venerdì 20 gennaio 2012

Politica estera. Miracolo Brasile (domenica, 31 ottobre 2010)


domenica, 31 ottobre 2010

Politica estera. Miracolo Brasile

  



31 ottobre 2010. Dalle 8 locali (le 11 ora italiana) si vota in Brasile per il ballottaggio presidenziale fra Dilma Rousseff e Jose' Serra. Le urne resteranno aperte sino alle 17 (le 20 in Italia). Hanno diritto al voto 135 milioni di brasiliani. Oltre che per il presidente, si votera' per il secondo turno dei governatori in nove dei 27 stati brasiliani.

 


Miracolo Brasile

....
La popolarità di Lula è la più alta nella storia così tanto tormentata di quel paese.
Per noi, che fummo presenti all’annuncio di quella vittoria nelle strade gioiose del Forum sociale mondiale di Porto Alegre, questa notorietà e il probabile successo della candidata del Pt sono una conferma che la buona politica può cambiare il corso della storia.
In quello che era uno dei paesi più segnati dalle grandi disuguaglianze, oggi c’è un’euforia e una crescita economica che hanno pochi rivali al mondo.
Mentre i paesi che un tempo definivamo sviluppati, compresa l’Italia, oggi sono profondamente in declino, dall’altra parte del mondo il BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) segna una crescita di tutti i livelli, macroeconomici e di quelli che riguardano lo sviluppo umano.
Dilma Rousseff raccoglie un’eredità che l’intero popolo brasiliano potrà e dovrà custodire.
A noi piace la sua determinazione e competenza, la sua biografia, segnata dalla tortura e dall’anelito di libertà. Ci piace perché potrebbe essere la prima donna a guidare un paese tanto importante per il futuro dell’umanità.
In Brasile la politica del governo ha spostato molto più a sinistra l’intero quadro politico e anche il successo della candidata ambientalista, Marina Silva sottolinea una domanda forte di partecipazione alle scelte di quel Paese,
A Dilma va tutto il nostro entusiasmo, che spero possa arrivare come un soffio lontano ma pieno di calore e dolcezza.
Se un tempo guardavamo all’America del nord per immaginare il futuro, oggi non possiamo far altro che volgere lo sguardo verso i paesi a sud, e tra questi, il Brasile è davvero un miracolo.

                                                                                 di Nichi Vendola


Dilma va, ma la sorpresa è Marina

Se non fosse che le due signore della politica brasiliana, Dilma Rousseff e Marina Silva, si detestano reciprocamente, i conti del primo turno presidenziale sarebbero presto fatti per la sinistra brasiliana ai massimi storici: Dilma 46.7% più Marina 19.43%uguale sinistra brasiliana al 66%.
Nulla di nuovo per quanto riguarda i candidati che vanno al ballottaggio.
Il candidato socialdemocratico (moderato) José Serraè rimasto nell'ambito dei sondaggio che lo accreditavano fra il 30% e il 34% dei voti...
Dilma Rousseff, la candidata del PT, va al ballottaggio con un risultato praticamente identico a Lula nel 2002, quando al primo turno ottenne il 46.4% per superare il 61% al ballottaggio storico del 27 ottobre proprio contro José Serra e appena inferiore al 48.6% del 2006 che fece da preludio al ballottaggio contro Geraldo Alckmin con Lula di nuovo al 61%. Rispetto ai sondaggi Dilma resta sotto di 3-4 punti e quindi non corona il sogno di vincere al primo turno.
Ma questi 3-4 punti che mancano (ma mancano?) a Dilma, non bastano a spiegare la straordinaria cavalcata che ha portato la verde Marina Silvaa raddoppiare o quasi le previsioni del 10-12%.
Bastava digitare “Marina43” o “Voto Consciente” ieri pomeriggio in Twitter per capire che l’impeto degli studenti e della classe media progressista che sta in Internet fosse tutto per lei, l’ex domestica (1958) che ha imparato a leggere e scrivere a 15 anni per laurearsi meno di 10 anni dopo e che viene dal remotissimo Acre, migliaia di km dalle luci di Río de Janeiro e di San Paolo, incastonato tra Bolivia e Perù.
Ha corso molto da quei giorni la 52enne Marina.
Riuscì a studiare, si sindacalizzò e si politicizzò. Dalla CUT (il grande sindacato) al PT (il partito), imparò moltissimo da Chico Mendesche visse, lottò e fu assassinato proprio nell’Acre, dedicando la vita alla difesa dell’ambiente dell’Amazzonia ed ai lavoratori di quei difficili luoghi.
Nell’88 Marina, che appena pochi anni prima entrava nelle case borghesi solo per fare le pulizie, era già l’unica consigliere comunale di sinistra a Rio Branco, la capitale dello stato. Appena sei anni dopo è la senatrice più votata e nel 2003 è Ministro dell’Ambiente di Lula.
La storia, e le contraddizioni di uno sviluppo difficile, preparava lo scontro tra le due compagne di partito. Da una parte Marina a difendere l’Ambiente. Dall’altra Dilma, responsabile del dicastero delle Miniere e dell’Energia, che doveva far fruttare le immense ricchezze del paese.
Alla fine vinse Dilma e i progetti particolarmente avanzati di Marina per un’Amazzonia sostenibile restarono nel cassetto. Proprio l’ambiente e la contestazione ad un certo burocratismo da partito stato emerso in alcuni contesti del PT, sarebbero nel corso degli ultimi due anni alla base della critica da sinistra di Marina al governo, e al PT, il partito dal quale con estremo dolore alla fine esce, che la porta infine a candidarsi accettando l’invito dei verdi.
Non ci possono essere maggiori differenze tra le due donne.
Da una parte Dilma, la signora mineira agiatissima che tradì la sua classe per scegliere la guerriglia e la sottoproletaria amazzonica venuta dal nulla. Ed è notevolissimo che oggi Dilma è votata in massa dai proletari da dove Marina proviene, mentre Marina, dopo Lula un altro meraviglioso esempio di ascensione sociale in un Brasile che sta pezzo per pezzo smantellando un classismo atavico, è la stella dei sempre più numerosi giovani di classe media che usano Internet e danno un appoggio critico al governo. Una voce critica che non solo non scalfisce ma rafforza quell’egemonia della cultura di sinistra che è la cifra del Brasile e dell’America latina del XXI secolo.
Fino a ieri i candidati outsider in Brasile erano praticoni della politica, centristi, maghi del voto clientelare pronti a trattare su tutto e a vendersi.
Adesso il Brasile di Lula, pur con il suo bilancio positivo ha una grande coscienza critica alla sua sinistra da ascoltare. In termini elettorali cambia poco. Che si parlino o no, gran parte dei voti di Marina passeranno a Dilma al ballottaggio. Ma oggi Marina ha dato una lezione di cosa ancor di più possa essere questa “grande nazione progressista” brasiliana.


                                                                               di Gennaro Carotenuto 







postato da: gorca49 alle ore 17:02 | link | commenti (7)
categorie: brasilepolitica estera




Commenti:
 


#1 31 Ottobre 2010 - 18:49
Il "miracolo Brasile" può insegnare qualcosa alle persone di sinistra nel nostro Paese La mia opinione sulla sinistra: quando, nel proprio Paese, c'è un soggetto politico (cioè un Partito) di Sinistra credibile e popolare e quindi utile ai lavoratori (che chiedono diritti e dignità sul lavoro) e a chi vuole cambiare la società per costruirne una più democratica, più giusta, sostenibile e nonviolenta ("utile" perchè ha un consenso tale da pesare nelle scelte che vengono fatte nelle Istituzioni democratiche nazionali, regionali e locali) allora possono essere utili anche soggetti politici che chiedono cambiamenti più radicali. Se invece non c'è più, come in Italia, un grande Partito di Sinistra credibile e popolare, allora il compito fondamentale e prioritario (a confronto con tutti i possibili particolarismi) è ricostruirlo, con la partecipazione, l'intelligenza, l'impegno di tutte le persone di sinistra, ognuna con le proprie diversità e tutte con la consapevolezza che soltanto collaborando e arricchendosi reciprocamente è possibile ricostruire quello che manca e che è indispensabile per dare un futuro diverso al proprio Paese.
Giuliano
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#2 07 Novembre 2010 - 17:58
Bravo! Sei tornato a scrivere di politica, seppur estera, e ce n'è bisogno...
Saluti Gianfranco
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#3 09 Novembre 2010 - 20:14
A , parte questo ultimo post sul blog, è un pezzetto che non leggo in giro di tuoi articoli (ultimo quello sulle targhe storiche pistoiesi sul penultimo numero di Microstoria). Ma come va? Che fai? Fammi sapere, anche su posta.
Ciao.
Mauro
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#4 09 Novembre 2010 - 21:07
Caro Mauro, anche tu è da un "pezzetto" che non ti fai vivo qui sui commenti del mio blog. E' vero quanto dici di Microstoria, ma in questi ultimi tempi, che francamente per me non sono stati buoni, per ragioni di salute, ho comunque fatto anche alcuni articoli per riviste culturali bancarie, alcune recensioni per varie riviste e sto lavorando a due libri. Inoltre ho partecipato al Convegno su Bellini delle Stelle. Altri articoli usciranno prossimamente. Appena potrò verrò a trovarti, anche se ultimamente viaggio poco.
Ah!, ti allego articolo de "Il Tirreno" del 2 novembre sul resoconto di un ultimo convegno al quale ho partecipato nei giorni scorsi.
Ti ringrazio. Ciao!
Si parla del Giusti a "Gli autori raccontano" MASSA C. Secondo appuntamento de "Gli autori raccontano", la rassegna di incontri con gli scrittori locali organizzata dall'assessorato alla Cultura con Auser, Spi Cgil ed Anpi, pensata per valorizzare le risorse storico-letterarie del nostro territorio.  Sabato 6, alle 16 nello spazio polivalente della scuola l'Amicizia di Margine Coperta, sarà la volta di "Giuseppe Giusti e trassi dallo sdegno il mesto riso", il saggio ad opera di Luigi Angeli, Emanuel Carfora e Giampiero Giampieri. L'incontro sarà introdotto dal Carlo Onofrio Gori, ex  v.direttore della biblioteca Forteguerriana di Pistoia.  Nel testo Giampiero Giampieri si dedica ai contenuti letterari e biografici del poeta. Nel saggio di Angeli si narra la quotidianità del poeta attraverso lettere tratte dal suo epistolario. Carfora, infine, dai documenti tratti dal centenario della nascita celebrato nel 1909, offre uno spaccato dell'epoca e contestualizzando la presenza della famiglia Giusti nella Valdinievole del tempo.
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#5 19 Novembre 2010 - 17:41
Per la Cgil è intollerabile che, a fronte di un aumento della disoccupazione,della povertà e della cassa integrazione, si colpiscano ulteriormente i lavoratori ed i pensionati e non si tocchino le rendite e le transazioni finanziarie.   Sabato 27 Novembre grande Manifestazione nazionale a Romapromossa dalla CGIL   Dalla provincia di Pistoia la Cgil sta organizzando una ventina di pullman. Partenza dei pulman: da Pistoia ore 3.30 (di fronte alla Breda) (da vari Comuni della Valdinievole e da San Marcello alle ore 3).
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#6 29 Marzo 2011 - 15:12
  Carlo Onofrio Gori Risposta a dei compagni su: Bandiera Rossa o Tricolore? Attualmente per me falso dilemma. Non è in prospettiva né in atto oggi una Rivoluzione Proletaria Mondiale (…e nemmeno un altro Sessantotto) per cui si debba scegliere un simbolo e…stracciare l’altro! Non mi sento nazionalista, anzi internazionalista e "cittadino del mondo", ma sono, anche, italiano. E’ vero che il tricolore è storicamente un simbolo borghese (…come del resto la bandiera stella e strisce che oggicontinua a sventolare a Cuba…), ma è pur sempre (senza simbolo Savoia) la bandiera repubblicana della parte migliore del Risorgimento e della Resistenza (in questo senso due rivoluzione italiane mancate). Lo Statuto del “vecchio” PCI raccomandava di esporre i due simboli insieme. Ieri sera ho visto su TV 3 "Presa diretta": non credevo che a 150anni dall'Unità il germe della divisione gettato dai bossiani dagli anni '90 avesse così attecchito. Non imitiamoli in senso opposto!!!  11 ottobre 2010 alle ore 13.25 · Non mi piace più ·  · Condividi
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#7 23 Aprile 2011 - 19:44
Convegni, conferenze, congressi, cerimonie Conferenza Biblioteca San Giorgio_08.04.2011   7 novembre 2010 alle ore 19.35 · Non mi piace più ·  · Condividi
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  • A te e Filomena Pavese piace questo elemento.
    • Carlo Onofrio Gori Conferenza su Giuseppe Giusti. Massa C. 06.11.2010 7 novembre 2010 alle ore 19.30 · Mi piace
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