venerdì 20 gennaio 2012

Storia. Omaggio a Marc Bloch (domenica, 03 luglio 2011)


domenica, 03 luglio 2011

Storia. Omaggio a Marc Bloch

  


Omaggio a Marc Bloch

Il difficile "mestiere" dello storico...(o del "divulgatore" storico, preferisco il secondo, visto che spesso gli "accademici", prevalentamente quelli italiani, scrivono veramente male e/o secondo come spira il loro, o altrui, "vento"), modestamente, come lo intendo io (ma con libera ispirazione e doveroso omaggio...si parva licet...al grande March Bloch, vd. "Annales"): raccogliere documenti e se possibile testimonianze, verificare ed "incrociare il tutto". Fatto ciò avvicinarsi allora il più possibile alla verità (che, N.B., non potemo mai veramente raggiungere), poi cercare di entrare nellE mentalità del tempo (che non sono mai quelle nostre, di oggi) ed interpretare quei fatti secondo quelle mentalità, poi raccontare il tutto, oggi, dando conto delle mentalità d'allora e tenendo conto delle mentalità d'oggi. Infine, e solo infine, dare il proprio parere, la propria interpetazione.

                                                  Carlo O. Gori




da Wikipedia: 
« Marc Léopold Benjamin Bloch (Lione, 6 luglio 1886 – Lione, 16 giugno 1944) è stato uno storico francese.
Nato a Lione, figlio di un professore di storia antica, Gustave Bloch, Marc studiò alla École Normale Supérieure e alla Fondazione Thiers a Parigi, poi a Berlino e a Lipsia. Fu ufficiale di fanteria durante la Grande Guerra, terminando il conflitto come capitano premiato con la Legion d'onore. Dopo la guerra, insegnò all'università di Strasburgo. Nel 1929 fondò, con Lucien Febvre, l'importante rivista Annales d'histoire économique et sociale (dal 1994 chiamata “Annales”. Économies, Sociétés, Civilisations) dove venivano presentati gli studi degli storici della Scuola delle “Annales”. Gli studi di Bloch erano centrati soprattutto sul feudalesimo. Inoltre fu uno dei primi storici francesi a interessarsi allo studio comparato delle civiltà e alla storia del pensiero (vista anche come storia antropologica). Studiò a lungo (soprattutto nella prima parte della sua vita) le campagne ed i rapporti di produzione (economici e quindi anche sociali) che le caratterizzavano. nel 1936 successe a Henri Hauser alla cattedra di storia economica alla Sorbona. Una parte dell'Università di Strasburgo è ora intitolata a lui (Università Marc Bloch).
Non fece domanda per l'avanzamento di grado e partecipò alla seconda guerra mondiale (dal 1939 al 1940) come capitano addetto ai rifornimenti. Partecipò poi (dopo il 1942) alla resistenza francese a Lione. Grandissimo fu il suo sconforto verso la borghesia francese, che a suo avviso aveva contribuito in maniera determinante alla sconfitta, e si era poi alleata al fascismo, collaborando attivamente con i tedeschi; inoltre le sue origini ebraiche lo rendevano inviso ad un regime che si era, autonomamente, allineato alle leggi razziali italiane e tedesche. Per la sua enorme fama europea il governo di Vichy non lo allontanò inizialmente dall'insegnamento, nonostante le sue origini ebraiche, anche se lo trasferì in un'università meno "prestigiosa". La sua biblioteca privata parigina, ricca anche di libri rari e antichi, fu razziata dalle SS e in buona parte è andata dispersa.
Durante l'occupazione tedesca della Francia, per le sue azioni nella resistenza, dopo un periodo di prigionia durato qualche mese (durante il quale fu sottoposto a torture), Marc Bloch fu fucilato presso Lione dalla Gestapo, gridando «Vive la France!» al plotone di esecuzione.
Bloch ha lasciato una grandissima influenza nel campo della storiografia attraverso la sua opera incompleta Apologia della storia (o Mestiere di Storico), dedicata all'amico e collega Lucien Febvre, alla quale stava ancora lavorando quando fu ucciso dai tedeschi.
Il libro di Bloch e Che cos'è la Storia? di Edward Carr sono considerate oggi tra le più importanti opere di teoria storiografica del XX secolo.
L'ultimo libro di Bloch (pubblicato postumo), La strana disfatta, era una breve valutazione del rapido fallimento del tentativo dell'esercito francese di contrastare la Blitzkrieg dei tedeschi nel 1940. Nelle pagine è possibile rilevare l'invettiva contro la classe dirigente francese. L'accusa è quella di combattere una guerra sostanzialmente nuova con strategie e mezzi (che nel 1914-18 assicurarono la vittoria alla Francia) ormai superati dai progressi tecnologici, mentre "i tedeschi facevano la guerra del 1940". »
In effetti La strana disfatta, seppur "scritto a caldo" è un pamphlet che non si ferma alle cause "tecniche", ma analizza le ragioni profonde della disfatta francese del '40, merita qui riprodurre un brano di una recensione che ho trovato nel web in http://www.ibs.it/:
«Ora, se quel giudizio, nella sua folgorante acutezza, era già tale da disturbare non poco la cultura corrente, è soprattutto il terzo e ultimo capitolo, "Esame di coscienza di un francese", a risultare difficilmente digeribile: perché esso, muovendo dall'osservazione che "non vi è mai in una nazione corpo professionale che, da solo, sia interamente responsabile dei propri atti", affonda il bisturi nelle debolezze intrinseche della Terza Repubblica che, al di là delle specificità storiche cui Bloch è attentissimo, fanno troppe volte pensare ai tarli delle moderne democrazie al divario che le separa da quell'''ideale repubblicano" che costituì la religione laica del grande storico.
Bloch non risparmia niente e nessuno: il pacifismo parolaio, il tarlo plebiscitario che minaccia la democrazia, l'opportunismo del sistema dei partiti, i vizi del parlamentarismo, il pressappochismo della sinistra, l'angustia dei sindacati, le miserie del fronte popolare, la pigrizia degli intellettuali, sino al proprio silenzio negli anni venti e trenta. Ma sfugge sempre al rischio di confondere i valori con le mediocri o deplorevoli forme che pretendono inverarli: riafferma con forza il ripudio della guerra e la necessità della solidarietà internazionale, la tensione verso l'eguaglianza e la partecipazione, il commosso apprezzamento della solidarietà tra lavoratori, il primato del pluralismo e del conflitto civile sull'uniformazione autoritaria.
Il suo straordinario senso della Storia che "è scienza del mutamento" e ha come oggetto gli uomini nella loro indissolubile unità di necessità materiali e slanci ideali - lo aiuta a discernere ciò che va rifiutato o corretto da ciò che va salvaguardato come faticosa acquisizione della "civilizzazione". Una tensione, questa, preziosa dinanzi alla disgregazione di un mondo. E dunque, non è forse un caso che le fortune de "La strana disfatta" coincidano con l'ambiguo e sottile senso di smarrimento che percorre la nostra civiltà dopo il 1989 e che ha indotto taluno a parlare di ''fine della Storia". »               
(recensione di S. Senese,  "L'Indice", n. 10, 1995)

Opere e Bibliografia (citate in Wikipedia)

Apologia della storia o mestiere di storico, Einaudi, Torino, 1998
I re taumaturghi, Einaudi, Torino, 1973
Lavoro e tecnica nel Medioevo, Laterza, Roma-Bari, 1990
La società feudale, Einaudi, Torino, 1984
I caratteri originali della storia rurale francese
Lineamenti di una storia monetaria d'Europa
Riflessioni di uno storico sulle false notizie di guerra
Metodologia storica
Le forme della rottura dell'omaggio nell'antico diritto feudale
La guerra e le false notizie. Ricordi (1914-1915) e riflessioni (1921)
Carole Fink, March Bloch: A Life in History, Cambridge University Press, 1989, p. 321
Massimo Mastrogregori, Introduzione a Marc Bloch, Laterza, 2001
Marcello Mustè, Politica e storia in Marc Bloch, Aracne, 2000
Carole Fink, March Bloch: A Life in History, Cambridge University Press, 1989 ISBN 0-521-40671-4

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
 
«  "Papà, spiegami allora a cosa serve la storia". Così un giovinetto, che mi è molto caro, interrogava, qualche anno fa, uno storico. Del libro che si leggerà, vorrei poter dire che è la mia risposta. (da Apologia della storia o mestiere di storico)
La diversità delle testimonianze storiche è quasi infinita. Tutto ciò che l'uomo dice o scrive, tutto ciò che costruisce e che tocca, può e deve fornire informazioni su di lui. (da Apologia della storia o mestiere di storico)
Se i fisici non fossero stati intrepidi, a qual punto sarebbe la fisica? (daApologia della storia o mestiere di storico, ed. 1969, p. 33)
Vive la France! (di fronte al plotone di esecuzione; citato in Carole Fink,March Bloch: A Life in History, Cambridge University Press, 1989, p. 321) 
»



Commenti:
 

#1 04 Luglio 2011 - 06:52

 
  •   Carlo Onofrio Gori Foto bacheca Omaggio a Marc Bloch da parte di Carlo O. Gori: il difficile "mestiere" dello storico...o del "divulgatore" storico (preferisco il secondo, visto che gli "accademici", prevalentamente quelli italiani, scrivono veramente male e/o secondo come spira il loro, o altrui, "vento"), modestamente, come lo intendo io (ma con doveroso omaggio...si parva licet...al grande March Bloch, vd. "Annales"): raccogliere documenti e se possibile testimonianze, verificare ed "incrociare il tutto". Fatto ciò avvicinarsi allora il più possibile alla verità (che, N.B., non potremo mai pienamente raggiungere), poi cercare di entrare nellE mentalità del tempo (che non sono mai quelle nostre, di oggi) ed interpretare quei fatti secondo quelle mentalità, poi raccontare il tutto, oggi, dando conto delle mentalità d'allora e tenendo conto delle mentalità d'oggi. Infine, e solo infine, dare il proprio parere, la propria interpetazione. di: Carlo Onofrio Gori 16 ore fa · Mi piace ·  ·  · Vedi dettagli amicizia



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#2 04 Luglio 2011 - 06:54
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#3 11 Luglio 2011 - 14:59
Caro professore, non costantemente riesco a seguirla, ma quando vengo qui per leggere qualcosa è  sempre un piacere farlo e condividere la sua applicazione tenace a ricercare costantemente la verità, segno di un sincero impegno verso la società e il mondo, la sua genuina semplicità e nello stesso tempo la sua complessità curiosa e colta.La ringrazio e la saluto.
Mara Poli
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#4 23 Luglio 2011 - 09:44
Avevamo ragione e ci siamo seduti dalla parte del "torto" per troppo tempo: ora basta, da quella parte ci devono andare Brunetta, il suo padrone e compagnia cantante...la "peggiore Italia" sono loro!   Aggiunta il 15 giugno · Mi piace · 
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#5 23 Luglio 2011 - 09:45

    • Daniela Brambilla L'Hombre que trabaca perde tiempo!!! Scusate gli errori ma ci voleva!!! 16 giugno alle ore 0.03 · Non mi piace più ·  1 persona
    • Carlo Onofrio Gori grazie Daniela! 16 giugno alle ore 0.13 · Mi piace
    • Susan Hartjes I Just had this great idea for all italians: Two solutions in one: Use the energy of repetitive movements (like e.g. snoring or your Mr B's Bunga bunga) to generate electricity: NO NEED FOR NUCLEAR powerplants then! 16 giugno alle ore 1.47 · Non mi piace più ·  1 persona
    • Carlo Onofrio Gori  ¡Hola susan! Tienes razón: es la solución mejor para obtener energía. Esto es Brunetta, "ministro della funzione pubblica" del gobierno Berlusconi que siempre dice "¡gandules!" a los trabajadores y que ayer en una conferencia así insultó a...Mostra altro 16 giugno alle ore 7.37 · Mi piace
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#6 23 Luglio 2011 - 09:46

    • Chiarella Giambalvo SVERGOGNATO!!! 16 giugno alle ore 22.17 · Mi piace
    • Ilde Battistin Si dice che chi dorme non piglia pesce...... Lui quanto prende al mese pe' dormi' in Parlamento????????? 39 minuti fa · Mi piace
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#7 23 Luglio 2011 - 09:47
  Emanuel Carfora Sono stato a Villa Smilea per la presentazione del n° 3 di Naturart... ho letto il tuo articolo... grande Carlo! giovedì alle 8.26 · Non mi piace più ·  · Vedi dettagli amicizia
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    • Carlo Onofrio Gori ti ringrazio Emanuel, io non ho potuto esserci per i miei periodici "rallentamenti" dovuti agli effetti delle coliche renali..."possiedo" ancora tre "sassetti", doman, ancora una volta all'H di Pescia, spero che mi levino ...un po' di questi "pesi"... giovedì alle 9.17 · Mi piace
    • Emanuel Carfora dai dai.. non demordere.. sul prossimo numero ci scrivo io.. verrai alla presentazione del n.4!! giovedì alle 12.31 · Mi piace
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#8 23 Luglio 2011 - 09:49

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      Carlo Onofrio Gori Cimeli risorgimentali in Sala II della Biblioteca Forteguerriana: elmo, fucile e pugnale degli studenti toscani nel 1848 a Curtatone e Montanara...quanto mi pesava quel fucile ad avancarica... I della Biblioteca Forteguerriana: elmo, fucile e pugnale degli studenti toscani nel 1848 a Curtatone e Montanara...quanto mi pesava quel fucile ad avancarica...">Foto bacheca   giovedì alle 9.22 · Mi piace ·  · 
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    • Angela Bonadies piace questo elemento.
      • Emanuel Carfora Stupendo!! Anche io voglio una foto cosí!!! Viva gli studenti e i garibaldini! giovedì alle 12.25 · Non mi piace più ·  1 persona
      • Anna Capecchi Tu hai avuto la grossa opportunità di fare un lavoro che ti era congeniale. Non parlo delle ...
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#9 23 Luglio 2011 - 09:51

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      • Antonella Gaiani E' vero!!!!!! i Libri rivoglio tanti tanti tanti libri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!​!!!!!!!!!! giovedì alle 15.46 · Non mi piace più ·  2 persone
      • Antonella Gaiani Dopo Indiana Jones, ci sei tu. Mi raccomando combatti per la difesa di tutti coloro che "non bruciano i libri" Le armi non ti mancano. Grande!!!!!! giovedì alle 15.48 · Non mi piace più ·  1 persona
      • Antonella Gaiani Devo visitare - in tutti i modi - questa splendida biblioteca. Vuoi farmi sa Cicerone? giovedì alle 15.49 · Non mi piace più ·  1 persona
      • Antonella Gaiani W Garibaldi!!!!!!!!!! giovedì alle 15.49 · Non mi piace più ·  
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#10 23 Luglio 2011 - 09:52


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            • Carlo Onofrio Gori Ringrazio tutti gli amici...appena potrò sarò felice di essere a completa disposizione! giovedì alle 16.59 · Non mi piace più ·  3 persone
            • Filomena Pavese Ehi garibaldinoooooooooOOOOOOO​OOOOooooooooo!!! quì avevi finito il turno....... giovedì alle 17.38 · Non mi piace più ·  1 persona
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#11 23 Luglio 2011 - 09:54

      Carlo Onofrio Gori Sono un po' autoreferenziale, ma ringrazio tutti gli amici mi seguono sui miei blog di storia e che qualche volta mi lasciano dei commenti ché fa sempre piacere leggerli, come questo della signora M.P., nota docente, [ometto le complete generalità] di qualche ora fa, che qui sono onorato di riportare e che ringrazio sentitamente, perché sono cose che ti danno la carica per fare qualcosa, anche quando non ne hai voglia e ti sembra in fondo inutile: "Caro professore, non costantemente riesco a seguirla, ma quando vengo qui per leggere qualcosa è sempre un piacere farlo e condividere la sua applicazione tenace a ricercare costantemente la verità, segno di un sincero impegno verso la società e il mondo, la sua genuina semplicità e nello stesso tempo la sua complessità curiosa e colta.La ringrazio e la saluto. M. P. a ringrazio tutti gli amici mi seguono sui miei blog di storia e che qualche volta mi lasciano dei commenti ché fa sempre piacere leggerli, come questo della signora M.P., nota docente, [ometto le complete generalità] di qualche ora fa, che qui sono onorato di riportare e che ringrazio sentitamente, perché sono cose che ti danno la carica per fare qualcosa, anche quando non ne hai voglia e ti sembra in fondo inutile: "Caro professore, non costantemente riesco a seguirla, ma quando vengo qui per leggere qualcosa è sempre un piacere farlo e condividere la sua applicazione tenace a ricercare costantemente la verità, segno di un sincero impegno verso la società e il mondo, la sua genuina semplicità e nello stesso tempo la sua complessità curiosa e colta.La ringrazio e la saluto. M. P.">Foto bacheca   11 luglio alle ore 17.24 · Mi piace ·  · 
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      • Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori ringrazio Angela Amidei, che mentre correggevo il post per aggiungere qualche altra mia considerazione, alla prima versione è intervenuta favorevolmente. 11 luglio alle ore 17.30 · Mi piace
      • Angela Amidei è molto gentileaccetto con piacere il suo ringraziamento 11 luglio alle ore 17.42 · Mi ...
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