venerdì 20 gennaio 2012

Storia. Vita di Bruno Fanciullacci, medaglia d'oro della Resistenza (venerdì, 20 agosto 2010)


venerdì, 20 agosto 2010

Storia. Vita di Bruno Fanciullacci, medaglia d'oro della Resistenza


Bruno Fanciullacci, "Maurizio"

La figura di Bruno Fanciullacci, si distingue innanzitutto per la determinazione e la coerenza nell'imboccare fin dalla prima giovinezza la via della lotta antifascista, della liberazione nazionale e del riscatto proletario: una "lunga strada" che per Bruno terminerà in un caldo pomeriggio del 17 luglio 1944.
Nasce nel 1919 a Pieve a Nievole, il padre Raffaello, fiorentino trasferitosi in Valdinievole dal 1907, di sentimenti anticlericali ed anarco-socialisti, dal 1929/30 diviene inviso ai fascisti locali per alcuni suoi atteggiamenti "non allineati" e boicottato, deve chiudere la sua piccola azienda meccanica artigiana, tornare con la numerosa famiglia a Firenze ed adattarsi a lavori saltuari
Uscito da una classe operaia schiacciata e mortificata dal regime, Bruno non può andare oltre gli studi elementari. A diciassette anni trova un lavoro stabile come lift in un noto albergo fiorentino e viene ricordato come un giovane magro e silenzioso, parco di gesti, professionalmente impeccabile, dotato di una intelligenza e maturità superiore all'età ed agli studi compiuti che riesce ad infondere in chi lo incontri simpatia istintiva e fiducia. 
Entra ben presto in contatto con un gruppo di militanti ed intellettuali antifascisti che fa capo a Piero Calamandrei, distribuisce volantini che attacca persino nei corridoi della questura e, infaticabile, scrive sui muri accuse a Mussolini ed al regime
Vittima di un agente provocatore rimane impigliato nel 1938 con un centinaio di altri antifascisti in una vasta retata della polizia e viene poi condannato a sette anni di reclusione. Nel carcere di Castelfranco Emilia, entra in contatto con l'organizzazione del PCI e "l'università del partito" trasforma l'adolescente antifascista senza tessera in un cosciente militante comunista. Liberato poco prima della caduta del fascismo e tornato al lavoro, entra in clandestinità subito dopo l'armistizio dell'8 settembre e l'arrivo dei tedeschi.
Opera a Marciola sulle colline vicino a Firenze, poi il suo gruppo si unisce a quello di Faliero Pucci nella zona di Greve in Chianti. E' di questo periodo l'attentato allo zelante responsabile repubblichino del distretto militare di Firenze col. Gobbi e l'uccisione di una spia fascista.
Il PCI intanto aveva costituito il comando militare partigiano per la Toscana con a capo Sinigaglia, Pucci, Tagliaferri e dalla fine del settembre 1943 stava organizzando, sull'esperienza della Resistenza francese, i Gruppi di Azione Patriottica.
I GAP, a differenza delle formazioni partigiane dislocate in montagna, operavano clandestinamente nel cuore delle città in piccoli gruppi 3-4 uomini. Il loro compito era creare il panico colpendo con attentati e sabotaggi i caporioni, le sedi e le attrezzature del nemico nazifascista. Per questo venivano richieste al gappista doti non comuni: coraggio, determinazione, sangue freddo, sacrificio, disciplina, esperienza militare.
Figure di gappisti come quelle, tra gli altri, di Giovanni Pesce o Dante Di Nanni sono divenute leggendarie nella Resistenza italiana. Per questo sarà bene ricordare innanzitutto, a chi ha voluto stabilire un assurdo parallelo (giocando anche sul fatto che alcuni gruppi estremistici hanno poi ripreso la sigla "gap") fra il gappismo di allora ed i fenomeni anche recenti di lotta armata, condannando il tutto come "terrorismo", che nel '43/'45 era in corso una guerra e c'erano l'occupazione tedesca ed una dittatura da combattere.
Le azioni dei GAP miravano ad acquisire un consenso popolare alla Resistenza, per il gappista catturato la tortura e la morte non erano certo un evento casuale, ma la certezza: si calcola che fra i caduti della Resistenza un gappista su tre abbia fatto questa fine!
A Firenze sotto la guida di Alessandro Sinigaglia i GAP si organizzarono inizialmente in quattro gruppi di quattro uomini ciascuno; Cesare Massai ne era il comandante operativo ed Alvo Fontani commissario politico.
Fanciullacci ("Maurizio") venne posto al comando del gruppo "B" costituito da alcuni compagni che erano con lui a Marciola: Tebaldo Cambi, Luciano Suisola, ed il giovanissimo Aldo Fagioli che parteciperà poi, come soldato volontario, sulla Linea Gotica, alle vicende del Gruppo di Combattimento (divisione) “Cremona” del ricostituito esercito italiano.
Il periodo che va dal gennaio all'aprile del '44 è il periodo eccezionale del gappismo fiorentino, non passa giorno senza qualche difficoltà per i fascisti e Fanciullacci è l'uomo di punta dell'organizzazione.
Innumerevoli sono le azioni alla quale partecipa, ad esempio quella in cui travestito da ufficiale fascista si introduce nella sede del PFR in via dei Servi e vi lascia una bomba che esploderà poco dopo devastandola completamente. Uguale sorte tocca alla sede del sindacato fascista dove si stavano compilando per i tedeschi elenchi di aderenti allo sciopero del 4 marzo, oppure quella della Feldgendarmerie di via del Campuccio.
Tuttavia Fanciullacci viene generalmente ricordato per l'uccisione di Giovanni Gentile, forse l'azione più controversa di tutta la Resistenza, insieme a quella di via Rasella a Roma. Indubbiamente Gentile era figura di primo piano: filosofo eminente, già ministro fascista della pubblica istruzione, aveva aderito con entusiasmo alla repubblica di Salò, tuttavia a volte aveva impegnato il suo prestigio per salvare alcuni resistenti dal plotone d'esecuzione. Non così era accaduto il 23 marzo del 1944 quando alcuni giovani renitenti alla leva furono fucilati a Campo di Marte, anzi Gentile, in un discorso da lui pronunciato in precedenza come presidente dell'Accademia d'Italia e poi comparso su "Civiltà fascista", aveva rivolto un chiaro invito alla rappresaglia indiscriminata non solo nei confronti dei partigiani, ma anche contro "i neutrali e i prudenti". Alcune interpretazioni, anche recenti, hanno ipotizzato che l'ordine dell'eliminazione di Gentile sia venuto dagli Alleati contro i quali aveva pronunciato infuocati discorsi ai quali Radio Londra aveva risposto definendolo "arlecchino filosofo drappeggiato di croci uncinate" e incitando alla "...santa rabbia che animò il popolo italiano nelle sue ore più belle."
Altri, come lo storico Luciano Canfora, affermano che elementi estremisti fascisti sapessero che il filosofo era in pericolo e non facessero niente per proteggerlo. 
L'ordine comunque viene dato a Firenze dall'esponente comunista in seno al CTLN, Luigi Gaiani, in esso si dice che la sentenza deve eseguirla Fanciullacci ed un gruppo di fuoco misto costituito da elementi del gruppi "A" e "B". Secondo quanto scritto da C. Zingoni (La lunga strada, Vita di Bruno Fanciullacci, Firenza, La nuova Italia, 1977) alle ore 13,30 Fanciullacci si trova con un altro compagno davanti all'abitazione fiorentina del filosofo a Villa De Marinis al Salviatino, menttre altri due compagni attendono nei pressi con compiti di copertura.La macchina con Gentile arriva alla villa, un gappista si avvicina e chiede: "È lei Giovanni Gentile?", "Sì" risponde il filosofo: "Questo lo manda la giustizia popolare" e spara.
La macchina corre verso l'ospedale mentre due gappisti si allontanano scendendo per via Lungo l'Affrico e Bruno ed il suo giovanissimo compagno prendono per viale Righi fatti segno ad applausi e a voci di approvazione della gente affacciata alla finestre alla quale Bruno ingiunge di ritirasi dicendo "ma che siamo a teatro?".
Poco tempo dopo, il 26 aprile, la fortuna volge le spalle a Bruno che, nel corso di un'azione condotta da un altro gruppo, viene casualmente catturato a un posto di blocco. Interrogato una prima volta dal famigerato Mario Carità, viene poi seriamente ferito con un pugnale da un altro ufficiale fascista.
Ricoverato nell'ospedale di via Giusti è liberato l'8 maggio con un'audace azione condotta da Chianesi, Martini, Gattai, Suisola, Menicalli e Fagioli. I fascisti da ciò intuiscono l'importanza del personaggio e Bruno viene invitato dall'organizzazione a lasciare Firenze, ma non accetta e resta per un periodo nascosto, con Suisola e Fagioli, in casa di Ottone Rosai, già da tempo in contatto con la Resistenza. Restano a testimonianza di questa amicizia i ritratti del pittore ai tre partigiani.
Proprio in casa di Rosai viene progettata l'ultima azione alla quale Bruno partecipa, la liberazione dal carcere di S.Verdiana della gappista Tosca Bucarelli avvenuta il 9 luglio.
Ma il cerchio della repressione ormai si stringe sui Gap fiorentini, alcuni sono caduti, i "ricambi" non sono forse stati all'altezza degli "iniziatori", forse qualcuno sotto tortura ha parlato. Si moltiplicano gli arresti ed anche Bruno, tre settimane prima della liberazione della città, il 15 luglio del 1944, malgrado un travestimento che ne altera la figura, è riconosciuto ed arrestato in Piazza Santa Croce. Viene subito condotto in via Bolognese nella famigerata Villa Triste, centro di torture organizzato dalla polizia politica del magg. Carità che tuttavia in questo periodo si era già trasferito al Nord.
Interrogato dal vice di Carità, Bernasconi, Bruno resiste e portato in cella esorta i compagni a "tener duro".
Riportato ai piani superiori nel primo pomeriggio vede un finestra aperta e vi si getta compiendo un volo di oltre venti metri dal lato di via Trieste. In fin di vita spira a Villa Triste alle 15,30 del 17 luglio e viene seppellito a Trespiano in una fossa comune.
La sorella Rina e la famiglia sapranno, anche tramite le ricerche di Romano Bilenchi, da tempo impegnato nell'attività clandestina della Resistenza, della morte di Bruno solo il giorno 22.

Nel 1945 la salma venne riesumata e dopo una commossa cerimonia pubblica il partigiano fu sepolto nel cimitero di Soffiano sotto una lapide bianca con la scritta "Bruno Fanciullacci, medaglia d'oro".

                                                                                    Carlo Onofrio Gori


Rielaborazione dell'articolo:  Carlo Onofrio Gori, La "lunga strada" di Bruno Fanciullacci, in:  "Microstoria", n. 21 (gen.-feb. 2002).
Vd. anche:  
Bruno Fanciullacci, "Maurizio". di Carlo Onofrio Gori , 15-9-2008, in: 

http://resistenzatoscana.it/biografie/fanciullacci_bruno/


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2007, Conferenza B. S. Giorgio, Pistoia

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Commenti:
 
#1 22 Agosto 2010 - 08:59
I tuoi articoli sono sempre molto interessanti, ma scrivi un po' di più. Stammi bene!
Luigi
utente anonimo  (IP: 10749641f4e7212)
#2 25 Agosto 2010 - 10:15
Caro professore, la ringrazio, come appassionata di storia, per la pubblicazione sul suo blog di questo suo articolo che non conoscevo: le auguro buone cose.
Mari Betti
utente anonimo  (IP: 224b5ccde90584d)
#3 25 Agosto 2010 - 11:15
Fanciullacci era un comunista terrorista, omicida di Giovanni Gentile. Se avessero vinto i comunisti l'Italia serebbe andata a  ramengo, uguale a   tutti i posti in cui ha vinto il comunismo, come poi la storia ha dimostrato .
Luigi Gradi
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#4 25 Agosto 2010 - 16:53
Ringrazio gli amici, come ad es. Marco Fedi, che non solo qui, ma anche su Facebook, e-mail ecc., sono intervenuti finora su Fanciullacci. In quanto al sig. Gradi vorrei solamente osservare che la storia ci dice che i limpidi e luminosi principi e obiettivi del riscatto proletario (“pane”,  pace,  giustizia, libertà, convivialità solidale,  uguaglianza sostanziale ma non grigia e mortificante, onestà responsabile, serietà non seriosa, innovazione consapevole, valorizzazione del proprio retaggio culturale nazionale e al contempo slancio  internazionalista, …felicità….),  hanno trovato in alcuni Paesi sbocco in una rivoluzione vittoriosa, gestita prima da burocrati, ottusi custodi dell'"ortodossia", e poi da tecnocrati, presi da incontrollate impazienze innovatrici. In quei modi, nei fatti , burocrati e tecnocrati, non coinvolgendo veramente il popolo, hanno fatalmente finito per tradire quei principi, impedendone l’intelligente,  pratica, anche se difficile,  applicazione  e rendendo così la vita dura e insoddisfacente a molti, compresi quelli che in prima persona ed in prima fila per quei principi avevano lottato. Ciò non toglie che vada reso onore a chi con l’esempio ed il sacrificio ha saputo, battersi, con le armi , come Fanciullacci, o senza armi, spesso pagando con la vita contro il nazifascismo e tutte le opppressioni e per il raggiungimento e l’applicazione di quei principi.
COG
La mia homepage: http://historiablogori.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utentegorca49
#5 26 Agosto 2010 - 08:17
Una speranza di cambiamento vero, per impedire altre pagine orribili di modernità ottocentesca.
Una speranza di cambiamento vero, per impedire altre pagine orribili di modernità ottocentesca.
Il 1° Congresso nazionale costituente di Sinistra Ecologia Libertà (22/24 ottobre 2010) è aperto alla partecipazione, all'intelligenza e alla passione politica di tutte le persone di sinistra che sentono la necessità e l'urgenza di ricostruire  un soggetto politico di sinistra che sia credibile e che guarda al presente e al futuro (cioè a come uscire dall'incubo della situazione italiana avendo un progetto di ricostruzione che guarda almeno ai prossimi 20 anni).
Giuliano
utente anonimo  (IP: 4e7dfd9ba7689cd)
#6 10 Settembre 2010 - 14:29
La seguo sempre con grande interesse, anche se a volte non costantemente, spesso leggo più cose insieme, ma tutte molto stimolanti. Continui!
Mara Poli
La mia homepage: http://marapoliutente anonimo  (IP: f08c980979133f5)
#7 29 Settembre 2010 - 15:09
  INVITO MOSTRA   "50 pittori toscani per 50 cantanti toscani" INAUGURAZIONE venerdì 1 ottobre ore 15 Biblioteca San Giorgio - via Sandro Pertini PISTOIA
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#8 09 Ottobre 2010 - 12:24
continua OttobrEuropa 2010



...

Domenica 10 ottobre, ore 10.30
Chiostro del convento di San Domenico.
Circolo Aziendale Breda.
62a edizione del Premio nazionale di pittura San Giorgio.
Espongono gli artisti vincitori dell’edizione 2009.
Per “Esperienza della scultura” ospite lo scultore Silvano Porcinai.
(Fino al 24 ottobre).


Giovedì 14 ottobre, ore 17.30
Sala Magni, Conservatorio di San Giovanni Battista, corso Gramsci, 37
Conferenza di Giovanna Frosini, Università per stranieri di Siena,
Una lingua tra le lingue: storia e destino dell’Italiano in Europa. Elementi specifici della storia linguistica italiana rispetto alle altre lingue d’Europa


Sabato 16 ottobre, ore 17.30
Ex chiesa di San Giovanni Battista, corso Gramsci.
Inaugurazione della Mostra fotografica: Pistoia e San Pietroburgo: scatti di quotidianità. Aurelio Amendola: lo sguardo dell’artista. Fabrizio Bargellini: l’occhio del reporter
(Fino al 30 ottobre).
In collaborazione con il Circolo Aziendale Breda.


Sabato 16 ottobre, ore 21.00
Villa di Groppoli
Concerto vocale e strumentale a cura di un gruppo di cittadini olandesi di Utrecht, da tempo amici di Pistoia. 


Giovedì 21 ottobre, ore 17.30. 
Sala Magni. Conservatorio di San Giovanni Battista, Corso Gramsci, 37.
Conferenza di Renato Risaliti, Università degli studi di Firenze: Intellettuali pistoiesi in Polonia e Russia nel primo Ottocento.
Con la collaborazione della Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista.


Venerdì 22 ottobre, ore 21.00. 
Salone della Scuola di musica, Villa di Scornio, via Dalmazia, 356
Daniele Biagini, pianoforte; Massimo Signorini, fisarmonica; Luca Magni, flauto; Alessandro Agostini, contrabbasso; Daniela Dolce, voce.
“Canti d’Europa”. Un viaggio fatto di musiche e canti attraverso Francia, Irlanda, Spagna e Italia con puntate nel Vicino Oriente. 


Sabato 23 ottobre, ore 17.30
Sala Puccini, Palazzo Puccini di via del Can Bianco, ingresso da vicolo Malconsiglio, 4
Conferenza di Enrica Neri Lusanna, Università degli studi di Perugia. Pistoia, città toscana, e l’arte europea nel Medioevo


Mercoledì 27 ottobre, ore 17.30
Sala Puccini, Palazzo Puccini di via del Can Bianco, ingresso da vicolo Malconsiglio, 4
Presentazione del volume 
Natalino Russo.Nel mezzo del Cammino di Santiago. In bicicletta verso Compostella tra viandanti e pellegrini.
Torniamo sull’argomento a noi caro del camino di Santiago, questa volta vissuto e descritto con gli occhi di un giornalista che lo ha percorso in bicicletta. 


Venerdì 29 ottobre, ore 17.30
Auditorium Terzani, Biblioteca San Giorgio, via Sandro Pertini.
La scienza racconta il Bolero di Ravel.
Conferenza – spettacolo di Luigi Dei. Università degli studi di Firenze.


Sabato 30 ottobre, ore 17.30
Villa di Groppoli
Presentazione dei volumi di:
Marino Biondi, Università degli studi di Firenze, La tradizione della patria. ILetteratura e Risorgimento da Vittorio Alfieri a Ferdinando Martini; IICarduccianesimo e storia d’Italia, sulle principali figure del Risorgimento da Mazzini a Garibaldi e sulle relazioni tra gli autori e gli ideali della Nazione. 


Domenica 31 ottobre, ore 17.30
Biblioteca Comunale Forteguerriana. Piazza della sapienza.
Spettacolo teatrale I saggi possederanno la gloria
Una passeggiata nei locali e nella storia della Biblioteca Forteguerriana, incontrando coloro che l’hanno resa grande e ricca, dal Sozòmeno a Giosuè Carducci.
Testo di Susanna Daniele. Regia di Monica Menchi. Associazione “Progetto teatro”. Musiche a cura di Luciano Vannucci. 
Attori: Gaia Allori, Barbara Bertucci, Moreno Fabbri, Gianluca Gavazzi, Andrea Pegoraro, Francesco Scorcelletti, Francesca Spampani, Raffaele Totaro.
Con la collaborazione della Biblioteca Comunale Forteguerriana e dell’Associazione “Progetto teatro”.
Sono previsti al massimo 40 partecipanti. Per le prenotazioni rivolgersi alla Biblioteca Forteguerriana, tel 0573 24348. ...
utente anonimo  (IP: 10749641f4e7212)
#9 29 Marzo 2011 - 15:18
x gli amici: recupero da FB:


  •   Carlo Onofrio Gori ‎...pur non essendo iscritto al PD, mi sento di consigliare vivamente a Veltroni di aderire anche lui al gruppo dei 20 ascari neoberlusconiani: così facendo, per la "sinistra" potrebbe prospettarsi, nel lontano orizzonte (... la portata dell'attuale livello dirigenziale è quella che è...), qualche possibile barlume di sopravvivenza parlamentare....14 settembre 2010 alle ore 13.10 · Mi piace · 
    •  
      • Maria Paola Vannucchi Condivido. Sembra che l'armata degli ascari neoberlusconiani stia naufragando e allora ecco che in aiuto a Silvio arriva Veltroni! 14 settembre 2010 alle ore 22.02 · Non mi piace più ·  1 persona
      • Carlo Onofrio Gori ‎...e pensare che al XIX Congresso della FGCI - Firenze, 26-28 marzo 1971 (titolo: Con i comunisti i giovani all'avanguardia nelle lotte per una nuova democrazia per il socialismo) il nostro Veltroni fece un intervento in cui disse che se Cristo si era fermato ad Eboli, non si erano certo fermati i giovani comunisti che sotto la sua guida andavano alla conquista dell'intero Meridione. Sentita lì, con i miei orecchi...avanti così 15 settembre 2010 alle ore 13.13 · Mi piace
    •    
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#10 30 Ottobre 2011 - 19:14
Fanciullacci - Pipl Profiles   pipl.com/directory/name/Fanciullacci - Stati UnitiBruno Fanciullacci, "Maurizio" di Carlo Onofrio Gori, 15-9-2008, Tutti i Diritti ... La figura di Bruno Fanciullacci, si distingue innanzitutto per la determinazione e la ...
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#11 31 Ottobre 2011 - 13:10
Resistenza Toscana | Biografia di Bruno Fanciullacci   resistenzatoscana.it/biografie/fanciullacci_bruno/ di Carlo Onofrio Gori, 15-9-2008, Tutti i Diritti Riservati. ... A Firenze sotto la guida di Alessandro Sinigaglia i GAP si organizzarono inizialmente in quattro gruppi ...
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Da: carlo gasperini <carlo.gasperini@gmail.com>   [Aggiungi alla rubrica]
 A: cog@interfree.it
 Data: 11 Set 2009 - 21:58
 Oggetto: un favore
Ho visitato parte del tuo blog e credo possa usare un dialogo confidenziale con te.Mi chiamo anch'io carlo come te, gasperini di cognome, abito in un paesino della sabina e sto cercando dei documenti riguardanti degli episodi avvenuti subito dopo l'attentato a Togliatti nel Luglio del 1948 dalle nostre parti, ed esattammente a civita castellana e magliano sabina.So che ci furono degli arresti di compagni, messi in galera a Viterbo, processati e credo resi colpevoli.Sapresti aiutarmi  a reperire qualche documento, qualche articolo di giornale dell'epoca, qualche foto?Io non ci riesco e magari tu, visto l'ordine nel tuo blog, potresti aiutarmi magari soltanto ad individuare un percorso.Ti ringrazio anticipatamente scusandomi dell'importunità datati.
Commenti:
 

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