giovedì 19 gennaio 2012

Storia. Venezuela, America Latina. La vittoria di Chavez (martedì, 17 febbraio 2009)

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martedì, 17 febbraio 2009

Storia. Venezuela, America Latina. La vittoria di Chavez.

  

Le cose non  vengono a caso e la storia spiega sempre qualcosa: le origini ed i perché della nuova vittoria di Chavez in Venezuela
La notizia:
Referendum in Venezuela, vince Chavez. Nessun limite alla sua rielezione.Il presidente potrà candidarsi tutte le volte che vorrà: «Abbiamo aperto le porte del futuro».Messaggio di congratulazioni di Fidel Castro
RIO DE JANEIRO - Al potere già da dieci anni, Hugo Chavez potrà ora candidarsi alla presidenza del Venezuela quante volte vorrà. È il risultato del referendum che si è svolto ieri. Con il 54,3 per cento di sì gli elettori hanno approvato l'abrogazione di alcuni articoli della Costituzione che limitavano la rielezione alla Presidenza e ad altre cariche politiche. Per Chavez si tratta di una secca rivincita dopo aver perso, a fine 2007, un referendum sulla trasformazione socialista del Venezuela. Per l'opposizione, invece, è uno stop inatteso alla timida ripresa degli ultimi anni.
RIVOLUZIONE BOLIVARIANA - Nelle scorse settimane Chavez aveva annunciato di voler restare al potere ancora per alcuni decenni. Di certo ci rimarrà fino al 2012, quando scadrà l'attuale mandato. Pochi minuti dopo la diffusione dei risultati, le tre di notte in Italia, il vincitore si è affacciato al tradizionale «balcone del popolo» del palazzo presidenziale tra il tripudio dei suoi, cantando e promettendo la prosecuzione della rivoluzione bolivariana: «Abbiamo aperto le porte del futuro, che sarà socialista». Poi ha letto il messaggio appena ricevuto da Fidel Castro. «Una vittoria enorme, impossibile da misurare», gli ha scritto il vecchio leader cubano. Nel discorso della vittoria Chavez ha annunciato un anno di consolidamento e «aggiustamenti» delle conquiste già realizzate, riferendosi all’economia. Il Venezuela rischia una brusca frenata, dopo anni di crescita, a causa del crollo del prezzo del petrolio, che pesa per oltre la metà del reddito nazionale.
Rocco Cotroneo, Corriere della Sera, 16 febbraio 2009
Il Presidente del Venezuela Hugo Chávez è nato  a Sabaneta, Estado de Barinas il 28 luglio 1954 in una povera e numerosa famiglia.
All'età di diciassette anni si arruolò nell'Accademia Venezuelana di Arti Militari. Dopo la laurea in Scienza e Arti Militari Chávez si dedicò allo studio delle Scienze politiche all'Università Simon Bolívar di Caracas.
Negli anni Settanta-Ottanta Chavez si mise spesso in contrasto con le gerarchie politico-militari  non condividendo le azioni di repressione dell'Esercito, in quei tempi utilizzato in appoggio alla Polizia. Cominciò a allora a concepire la sua ideologia “Bolívariana” (una dottrina nazionalista di sinistra ispirata dalla filosofia Panamericanista del rivoluzionario venezuelano dell'800 Simón Bolívar, dall'influenza del presidente peruviano di sinistra generale Juan Velasco Alvarado e dal pensiero di vari ideologi comunisti e socialisti a cominciare da Marx e Lenin) che inizialmente fece proseliti all'interno delle Forze Armate, dando vita già dal 1983 al “Movimiento Bolívariano MBR-200”, costituito per la maggior parte dai cadetti usciti nel 1975 dal corso della scuola militare “Simón Bolívar” .
Tuttavia non si può capire davvero la radicalizzazione politica di Chavez, ed il consenso poi da lui ottenuto fra le masse venezuelane, se non ci si rifà ad una data: il 27 febbraio del 1989, giorno di una grande protesta popolare nella capitale Caracas contro le misure neoliberali del governo di Carlos Andres Perez. Quella immensa manifestazione terminò con uno dei peggiori eccidi della recente storia mondiale: il “Caracazo”. Un bagno di sangue con migliaia di morti, uomini, donne, bambini, vittime della brutale repressione poliziesca. Tra i vari responsabili anche un italo-venezuelano, Italo del Valle, all'epoca ministro della difesa del governo venezuelano.
Chavez promosso al grado di colonnello nel 1991, l'anno seguente, il 4 febbraio 1992, fu protagonista di un colpo di Stato militare che tentò di rovesciare il governo di Carlos Andrés Pérez. Il golpe fallì causando, secondo le voci ufficiali del Ministero della Difesa, 14 morti e 53 feriti e Chávez fu arrestato ed imprigionato. Il suo arresto suscitò un ampio movimento popolare che ne chiedeva la liberazione: riacquistò la libertà nel 1994 grazie a un'amnistia, ma dovette abbandonare le Forze Armate.
La sua ascesa politica cominciò a prendere corpo già durante gli anni nel carcere di Yare in Valles del Tuy. Chávez fondò il Movimento Quinta Repubblica. Chávez  e fu poi eletto alla Presidenza del Venezuela, nel 1998 grazie alle sue promesse di aiuto per la maggioranza povera della popolazione del Venezuela. E’ stato poi  rieletto nel 2000 e nel 2006.
In patria Chávez ha promosso le Missioni Bolívariane (« Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità » . Hugo Chávez, Discorso alla sessione per il 60° anniversario dell'ONU, 15 settembre 2005), i cui obiettivi sono quelli di combattere le malattie, l'analfabetismo, la malnutrizione, la povertà e gli altri mali sociali. In politica estera si è mosso contro  gli Usa di Bush sostenendo modelli di sviluppo economico alternativi, richiedendo la cooperazione dei paesi più poveri del mondo, specialmente di quelli sudamericani.
Chávez come leader della Rivoluzione Bolívariana promuove la sua visione di socialismo democratico, integrazione dell'America Latina e anti-imperialismo ed è inoltre un critico implacabile della globalizzazione neoliberista e della politica estera Usa.

Questa vittoria di Chavez, segue di pochi giorni quella clamorosa del Presidente boliviano Evo Morales, suo amico e compagno di lotta, che nel referendum del 26 gennaio 2009 ha visto approvato col quasi il 60 per cento dei voti, il suo progetto di nuova Costituzione in fondata sulle autonomie dei popoli indigeni e lo Stato come motore dell'economia, in linea con l'onda rossa che percorre il Sudamerica da anni. Ma anche su questi importanti aspetti della nuove realtà dell’America latina ci soffermeremo in un prossimo post.

                                                                                                                                     COG 
                                                                                                                                                                                            

                       
3275158753_300772c889_oda:  Inmigrante a media jornadaAriel López+ Aggiungi contatto

























Questa foto è stata scattata in data 11 febbraio 2009 a Los Caobas, Caracas, Distrito Federal, Venezuela

Bolívar despierta cada cien años, cuando despierta el pueblo!
...Yo conocí a Bolívar/Una mañana larga/En Madrid,/En la Boca del Quinto Regimiento./Padre, le dije,/¿Eres o no eres o quién eres?/Y mirando al Cuartel de la Montaña/Dijo: Despierto cada cien años/Cuando despierta el pueblo. [Pablo Neruda / Canto a Bolívar]














Commenti:
 

#1 17 Febbraio 2009 - 14:49
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nelle province di Biella e Vercelli "Cino Moscatelli"
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005 - fax 0163-562289
istituto@storia900bivc.it
www.storia900bivc.it
17 febbraio 2009
Da consultare
Nuova selezione di immagini della Resistenza 
utente anonimo  (IP: 0da4d3a117cf095)

#2 17 Febbraio 2009 - 16:45
Con los pobres de la tierra quiero yo mi suerte echar... " (José Martí, Cuba, Versos Sencillos-1891). Esto es Hugo Chavez. Tú escribes muy bien. Recibe mis saludos y un beso grande.
Soledad Montilla, Puerto La Cruz, República Bolivariana de Venezuela. 
utente anonimo  (IP: 0da4d3a117cf095)

#3 18 Febbraio 2009 - 14:03
Ringrazio e ricambio la signora Filly Pavese per i suoi cordiali e gentili apprezzamenti nei miei confronti nel commento al post precedente.
Torneremo a sentirci presto.
Maria Betti 
utente anonimo  (IP: a5705561b64065c)

#4 19 Febbraio 2009 - 07:13
Ho visto che ultimamente "la butti in politica" più che in storia, che ti è preso? Perché se fai il post su Berlusconi, Chavez ...ecc. poi sei costretto a starci dietro e lo devi fare sulla sconfitta del PD in Sardegna e le dimissioni di Veltroni (erano nell'aria, intendo sia la sconfitta che le dimissioni), insomma finisci per scrivere meno di storia e per uno ....storico...
Stammi bene, come vedi ti seguo.
Ciao
Mario
utente anonimo  (IP: 2f910216318be30)

#5 19 Febbraio 2009 - 13:42
Caro Mario, un po' di quello che dici è vero, ma intanto il blog su Chavez parte dalla notizia per poi vedere quello che storicamente ci sta dietro, quindi è anche un post di storia...Quanto a Veltoni ed il PD, dai miei post scorsi, se li leggi attentamente, potrai vedere la mia opinione, che, con qualche leggera differenza, coincide con l'opinione politica espressa nell'ultimo post del blog "liberamente2" di una vecchia amica alla quale ho mandato un commento.
Ti ringrazio.
Carlo 
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#6 19 Febbraio 2009 - 15:54
Non so perché, ma i "per sempre" e i "tutte le volte che vorrà", anche se di sinistra, mi provocano l'orticaria!!! Un saluto Red
La mia homepage: http://redprimrose.wordpress.comutente anonimo  (IP: c850e5d2aea027a)

#7 19 Febbraio 2009 - 18:44
Così ho volentieri risposto al commento della sempre gentile Redprimerose:

Carissima Red, ti ringrazio per il commento al mio ultimo post e colgo l'occasione (anche se non sempre c'è il tempo di farlo puntualmente) per complimentarmi per quanto scrivi sul tuo blog.
Hai ragione, le investiture a vita, di qualsiasi colore siano, danno sempre un senso di inquietudine (ad es., io per millesimo di nascita non ho vissuto i momenti dell'"investito a vita" duce Benito, ma i miei genitori si, e me l'hanno raccontato e poi ho studiato quel periodo), ma per quanto riguarda l'America latina a mio avviso non possiamo trascurare il peso storico di certe esigenze sociali che cercano di trovare sbocco nella figura e nell'opera di un "capo" che si oppone a quanti politici locali che risultano vincitori e si reggono al potere grazie alla "democrazia" del dollaro e delle lobbies Usa. Come certamente saprai questo fenomeno populista tipico dell'AL è stato chiamato "caudillismo".
Ma a ben guardare, mutatis mutandis, un forma autoctona di "caudillismo" (non so quanto "popolare") c'è anche nella Russia di Putin....e anche noi oggi abbiamo, proprio grazie a questa "nostra" sinistra....un caudillo che governerà a capo di uno schieramento di destra, a quanto pare....a vita! (e meno male non è più giovane...)
Ciao
Carlo
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#8 19 Febbraio 2009 - 19:00
Caro Mario, mi permetto di dire che la politica e la storia sono una la conseguenza dell'altra e trovo normale che vadano di pari passo.

Egr. Prof. Gori, premetto che politicamente Le sono di fronte e non a fianco, ma quando noto che alla fine della fiera le Sue idee e proposte su alcuni argomenti sono le stesse, poco m'importa che l'ideologia abbia nomi diversi.

Per me la cosa che conta e che dovrebbe contare deve essere il parlare, agire, lavorare per avere un'Italia migliore,degli Italiani migliori, Un'Italia in cui i Cittadini si sentano sicuri e rappresentati, con scuole, strade, sanità e servizi degni di un paese Civile facendo funzionare, per prima cosa, la BUROCRAZIA!!.... e non come vice-versa, succede (soprattutto a livelli locali) che è la burocrazia che domina, comanda, decide, tenendo soggetta e solo rappresentativa la politica.

Prof. Gori, La conosco poco ed in tutt'altro ambito che quello storico e politico, non ho ancora avuto tempo di leggere che poche cose scritte da Lei, ma credo di non sbagliare nel pensare che questa mia opinione somiglia anche al Suo pensiero in proposito...... e che riassumerei con una frase già sentita alcune volte a vanvera e cioè: "non sono i colori, nè le cariche o i partiti che fanno la differenza ma gli uomini che con buone intenzioni concretizzano azioni e fatti efficaci ed utili a tutti."

Vivissime cordialità, MeryCaro
utente anonimo  (IP: a182f481bd10a33)

#9 20 Febbraio 2009 - 05:14
Ringrazio quelli che mi hanno scritto ancora e così torno a rispondere all'amico Mario:


Maria Paola Vannucchi (blog Liberamente2) su Facebook si domanda se veramente Berlusconi sia cosi fortunato...

risp. di
Carlo Onofrio Gori

mah, certemente è più politico lui (nel senso che i francesi definiscono "ésprit florentin") di tutti quelli che ci sono in giro, compreso D'Alema, che lui (il Berlusca) a suo tempo prese ampiamente in giro con l'abbocco della "bicamerale".
Alla "sinistra", allo stato attuale delle cose, toccherà aspettare, per tornare al potere, che il Cavaliere se ne vada per cause naturali...ma lui si circonda di buoni medici e non so quanto dovranno aspettare. Questa è la realtà per quella che è, non per quella che i PD (l'ex-Veltroni...ecc.) vorrebbero fosse...

Ciao Carlo COG
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#10 20 Febbraio 2009 - 05:18
Ah...dimenticavo: ringrazio in particolare MeryCaro che qui nei commenti (con particolare competenza e sensibilità) ho visto scrive per la prima volta: benvenuta! Anche se non la pensa come me, i suoi commenti saranno qui sempre attesi, accolti e, se sarà il caso, a loro volta commentati.
Grazie
COG
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#11 25 Febbraio 2009 - 09:36
da Giuliano:
Per firmare APPELLO per il diritto alla libertà di cura,
vai sul sito: www.appellotestamentobiologico.it
Invio di seguito:
- Appello per il diritto alla libertà di cura(promotori vari).
Il corpo come luogo pubblico(Stefano Rodotà).
- Per Eluana non hanno avuto rispetto(Beppino Englaro).
- Caro Englaro(Dacia Maraini).
Appello per il diritto alla libertà di cura
Rispettiamo l'Articolo 32 della Costituzione
www.appellotestamentobiologico.it
Il Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico.
Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.
Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.
Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.
Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.
Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.
Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.
Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.
Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione.

Primi Firmatari:
Ignazio Marino, chirurgo e senatore - Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio - Corrado Augias, scrittore - Bianca Berlinguer, giornalista - Alessandro Cecchi Paone, conduttore televisivo - Maurizio Costanzo, giornalista - Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL - Paolo Franchi, giornalista - Silvio Garattini, scienziato, farmacologo - Massimo Giannini, giornalista - Franzo Grande Stevens, avvocato - Marcello Lippi, Commissario tecnico della Nazionale italiana - Luciana Littizzetto, attrice e cabarettista - Alessandra Kustermann, medico, ginecologa - Miriam Mafai, giornalista e scrittrice - Vito Mancuso, teologo - Erminia Manfredi, regista - Simona Marchini, attrice e autrice - Rita Levi Montalcini, premio Nobel -
Giuseppe Remuzzi, scienziato, immunologo - Stefano Rodotà, giurista - Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica - Umberto Veronesi, oncologo - Mina Welby, delegato municipale ai diritti civili - Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale.
utente anonimo  (IP: 56dc28d67754433)

#12 26 Febbraio 2009 - 18:04
L’A.N.P.I., la Biblioteca della Casa della memoria e della storia e la F.I.A.P.
invitano la S.V.
alla presentazione del libro
RESISTING BODIES
Narrativa di partigiane italiane
A cura di Rosetta D’Angelo e Barbara Zaczek
Ada, Carla, Tersilla e le altre.
La Resistenza femminile italiana:
autobiografia e finzione letteraria.
Casa della memoria e della storia
Roma, Via San Francesco di Sales,5
Lunedì 2 Marzo 2009 ore 17
Saluto di Massimo Rendina, Presidente A.N.P.I. di Roma
Gaudia Sciacca legge: “La ragazza se ne va con Diavolo” di Marcello Venturi
Introduce: Stefano Gambari, responsabile Biblioteca della Casa della memoria e della storia
Relatrici: Vittorina Sacco, Biblioteca della Casa della memoria e della storia
Anna Balzarro, The American University of Rome
Raffaela Puggioni, John Cabot University
Coordina: Vittorio Cimiotta, presidente F.I.A.P. Roma
Intervengono le curatrici: Rosetta D’Angelo e Barbara Zaczek
Si ringraziano Delia D’Ovidio e Bianca Sacco per la collaborazione nella traduzione del testo
utente anonimo  (IP: 3e32fd07fd6271d)

#13 28 Febbraio 2009 - 07:55
Oh, ma non hai scritto più niente dal 17.02! Che ti succede?
Fatti almeno vedere in biblioteca.
Ciao
Luigi
utente anonimo  (IP: c4a6b82fd9b370d)

#14 01 Marzo 2009 - 07:07
Egr. Prof. Gori, sono un italiano, toscano, all'estero e su consiglio di un'amica ho avuto l'insperata occasione di leggere con attenzione il suo interessantissimo ed istruttivo blog che, noto, è molto seguito da chi ha interessi storici. Politicamente non la penso esattamente come lei, anche se sono aperto al confronto ed alla critica con tutte le istanze, comunque ho trovato i suoi post, ed in particolare quelli di storia toscana, della quale sono appassionato, per me molto importanti e ben documentati. Scrive molto bene e la ringrazio da toscano, per quello che fa per far conoscere alcuni nostri personaggi storici, le nostre tradizioni e la nostra cultura. Prosegua così, io continuerò a seguirla con viva attenzione ed interesse.
Cordiali saluti.
Mario G.
utente anonimo  (IP: d260aae6e4c04f9)
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