il territorio della Montagna pistoiese, nei suoi multiformi significati ed aspetti storici, economici, sociali, culturali, etno-antropologici; dall'altro le risultanze linguistiche della produzione creativa e/o scientifica di queste personalità intellettuali. Si crea in tal senso un solido legame tra i due termini, parole  tradizioni, che intitolano questo progettointendendo rappresentare con essi, da un lato,la lingua nel suo dinamico divenire storicoe dall’altro le forme, anch'esse decisamente evolutive, secondo cui si organizzano le complesse e problematiche esperienze della cultura e della socialità. In questa prospettiva, la lingua diviene l'oggetto della ricerca, ed al tempo stesso, per la sua natura specifica, lo strumento tramite cui l'indagine viene svolta.
Conseguente obiettivo di questo progetto sarà poi quello di creare un collegamento fra questa attività scientifica di studio e ricerca, che già di per sé costituisce un rilevante fattore nello sviluppo  delle identità locali, e nuove attività economico-turistiche legate al sistema dei beni culturali territoriale. In tal senso, tenendo presente il forte peso che il turismo culturale sempre più assume nell’ambito delle attività economiche del Paese, si tratterà, individuando e promovendo forme di imprenditorialità soprattutto giovanile, di ideare e programmare eventi della più varia natura mediante i quali assicurare adeguata visibilità agli esiti del progetto.
Ma torniamo ad esaminare i contenuti dello spazio del “Petrocchi digitale”. Curati da esperti, saranno rappresentati dalla pubblicazione sulweb, sul quale potranno essere facilmente ed ampiamente consultati, di importanti opere e documenti petrocchiani "arricchiti" da immagini, recensioni e commenti. Vi appariranno infatti:  sia l' Inventario delle Carte Petrocchi e che le foto dell'album familiare; una bibliografia analitica delle opere di su Policarpo; il  volume pacifista Le guerre con il quale il lessicografo vinse il Premio Siccardi;  l'edizione de Il mio paese riedita nel 1997 dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e curata ed illustrata da Sigfrido Bartolini; la nota biografia Policarpo Petrocchi. Un tempo, un uomodi Luciano Bruschi, edita dal Comune di Pistoia nel 1998 ed infine la pubblicazione di una indagine, coordinanata dalla linguista Paola Manni, volta a mettere in evidenza le persistenze di tratti linguistici “tradizionali” nel lessico giovanile.
Insomma un prestigioso e tangibile riconoscimento "europeo", sapientente ottenuto dalle amministrazioni e dalle istituzioni culturali pistoiesi, per un concittadino fra i più illustri per “felice ingegno, forte capacità di lavoro e grande onestà intellettuale e morale”:  un Petrocchi davvero ancora ben "vivo"!
                                                                        
                                                                                    Carlo Onofrio Gori

Articolo di Carlo O. Gori, pubblicato con lo stesso titolo sulla rivista "Storialocale", n. 6 (2005)


Questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.

                                                      Carlo Onofrio Gori  cog@interfree.it











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Le celebrazioni per ricordare la nascita e la morte dello studioso pistoiese Un convegno su Policarpo Petrocchi

PISTOIA. Promosso dal Comune e dalla Provincia di Pistoia, dalla biblioteca comunale Forteguerriana, dalla Circoscrizione 3 e Società Onore e Lavoro 1880, avrà luogo sabato 7 dicembre, un convegno su Policarpo Petrocchi per ricordare il centocinquantesimo anniversario della nascita e del centesimo anniversario della morte dello studioso pistoiese.I lavori si svolgeranno nella sala sinodale del palazzo dei vescovi. Interverranno Giovanni Capecchi,assessore alla Cultura del Comune,Luigi Giorgetti assessore alla Cultura della Provincia,Riccardo Pallini, presidente Circoscrizione3, Mario Veltri, presidente del Lions Club di Serravalle,Josè Brusco, presidente del Rotary Club Pistoia-Montecatini. I lavori saranno presieduti dal dottor Andrea Ottanelli. Questi i relatori.Giorgio Petracchi dell'università di Udine (Policarpo Petrocchi e ilsuo tempo); Enrico Ghidetti dell'università di Firenze (Petrocchi fra Manzoni e Zola); Paola Manni, dell'università G. d'Annunzio di Chieti (Policarpo Petrocchi e la lingua italiana); Carlo O. Gori della biblioteca Forteguerriana (Conoscenzae valorizzazione dei documenti petrocchiani presso la biblioteca Forteguerriana). Nel pomeriggio i lavori saranno presieduti dal prof. Luciano Bruschi. Interverranno: Gianni A. Papini dell'université de Lausanne (Iboschi incantati del mio paese: il Petrocchi narratore); Andrea Fusari del liceo Forteguerri di Pistoia(Petrocchi pacifista); Gianluca Chelucci, storico (Il monumento aolicarpo Petrocchi in Castello di Cireglio);Guido Petrocchi, presidente della Società Onore e Lavoro1880 (Policarpo Petrocchi e Clementina Biagini). A conclusione dei lavori visita alla mostra su Policarpo Petrocchi allestita da David Mariani e Carlo Onofrio Gori nella biblioteca comunale Forteguerriana. L'inventariazione delle Carte Petrocchi è stata curata da Daniele Cianchi. Hanno collaborato la Fondazione Cassa dirisparmio di Pistoia e Pescia, il Lions Club di Serravalle Pistoiese, il Rotary Club Pistoia-Montecatini, il cantiere comunale di Pistoia, l'istituto comprensivo Cino da Pistoia,la scuola elementare di Cireglio, la Croce Rossa Italiana di Cireglio, la Compagnia dei Semplici (AssociazioneAmici di Pupigliana e della Valledel Brandeglio), la filarmonica P.Borgognoni.

Castello ha ricordato Policarpo Petrocchi

CIREGLIO. Si è svolta domenica scorsa a Castello di Cireglio la prima manifestazione delle celebrazioni per il 150 anniversario della nascita e il centenario della morte dell'illustre lessicografoe letterato Policarpo Petrocchi. Un folto pubblico di paesani e turisti ha ascoltato gli interventi del sindaco Renzo Berti, di Carlo OnofrioGori della biblioteca forteguerriana, che ha tra l'altro letto un messaggio inviato per l'occasione dal Presidente della Repubblica, di Gianluca Chelucci che ha parlato del restauro al monumento a Petrocchi, di Federico Filoni della Circoscrizione3 e di Guido Petrocchi. Al concerto della banda Borgognoni è seguito un buffet offertoalla cittadinanza dalla Società Onore e Lavoro1880. La serata si è conclusa con la recita teatrale "Policarpo la tua valle ti saluta" della "Compagnia dei Semplici" di Pupigliana e Brandeglio.Le manifestazioni proseguiranno dopo l ametà di settembre con la cerimonia dell'intitolazione a Petrocchi della scuola elementare di Cireglio,mentre il 16 novembre si terrà a Pistoiaun convegno con la partecipazione di eminenti linguisti e storici.
2002, 18.08 Commemorazione Petrocchi_Castello_.03


Commenti:
 

#1 27 Giugno 2006 - 08:05
ho letto con piacere il suo ultimo articolo apparso su "Microstoria" riguardante la "dolce prigionia" degli ostaggi toscani di Napoleone a Parigi. Mi è piaciuta anche questa biografia di Petrocchi, artefice dell'unità della lingua italiana, un personaggio che non conoscevo e di cui non avevo avuto occasione di leggere sulla rivista, forse perchè avevo perso l'acquisto di quel numero.
Detto questo vorrei chiederle cosa ne pensa della vittoria del no al referendum, dato ho visto dal commento al post precedente che lei ha votato così.
CG
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#2 27 Giugno 2006 - 21:54
La ringrazio per l'attenzione e per le sue buone letture.
Quanto alla Sua richiesta, pubblicherò subito ora un post che già ieri avevo preparato.
Cordiali saluti.
Gorca49, ovvero, Carlo Onofrio Gori
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#3 30 Giugno 2006 - 07:20
Ringrazio lei anche per gli appunti che mi ha in questi giorni inviato. Prossimamente scriverò un commento al post qui sopra.
Saluti.
Caterina Guidi
utente anonimo  (IP: 3589f931ef53935)

#4 06 Settembre 2008 - 17:34
Ormai non più giovanissima, sono da tempo appassionata di storia, specialmente di storia della mia città, Firenze, e di storia toscana ed anch'io ho scoperto ora il suo blog che un amico mi ha consigliato di visitare. E' veramente il suo un lavoro molto utile, documentato e spesso avvincente. Vedo che non riceve molti commenti da altri bloggers, ma questo penso sia una conferma della validità dei suoi scritti perchè la gran parte dei blogs che ci sono in giro propongono contenuti inutili, intimistici e autoreferenziali.
Bravo Gori, continui così.

Mara Poli

P.S.

Le segnalo nei commenti gli articoli che mi sono piaciuti di più.
utente anonimo  (IP: b95b5c27950963d)

#5 11 Settembre 2008 - 14:40
tanti ringraziamenti a Mara Poli.
COG
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#6 02 Giugno 2011 - 12:35
  Carlo Onofrio Gori In onore di Policarpo Petrocchi. Atti del Convegno di
studi; Curato da: Ottanelli A., Gori C. O.; Editore: Gli Ori ...www.libreriauniversitaria.it/...petrocchi.../9788873361473
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