venerdì 20 gennaio 2012

Resistenza. Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" (martedì, 19 aprile 2011)


martedì, 19 aprile 2011

Resistenza. Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi"

  
Bozzi (1)


La Resistenza sulla Montagna pistoiese: Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi"
Il sacrificio di Gino Bozzi è ricordato da un cippo posto lungo la strada Pistoia ‑ Riola, nelle vicinanze di Valdibure. 
Artigiano nel quartiere fiorentino di Santo Spirito, Bozzi, oppositore del regime fascista fin dal 1927, viene ferito mortalmente su questa strada il 27 dicembre 1943. 
Dopo 1'8 settembre Bozzi viene incaricato dal dirigente del partito comunista Renato Bitossi di organizzare una formazione partigiana nella montagna pistoiese. La formazione, composta da fiorentini e pistoiesi, diverrà una delle più importanti fra quelle che opereranno in questa zona della Toscana e sarà sempre in stretto contatto con i centri regionali del PCI nel cui comitato militare erano presenti per Pistoia: Cesare Andreini, Guerrando Olmi, Cesare Collini, Giuseppe Corsini, Silvano Migliorini, Gorino Gori, Oliviero Maestripieri, Terzo Coppini, Dino Niccolai, Silvio Bovani, Italo Carobbi, Dino Fabbri, Vasco Iozzelli e Aldo Nanni.
Il primo nucleo della futura Bozzi si forma a Poggio Forato nella zona di Vidiciatico nell'Appennino bolognese. Successivamente, in seguito a contatti di Bozzi con Giuseppe Vivarelli, la base viene spostata nella foresta del Teso e “copre” anche le zone di Maresca e Campotizzoro, allora importante centro dell’industria bellica. Tuttavia le proibitive condizioni che andavano profilandosi in montagna spingono Bozzi e Piero Gherardini a sistemare la parte più consistente della formazione sulle colline a nord di Pistoia. I primi tempi, sotto la guida di Bozzi e poi anche di Agenore Dolfi, successivamente scomparso,  sono impegnati nell'organizzazione del gruppo: recupero di armi, costituzione di una rete di supporto, inserimento e preparazione politico-militare di nuovi combattenti. 
Proprio per decidere il passaggio all'azione militare Gino Bozzi, accompagnato da Umberto Tellini, il 27 dicembre scende a Pistoia per un incontro con il responsabile militare del partito comunista. Lungo la strada vengono fermati da un carabiniere e da un milite fascista. I due rispondono che si trovano in zona alla scopo di acquistare farina, ma non vengono creduti. Quando Bozzi - racconta Umberto Tellini - “ si accorse che il repubblichino stava andando a vedere cosa aveva nascosto nella macchina, Gino gli afferrò il fucile per cercare di strapparglielo... il repubblichino sparò e Gino cadde a terra. In quel momento uscirono fuori dei contadini domandando cosa stava succedendo. Il carabiniere disse loro di portare qualcosa per legare me e infatti questi contadini portarono un filo della luce, con il quale mi legarono le mani. Poi fecero approntare a questi contadini una specie di barella con una scala sulla quale misero Gino e ci portarono giù a Candeglia" (70).
Bozzi muore nell'ospedale di Pistoia il 4 gennaio 1944. Durante l'agonia ha rifiutato i calmanti per paura di perdere il controllo di sé e rivelare qualche notizia sull'organizzazione durante gli interrogatori. Era stata anche progettata dal suo partito una complessa azione per liberarlo dall'ospedale, operazione nel cui contesto si inserì anche l'episodio della SMI (vd. scheda di Faliero Pucci) ed il successivo rastrellamento fascista nelle cui maglie caddero Pucci e Bruschi. 
In seguito a questi avvenimenti aggravati dalla difficilissima situazione ambientale dell'inverno 1944 la formazione, che aveva assunto il nome di Gino Bozzi, passò un serio momento di crisi. Si riorganizzerà, sotto la guida politica del gappista fiorentino “Nando” Borghesi (71), agendo nella zona sovrastante Montale, spostandosi poi verso il Passo della Collina e l’ Acquerino e congiungendosi infine ad est con le formazioni del Pratese operanti sui monti della Calvana. 
Il crescere del numero dei componenti la Bozzi e la difficoltà di reperire cibo per tutti, spinge poi “Nando” a cercare rifugio nel più fertile versante emiliano. Inizia così una lunga marcia di trasferimento segnata dalla battaglia di Treppio (17 apr. ‘44) dove l’aglianese Magnino Magni (medaglia d’argento al v.m.) si sacrifica eroicamente per consentire lo sganciamento dei compagni verso l’ Emilia. Il grosso raggiunge le formazioni del famoso comandante "Armando" (Mario Ricci) e di "Davide" e qui Alfredo Bani affianca Borghesi come comandante militare (72). 
In Emilia la Bozzi, entrando a far  parte del battaglione Garibaldi Ciro Menotti, si distingue come una delle formazioni più affidabili di “Armando” partecipando all'occupazione di Fanano e a quella di Toano (10 - 21 giugno 1944) ed alla costituzione della repubblica partigiana di Montefiorino. In seguito alla fusione con la formazione pracchiese di “Tarzan”, e con la Primo Filoni, operante nella zona di Maresca, assume il nome di Brigata garibaldina Bozzi (9-10 lug. ’44). 
Caduta Montefiorino, rientra definitivamente in Toscana e, mentre alcune sue formazioni rimangono (o poi tornano) ad operare nella zona di Pracchia-Orsigna-Maresca, il grosso della Brigata si sposta in Garfagnana, dove partecipa alla liberazione di Fornaci di Barga e di altre località ed infine si insedia a  Coreglia Antelminelli (15 agosto). 
La Bozzi si scioglie nell'ottobre del 1944 dopo una intensa attività nel pattugliamento dell'alta valle del Serchio in collaborazione con il corpo di spedizione brasiliano della FEB.
Successivamente molti dei suoi componenti si arruoleranno volontari nei Gruppi di Combattimento del ricostituito Esercito italiano e risaliranno la penisola a fianco degli alleati; alcuni, come ad es. Alfredo Bani, inquadrati nel Cremona, prenderanno parte ai combattimenti che dal basso Senio in poi condurranno alla liberazione di Venezia, altri, come ad es. “Nando” Borghesi e Alfredo Ferrini,, nel Legnano, Ardengo Sostegni nel Friuli e Mario Innocenti nel Folgore,  ecc., parteciperanno alle importanti operazioni militari che porteranno alla liberazione di Bologna e di gran parte della Pianura Padana.


                                                                                         Carlo Onofrio Gori


72) Sulla “Bozzi” oltre al fondamentale, G. Verni, La brigata Bozzi …cit., vd. Giuseppe Vivarelli (“Peppone”), Resistenza in montagna. Brigata “Gino Bozzi”, Pistoia, Amministrazione Comunale, [1975]; V. Baldi, I comunisti di Campotizzoro, in: L. Casati (a cura di), Lotte sociali…cit., pp. 315-320; cfr. inoltre: Dal diario azioni della Brigata “G. Bozzi”, in: R. Risaliti, Antifascismo..., cit., pp. 98-100. Sui partigiani della “Bozzi”, oltre al già citato libro di V. Baldi, ripubblicato nel 1985 col tit.:Storia di un partigiano. Fernando Borghesi, cfr., tra gli altri: R. Corsini, La scomparsa di Alfredo Bani, il “Pompierino”, in: “QF” n. 1 (gen./mar. 2000); R. Corsini, Ardengo Sostegni: uno della “Bozzi”, in: “QF” n. 2 (apr./giu. 2002); Comunità Montana Appennino Pistoiese, Ricordo di Mario Olla, San Marcello Pistoiese, Centro pistoiese di documentazione per l'emigrazione Mario Olla, 2001; M. Francini, Dal delitto Matteotti alla Liberazione. Intervista a Piero Gherardini, partigiano pistoiese, in: “Farestoria”, n. 1 (1984); vd. anche le testimonianze di: Sergio Corsini (pp. 115-120), Alfredo Ferrini (pp. 165-169), Mario Innocenti (pp. 189-197), Luciano Olmi (pp. 240-241), Giorgio Venturi (pp. 312-318) e Romualdo Bruschi, poi passato a “Giustizia e libertà” (pp. 79-84). Testimonianze di molti dei citati appaiono anche in: L. Cavallini-L. Tassinari (a cura di), Giorni…cit., pp. 319-320, 326-327, 330-332, etc.


Tratto da Carlo Onofrio Gori, Guida ai monumenti delle memoria nel Comune di Pistoia, Pistoia, Edizioni del Comune di Pistoia, 2005, pp. 108-110.




I monumenti della memoria raccolti in una guida

PISTOIA. Alla presenza di un pubblico attento e competente, nell’ambito delle manifestazioni per l’anniversario della Liberazione della città, la seconda edizione della Guida ai monumenti della memoria nel Comune di Pistoia è stata recentemente presentata nella sala maggiore del palazzo comunale dal sindaco Renzo Berti, da Roberto Barontini, presidente dell’Istituto storico della Resistenza, da Claudio Rosati, responsabile del settore cultura della Regione Toscana e dall’autore Carlo Onofrio Gori.
La prima edizione della “Guida” comparve nel 1995 ed Alberto Cipriani (“Pistoia programma” n. 29/30) così la recensì: “Per il 50º anniversario della Resistenza e della Liberazione in Toscana...il Comune capoluogo...ha fatto uscire questa breve guida a quei segni... che ricordano, nel territorio comunale, il periodo della guerra e della Resistenza; ma anche altri eventi, di valore civico e di memoria storica...Lo scopo è evidente: far in modo che la lapide, il cippo, o comunque il segno di memoria posto, non risulti ai cittadini anche a distanza di mezzo secolo dalla fine della guerra un qualsiasi ammennicolo privo di significato, o un semplice ornamento; ma appunto una memoria viva e capace ancora di parlare al nostro cuore ed alla nostra intelligenza. Una guida del genere mancava: ora esiste e si spera venga largamente diffusa”.
Cipriani fu allora buon profeta. Quella prima edizione della guida, di cui Carlo Gori e Claudio Rosati curarono le schede storiche dei fatti e dei monumenti e Roberto Aiardi e Mirella Giannoni quelle sul patrimonio artistico-paesaggistico in qualche modo “coinvolto” nella descrizione, andò ben presto esaurita ottenendo un notevole successo, soprattutto fra i giovani e gli insegnanti pertanto oggi, a distanza di dieci anni, il Comune di Pistoia, ha opportunamente promosso ed edito questa bella seconda edizione
Carlo O. Gori, ormai noto collaboratore di varie riviste, autore di pregevoli pubblicazioni storiche ed esperto bibliotecario ha in gran parte rinnovato nei contenuti questa Guida del 2005, e non solo per i nuovi “segni della memoria” posti sul territorio pistoiese nel tempo intercorso fra le due edizioni, ma anche perché, su sollecitazione di protagonisti e testimoni dei fatti narrati e di studiosi e lettori, ha notevolmente arricchito la parte storica, già nella prima edizione prevalente, e la parte bibliografica, oggi veramente ampia e puntuale.
Il libro, un tascabile di 118 pagine, illustrato dai bei disegni di Luigi Pulcini, si snoda agevolmente per un lungo percorso che attraversa le avvincenti vicende, ben descritte e rigorosamente documentate, di vari personaggi, conosciuti eroi o umili caduti (Garibaldi, Fedi, Pasquali, Ducceschi, Bozzi, Andreini, Danesi, Fantacci, Santini, Fanti, Pacini, Puglia, Calugi, Schiano, Bertoneri, ecc.), che hanno determinato la collocazione di ogni singolo monumento.
 Esso può esser pertanto letto, nel suo complesso, anche come una storia di Pistoia fra Ottocento e Novecento, con sullo sfondo cruciali vicende nazionali ed internazionali: dal Risorgimento alle guerre coloniali e mondiali, dalla Resistenza alla ricostruzione, dagli anni di piombo, alle lotte per la pace.
F.C.


Attenzione: il post di questo blog e questi articoli sono riproducibili parzialmente o totalmente solo previo consenso o citazione esplicita dell'autore e del sito web e/o rivista.

vd. anche: http://goriblogstoria.blogspot.com/


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Commenti:
 

#1 19 Aprile 2011 - 17:01
Ho riportato questo post su FB ed mi ha subito scritto Anna. Lo metto anche qui perché mi fa molto piacere: anch'io ti voglio bene Anna!
Anna Capecchi tramite Carlo Onofrio Gori Tu sai quanto mi piace questo argomento e questa brigata! C'è pure il bisnonno di mio figlio "Guerrando Olmi" Ti voglio bene Carlo! Resistenza. Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" | historiablogori historiablogori.splinder.com La Resistenza sulla Montagna pistoiese: Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" Il sacrificio di Gino Bozzi è ricordato da un cippo posto lungo la strada Pistoia ‑ Riola, nelle vicinanze di Valdi, Questo e' il mio blog su Splinder. Blog: un web log. Un Sito web a meta strada tra un diario e un persona 7 minuti fa · Mi piace ·  · Condividi
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#2 21 Aprile 2011 - 08:18
  Carlo Onofrio Gorihttp://historiablogori.splinder.com/post/24460674/resistenza-gino-bozzi-e-la-brigata-bozzi Resistenza. Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" | historiablogori historiablogori.splinder.com La Resistenza sulla Montagna pistoiese: Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" Il sacrificio di Gino Bozzi è ricordato da un cippo posto lungo la strada Pistoia ‑ Riola, nelle vicinanze di Valdi, Questo e' il mio blog su Splinder. Blog: un web log. Un Sito web a meta strada tra un diario e un personamartedì alle 18.32 · Mi piace ·  · Condividi
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#3 22 Aprile 2011 - 06:55
Ogni persona ha la propria parte di responsabilità nel determinare il futuro collettivo.
Ogni persona, se vuole un cambiamento..., può fare qualcosa!
Sono consapevole che, le persone a cui invio le mie e-mail, difficilmente hanno il tempo (o la voglia) di leggerle... ma questa vi chiedo di trovare il tempo e la pazienza per leggerla.
In questo periodo capita sempre più spesso di incontrare persone preoccupate e indignate per la situazione del nostro Paese: la preoccupazione è determinata dalla crisi economica, dall'aumento della disoccupazione e dalla conseguente crescente sofferenza sociale, dai lavori precari e senza diritti, da un mondo devastato dalle guerre, dall'inquinamento, dalla fame e dalla conseguente emigrazione di tanti giovani "cittadini del mondo" che cercano una vita degna di essere vissuta.
Ma insieme a tutto questo, quello che preoccupa e indigna sempre di più tante persone... sono anche le quotidiane dichiarazioni di Berlusconi (e dei suoi fedelissimi ministri e parlamentari eletti o comprati) contro la Costituzione, contro la Magistratura, contro la Scuola Pubblica, contro la storia democratica nata dalla Resistenza antifascista: insomma, in una parte del popolo italiano c'è una diffusa percezione che è in corso di demolizione la democrazia e la convivenza civile del nostro Paese, ma l'indignazione non riesce ad individuare un percorso capace di riaprire una speranza di cambiamento che riaffermi i valori di giustizia sociale e di democrazia scritti nella Costituzione.
C'è uno smarrimento sul fare qualcosa che abbia un'efficacia: c'è chi si appella al Presidente della Repubblica, c'è chi chiede proteste clamorose ai Partiti di opposizione che hanno una rappresentanza parlamentare, c'è scetticismo sull'efficacia delle manifestazioni, ma rimane nell'ombra quella che, a mio parere, è l'unica possibilità concreta che abbiamo nei prossimi 50 giorni di contribuire davvero ad un futuro diverso, civile e democratico per il nostro Paese, che consiste nel responsabilizzare ogni persona che lo vuole davvero ad impegnarsi (un po' o tanto, cioè per quanto può ogni persona) perchè abbia un esito positivo un appuntamento democratico che consente facilmente la partecipazione di chiunque. 
Non esistono scorciatoie (ne interne alle Istituzioni e neanche di tipo "egiziano" che, oltre a non esistere, in Italia non sono auspicabili per nessuno): Berlusconi è il frutto avvelenato di una prepotenza egoista e sguaiata che è presente nella mentalità di una parte del popolo italiano e che si esprime in ogni momento della vita quotidiana, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle relazioni umane (persino nelle strade, come evidenziano le persone che guidano senza avere nessuna preoccupazione per la vita propria e altrui e che - quando si ritrovano un rifiuto in mano - vedono "naturale" aprire il finestrino e gettarlo, convinti che lo spazio pubblico si può insozzare perchè danno valore solo al proprio spazio privato).
Solo la partecipazione di chi vuole un futuro diverso può indebolire, tramite il dialogo, i virus del berlusconismo nei comportamenti quotidiani che demoliscono la democrazia e la convivenza civile e c'è una grande occasione per far vincere i "beni comuni fondamentali": i due referendum sull'acqua pubblica (che, per rimanere davvero pubblica, deve avere una gestione pubblica e partecipata/controllata dai cittadini).
Dall'esito che avranno questi due referendum (controcorrente rispetto a quello che viene definito "berlusconismo"), anche a mio parere, dipende la civiltà che vogliamo per i nostri figli ed i nostri nipoti: partecipare ai referendum del 12 e 13 giugno, per superare il quorum (condizione per far vincere il SI e tornare a vincere nel nostro Paese sarebbe un formidabile "ricostituente" anche per intere generazioni nate dagli anni 70 in poi, che hanno conosciuto solo il sapore amaro di tante sconfitte...) e per dimostrare che più di metà del popolo italiano riafferma con convinzione la propria dignità e la propria volontà.
Superare il quorum e vincere è possibile solo tramite un'autentica mobilitazione popolare, che consenta di informare tante persone in modo capillare, casa per casa: cioè è possibile solo con l'impegno di tantissime persone.
Da martedì 3 maggio, nella sede del Circolo Arci "L. Bugiani" (in Via Erbosa 12 a Pistoia), dalle ore 18 alle ore 19 di ogni giorno - dal lunedì al venerdì - ci saranno 100.000 volantini, cioè una quantità adeguata per farne avere uno a tutte le famiglie della nostra provincia: possiamo farcela (negli ultimi 30 giorni che rimangono) solo con l'impegno di tante persone e spero davvero che tra quelle a cui invio le mie e-mail ce ne siano tante che vengono a prenderli... anche solo per dire "dammi 50 copie, o 100 copie, o 300 copie... e faccio le famiglie che abitano nella mia strada, nel mio quartiere, nella frazione di territorio dove abito o nell'azienda dove lavoro...".
In attesa di risposte, o di vedervi nel Circolo "Bugiani", un abbraccio fiducioso che, con un po' di determinazione, possiamo farcela.
Giuliano Ciampolini
P.S. 1 - Anche il decreto legge del governo che cerca di far venir meno il quesito referendario sul nucleare (per depotenziare il probabile raggiungimento del quorum), a mio parere, è un'ulteriore conferma dell'unica opposizione che preoccupa Berlusconi e la sua banda: quella che suscita partecipazione popolare autentica e che è capace di raccogliere il consenso elettorale della maggioranza del popolo italiano (anche senza il quesito sul nucleare, su acqua e gestione del servizio idrico possiamo farcela a raggiungere il quorum e quindi a riaprire una stagione dove prevalgono le ragioni e le speranze di cambiamento della società italiana in difesa dei "beni comuni" fondamentali).
utente anonimo  (IP: 31af1b5028bf9d4)

#4 22 Aprile 2011 - 17:47
  Carlo Onofrio Gori Auguri di Buona Pasqua...e anche pasquetta...a tutti gli amici!  7 ore fa · Mi piace ·  · Condividi
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#5 23 Aprile 2011 - 19:36
  Carlo Onofrio Gori http://historiablogori.splinder.com/post/24460674/resistenza-gino-bozzi-e-la-brigata-bozzi Resistenza. Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" | historiablogori historiablogori.splinder.com La Resistenza sulla Montagna pistoiese: Gino Bozzi e la "Brigata Bozzi" Il sacrificio di Gino Bozzi è ricordato da un cippo posto lungo la strada Pistoia ‑ Riola, nelle vicinanze di Valdi, Questo e' il mio blog su Splinder. Blog: un web log. Un Sito web a meta strada tra un diario e un persona 19 aprile alle ore 18.32 · Mi piace ·  · Condividi
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#6 24 Aprile 2011 - 20:13
Tanti cari auguri di Buona Pasqua.
Maria Betti
utente anonimo  (IP: bee9b582075c920)

#7 25 Aprile 2011 - 09:24
  Carlo Onofrio Gori ‎25 Aprile...sempre!!!   2 ore fa · Mi piace ·  · Condividi
  •  
  • Luisa Rossini piace questo elemento.
    • Luisa Rossini vorreei davvero si potesse festeggiare anche un'altra Liberazione!! chi potrà mai liberarci dal Berlù? Non abbiamo nemmeno il midollo per fare un'altra Resistenza! circa un'ora fa · Non mi piace più ·  1 persona
    • Cesare Bocci Ci potrebbe liberare il fato.
      Ci potrebbe liberare una sua conversione, tipo quella che colpì Bondi, all'incontrario.
      Ci potrebbe liberare una crisi di governo.
      Ci potrebbe liberare l'elettorato.
      Ci potrebbe liberare l'Orco che se lo pappa in un boccone.
      Ci potrebbe liberare Mary Poppins.
       32 minuti fa · Non mi piace più ·  1 persona
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#8 26 Aprile 2011 - 12:23
Seguito di commenti alla foto dell' 8va Brigata Garibaldi Romagna (del forlivese) da me pubblicata ieri su FB:
  • Luisa Rossini ma allora dove sono tutti?? aiutoooooo.....help...s.o.s........venite a darci una mano!!! Ieri alle ore 11.50 · Non mi piace più ·  1 persona
  • Anna Capecchi Ieri, abbiamo fatto un piccolo gruppo e siamo arrivati al cippo di Gino Bozzi, l'abbiamo ripulito un po' dalle erbacce e restituito una parvenza di normalità, poi ci siamo domandati come mai Pistoia, non celebra i suoi partigiani e la Brigata Bozzi in particolare. Va be' che anche Gino Bozzi era fiorentino, però qui .....si omette un po' troppo la memoria locale. Ieri alle ore 13.32 · Non mi piace più ·  1 persona
  • Theodoor Manson altri tempi, altri valori :-(( 19 ore fa · Mi piace
  • Carlo Decanini Basta che vinciate le elezioni, nuove resistenze e colpi di stato "alla Asin Rosa" sono solo illusioni.
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#9 26 Aprile 2011 - 12:26
...ancora altri commenti alla foto su FB:
  • Anna Capecchi Si, è meglio non pensare, o far finta di non sapere...magari che anche noi si bombarda la Libia, magari che di nuovo, da servi, come siamo, la vogliamo colonizzare di nuovo...sono questi i nuovi valori? O questi purtroppo sono sempre i soliti!!! 5 ore fa · Non mi piace più ·  1 persona
  • Cesare Bocci Anna: in "questi purtroppo sono sempre i soliti" ci collochi pure i dalemini vari che bombardarono la Serbia e che si preparano a rispolverare l'ossequio alle decisioni ONU, quasi se fossero dictat? 5 ore fa · Non mi piace più ·  1 persona
  • Anna Capecchi Certo 5 ore fa · Mi piace
  • Cesare Bocci Ah! era solo per capire meglio. Sarà l'ora di cominciare a farglielo capire, a D'Alema e C. (C.= Company non C.= Compagni) 5 ore fa · Non mi piace più ·  1 persona
  • Anna Capecchi Gli alieni sono tra noi 5 ore fa · Non mi piace più ·  1 persona
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#10 27 Aprile 2011 - 06:30
...sempre sull'immagine dell'8va Brigata Garibaldi Romagna ...

  Carlo Onofrio Gori ‎25 Aprile...sempre!!!   lunedì alle 8.28 · Mi piace ·  · 
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#11 02 Giugno 2011 - 12:58
  Carlo Onofrio Gori ‎...1991: contro la Prima Guerra del Golfo (Irak)....(da una foto de "la Nazione")  04 aprile alle ore 14.14 · Mi piace ·  · 
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#12 13 Ottobre 2011 - 12:58
  • Paolo Chietti
    • Assolutamente da vedere [HQ] 
      il buongiorno si vede dal mattino. L'integrale di questo video non è mai stato trasmesso.vedere,stupirsi e diffondere.
    • Allegato non disponibile
      The attachment source was deleted or the privacy settings on this attachment do not allow you to view it.
  • 26 aprile 2010 Carlo Onofrio Gori
    • ...avevo visto solo la parte del video che hanno fatto vedere alla TV, ma mi era bastato ....tuttavia il vederlo integralmente è illuminante!! Grazie per avercelo proposto integralmente. Le "uscite" a "ruota libera" di questo, per altro furbissimo, "uomo della provvidenza" sono disgustose e altrettanto disgustose sono le smentite che subito dopo ci propina. Rappresenta emblematicamente la sintesi dei "vizi" del nostro popolo (malgrado economicamente sia ormai scivolato nella sua maggioranza "con le pezze al culo"), per questi si autoassolve e viene, ahimé, assolto dalla maggioranza degli elettori che vanno a votare. Mi space dire, da appassionato di storia che, contariamente a quello che affermano i testi scolastici, purtroppo la storia finisce per non insegnare niente. C'è soddisfatta, e arrogante, e pericolosa ignoranza in giro...
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