giovedì 19 gennaio 2012

Politica estera. Il 2009 comincia con guerra e stragi di civili a Gaza (martedì, 06 gennaio 2009)


martedì, 06 gennaio 2009

Politica estera. Il 2009 comincia con guerra e stragi di civili a Gaza.

  


Pace subito!


Nell’attesa dell’insediamento di Obama a Presidente degli USA e nell’incognite circa la portata del suo atteggiamento sull’annoso e conflittuale contenzioso Palestina-Israele (sarà ovviamente pro-Israele dato che fra Usa e stato ebraico c’è una lunga e consolidata intesa, ma fino a che punto? Con quali mezzi? ecc. ecc.) è evidente che da parte israeliana si è voluto approfittare della fase di “interregno”, con il sicuro amico Bush ancora per poco in carica, per “chiudere” col “problema Hamas” bombardando ed invadendo la Striscia di Gaza dove Hamas comanda col consenso popolare, visto che ha vinto le ultime elezioni del 2006 nei due territori amministrati dall’Autorità Nazionale Palestinese: Striscia di Gaza e Cisgiordania.
Innanzitutto occorre rilevare che e, come al solito accade in tutte le guerre, i primi a farne le spese sono i civili, soprattutto la povera gente che non ha i mezzi per fuggire dalle distruzioni.
Ma intanto vediamo chi è Hamas. Acronimo di Harakat al-Muqāwwama al-Islāmiyya (Movimento di Resistenza Islamico", ovvero "entusiasmo, zelo") Hamas è un'organizzazione religiosa islamica palestinese di carattere paramilitare e politico fondata nel 1987da Ahmad Yasin, Abdel Aziz al-Rantissi e Mohammad Taha  come appendice dell’organizzazione integralista dei Fratelli Musulmani. Il suo dichiarato obiettivo è di abbattere lo Stato di Israele ed istituire una repubblica islamica in Palestina, per questo fin dalla sua creazione effettuava attentati suicidi contro civili ed esercito israeliano.
Godendo evidentemente di consistenti sostegni finanziari provenienti da alcuni stati ed organizzazioni arabe e/o musulmane ha attivato col tempo nell’ambito della società palestinese ampi programmi sociali con l'istituzione di ospedali, sistemi di istruzione, biblioteche e altri servizi  il che gli ha consentito di ottenere una notevole popolarità a scapito dell’attualmente più “morbida” Fatah, l’organizzazione “storica” del movimento palestinese, fino a conseguire la vittoria elettorale del 2006.
In seguito alla Battaglia di Gaza del 2007 fra palestinesi di Fatah e Hamas, quest’ultima otteneva il controllo della “Striscia” mentre Fatah risultava predominante in Cisgiorania.
Questo, in breve sintesi, il dato storico, ma perché questa attuale sanguinosa crisi?
Le fonti israeliane, ampliate dai mass media occidentali, ci dicono che Hamas ha interrotto la tregua con gli israeliani iniziando a colpire con i missili kassam il sud dello stato ebraico. Ma, al di là del giudizio che possiamo dare su Hamas, elencata come “organizzazione terroristica” da vari stati e organizzazioni (inclusi, ad es. e fra gli altri,  da Giordania ed Unione Europea), al di là dello storicamente acquisto diritto all’esistenza dello Stato di Israele, è esattamente questa la verità “vera”?
Infatti quasi nessuno ci ha detto niente del perché Hamas avrebbe “violato la tregua” andando a sfidare uno degli stati meglio armati al mondo? Volontà suicide?
A questo proposito citiamo, perché ci appare illuminante, un “comunicato straordinario” emesso già il 28 dicembre 2008 da Pax Christi, Movimento Cattolico Internazionale per la Pace.
                                                                                                              COG

“Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è uncrimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice”.(di P. Manauel Musallam parroco a Gaza)
“Un inferno di orrore, morte e distruzione, di lutti, dolore e odio si sta abbattendo in queste ore sulla Striscia di Gaza e sul territorio israeliano adiacente. A voi, capi politici e militari israeliani, chiediamo di considerare che insieme ai ‘miliziani’ di Hamas state colpendo, uccidendo e ferendo centinaia di civili palestinesi. Non potete non averlo calcolato. Non potete non sapere che a Gaza non esistono obiettivi da mirare chirurgicamente. Non potete non aver messo in conto che da troppo tempo è la popolazione di Gaza a vivere sotto embargo, senza corrente elettrica, senza cibo, senza medicine, senza possibilità di fuga. Le vostre crudeli operazioni di guerra compiono opera di morte su donne, bambini e uomini che non possono scappare né curarsi e sopravvivere, essendo strapieni gli ospedali e vuoti i forni del pane. Ascoltate i vostri stessi concittadini che operano nelle organizzazioni israeliane per la pace: “Siamo responsabili della disperazione di un popolo sotto assedio. Hamas da settimane aveva dichiarato che sarebbe stato possibile ripristinare la tregua a condizione che Israele riaprisse le frontiere e permettesse agli aiuti umanitari di entrare. Il governo d’Israele ha scelto consapevolmente di ignorare le dichiarazioni di Hamas e ha cinicamente scelto, per fini elettorali, la strada della guerra”.
FERMATEVI SUBITO!
A voi, capi di Hamas, chiediamo di considerare che i vostri razzi artigianali lanciati verso le cittadine israeliane poste sul confine, sono strumenti ulteriori di distruzione e, per fortuna raramente, di morte, e creano inutilmente paura e tensione tra i civili. Sono una assurda e folle reazione all’oppressione subita, che si presta come alibi per un’aggressione illegale. Se foste più potenti, capi di Hamas, vorreste forse raggiungere i livelli di distruzione dei vostri nemici? E non essendolo, a che scopo creare panico, odio e desiderio di vendetta nei civili israeliani che vivono a fianco alla vostra terra? Quali strategie di desolazione, disumane e inefficaci, state perseguendo?
FERMATEVI SUBITO!E noi donne e uomini che apparteniamo alla ’società civile’,FERMIAMOCI TUTTI!
Sostiamo almeno un minuto accanto a tutti i civili che soffrono. Alle centinaia di ammazzati palestinesi, che per noi non avranno mai nome e volto, come alla vittima israeliana. Alle centinaia di feriti palestinesi e ai fortunatamente pochi feriti israeliani. A chi ha perso la casa. A chi non può curarsi.  E poi, tutti insieme, alziamo la voce: non è questa la strada che porterà Israele a vivere in pace e sicurezza. Non è questa la strada che porterà i palestinesi a vivere con dignità in uno Stato senza più occupazione militare, libero e sovrano. I media italiani in questi giorni hanno purtroppo mascherato una folle e premeditata aggressione -e soprattutto l’insopportabile contesto di un assedio da parte di Israele che per mesi ha ridotto alla fame un milione e mezzo di persone- scegliendo accuratamente alcuni termini ed evitandone altri.
La maggior parte dei quotidiani e telegiornali hanno affermato che “è stato Hamas a rompere la tregua”. Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L’accordo comprendeva: Il cessate-il-fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine del blocco di Gaza.
Questi impegni non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell’accordo) e quindi Hamas non l’ha rinnovato. Ancor più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva rotto la tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi.  Aiutiamoci allora a valutare criticamente le analisi spesso falsate dei media per dare maggior forza ad altre voci diventate grida: Solo poche ore fa, proprio a Gaza, il Patriarca di Gerusalemme celebrava la Messa di Natale riprendendo il suo Messaggio natalizio: “Siamo stanchi. La pace è un diritto per tutti. Siamo in apprensione per l’ingiusta chiusura imposta a Gaza e a centinaia di migliaia di innocenti. Siamo riconoscenti a tutti gli uomini di buona volontà che non risparmiano sforzi per spezzare questo blocco.” La strada intrapresa invece, lastricata di sangue e macerie, condurrà la gente qualsiasi al macello. E i suoi capi alla sconfitta. In primo luogo alla sconfitta umana.
Pax Christi Italia 28 dicembre 2008 (Comunicato da Pax Christi Movimento Cattolico Internazionale per la Pace)











Commenti:
 

#1 06 Gennaio 2009 - 11:29
Caro Carlo sono d'accordo con te sul fatto che sono sempre i più deboli a rimetterci. Se Israele ha diritto ad esistere anche i palestinesi hanno diritto ad una vita dignitosa sulla lora terra. Penso che in quella terra ci sia posto per tutti, come per esempio ce n'era in Jugoslavia prima dello scannatoio che anni fa c'è stato, ma sulla razionalità ed il buon senso prevalgono gli interessi dei potenti e dei mestatori, interni ed esterni di tutte le risme e di tutte le parti.Sempre a danno dei più poveri che prima vengono strumentalizzati e poi lasciati a se stessi. Hai fatto bene e fai bene a fare sempre chiarezza smentendo le favolette che spesso ci danno a bere.
Ciao
Luigi 
utente anonimo  (IP: 882e8720ef51992)

#2 06 Gennaio 2009 - 18:34
E' impressionante quello che sta accadendo in queste ore a Gaza e ne sono angosciata. Sembra davvero, come ha detto il sig. Luigi nel suo precedente commento, che la storia non insegni niente a nessuno oppure che non se ne voglia tarre lezione. Anch'io penso come il sig. Luigi che lei abbia fatto bene, caro professore, a fare questo post per chiarire quello che spesso i media non ci dicono e per ribadire che sono sempre i più deboli e i più poveri a pagare per le colpe di altri.
Ma noi, ora, che possiamo fare? Di fronte questi orrori mi viene sempre un gran senso di rabbia e d'impotenza...
Maria Betti
utente anonimo  (IP: 21a3e1319809bd8)

#3 07 Gennaio 2009 - 19:38
Ha fatto bene a proporre il comunicato di Pax Christi ed il suo commento è molto, molto sensato e da me totalmente condiviso.
Mara Poli
utente anonimo  (IP: fed18154efb8d3c)

#4 08 Gennaio 2009 - 12:45
concordo e ringrazio per sua intenzione per fare chiarezza, ma non concordo per diritto per esistenza stato di israele, che lei scrive. il sionista ha avuto pietà per holocaust per cacciare dopo fratelli palestinesi da terre e fare un grande mare di profughi poveri e arrabiati. io la vedo palestina come terra dove conviveno arabi musslumani, arabi cristiani e ebrei tutti vicini con uno stato per tutti e senza stato ne di uno ne di altro. così penso. grazie e scusa se non ancora scrivo bene
ahmed ben hassan
studente
utente anonimo  (IP: a5705561b64065c)

#5 08 Gennaio 2009 - 17:58
Ringrazio tutti coloro che hanno voluto finora (Luigi, Maria, Mara e Ahmed)) commentare questo mio post.
E' vero quanto dice lo studente Ahmed, i palestinesi dal dopoguerra hanno storicamente avuto una brutta sorte, ma penso possano uscirne in positivo: come? Può essere una soluzione quella propettata da Ahmed come può essere una soluzione quella dei due stati. Ormai anche i palestinesi credo debbano concludere, e alcuni lo fanno, che si debba accettare la presenza ebraica in Palestina.
Quanto alle osservazioni di Maria Betti ("Sembra davvero, come ha detto il sig. Luigi nel suo precedente commento, che la storia non insegni niente a nessuno oppure che non se ne voglia tarre lezione") rispondo, amaramente, con alcuni versi di Pierpaolo Pasolini tratti dalle "Le Ceneri di Gramsci" (sul pasoliniano "Cinera Antonii Gramscii" penso di farci il prossimo post perchè mi sembra in gran parte un poema oggi più che mai attuale):

"Come i poveri povero, mi attacco
come loro a umilianti speranze,
come loro per vivere mi batto/
ogni giorno. Ma nella desolante
mia condizione di diseredato,
io possiedo: ed è il più esaltante/
dei possessi borghesi, lo stato
più assoluto. Ma come io possiedo la/
storia,/
essa mi possiede; ne sono/ illuminato:/
ma a che serve la luce?/

COG 
La mia homepage: http://historiablogori.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utentegorca49

#6 08 Gennaio 2009 - 19:21
Non lo conoscevo ed è bellissimo!
Maria Betti
utente anonimo  (IP: e7f52cc826b61ca)

#7 09 Gennaio 2009 - 09:29
COMITATO FIORENTINO FERMIAMO LA GUERRA
Firenze, 6 gennaio 2009
Perchè la spirale di violenza si fermi,
la comunità internazionale deve rompere il silenzio
e agire affinchè Israele fermi gli attacchi militari su Gaza,
ponga fine all’assedio e rispetti i diritti umani del popolo palestinese.

Partecipiamo alla
Manifestazione regionale per fermare il massacro a Gaza
SABATO 10 GENNAIO, ORE 16, PIAZZA SAN MARCO - FIRENZE

NON SI PUO' RIMANERE A GUARDARE

C'è un modo per evitare il massacro di civili.
C'è un modo per salvare il popolo palestinese.
C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo.
C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente.
C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:

CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA
PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE

Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea escano dall'immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale
L'Italia democratica faccia la sua parte.
Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà,
per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese.

ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, UISP, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG Italiane–Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per…, AIAB, CIES, ARCIRAGAZZI, GRUPPO ABELE, CIPAX – Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade Italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Rete Rediè Resch, Terres des Hommes International, Azione Cattolica della diocesi di Pozzuoli, Comitato Piazza Carlo Giuliani, Giovani Comunisti, ......

Pietro Ingrao, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi-Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, Patrizia Sentinelli, Tommaso Fattori, Lidia Campagnano, Carla Ravaioli, Mario Agostinelli, Toni Fontana, Carlo Leoni, Gabriella Mascia, Giulietto Chiesa, Titti Di Salvo, Massimo Serafini, seguono centinaia di altre adesioni .............
utente anonimo  (IP: a4e6a32044b2390)

#8 09 Gennaio 2009 - 09:30
Appello a tutte le donne e gli uomini di buona volontà:
SE VOGLIAMO DIFENDERE LA NOSTRA DIGNITÀ e UMANITÀ
NON SI PUO' GUARDARE CON INDIFFERENZA
I MASSACRI E LE CITTA ARSE E DISTRUTTE
NELLA STRISCIA DI GAZA,
prigione a cielo aperto dove, da decenni, ad 1 milione e mezzo di palestinesi
è stato negato (dai Governi israeliani) qualsiasi diritto umano
e sono stati portati alla disperazione.

Martedì 13 gennaio, alle ore 21
nel Circolo Arci di Bonelle(Via Bonellina, Pistoia)

Parliamone con:
Ali Rashid,
palestinese che da una vita lotta per i diritti del suo popolo e per una pace giusta con Israele.
Lisa Clark,
impegnata nell'Associazione "Beati i Costruttori di pace".
Gianfranco Benzi
Dip. Internazionale CGIL - Resp.le per il Medio Oriente e il Mediterraneo.

Sono invitate a partecipare
tutte le persone che vogliono che siano fermati i massacri
e che la Comunità internazionale (l'ONU) imponga una pace giusta,
che garantisca:
- i diritti umani ed una patria al popolo palestinese
- una pacifica convivenza con il popolo e lo Stato di Israele.
....................................................
C'è un modo per evitare il massacro di civili.
C'è un modo per salvare il popolo palestinese.
C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo.
C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente.
C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:

CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA
PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea escano dall'immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale
L'Italia democratica faccia la sua parte.

Associazione per La Sinistra della provincia di Pistoia.
utente anonimo  (IP: a4e6a32044b2390)

#9 11 Gennaio 2009 - 18:06
Sono parzialmente d'accordo con il tuo post, dico parzialmente, perchè non darei per scontato, nè di diritto, nè di fatto, l'esistenza dello stato ebraico. Il quanto al diritto qualcuno una volta ha detto, mi pare Churchill più o meno, cito a memoria, che lo stato di fatto, il dato acquisito, costituisce già di per sè il 90% dello stato di diritto. Questo è quello che fece Israele nel dopoguerra gettando fuori gli arabi dalle loro terre o costringendoli in pratica ad andarsene. Quel minimo di giustificabile dello stato ebraico, alcune caratteristiche socialiste del sionismo dei khibbutz, si è poi oggi del tutto perso, e oggi resta solo il potente aiuto americano e degli israeliani agli interessi americani. In quanto allo stato di fatto oggi la situazione è questa, ma lo sarà domani, visto la crisi degli USA e se Israele non rinuncia a ritorsioni aggressive e sterminanti, sparando nel mucchio?
Chi semina vento raccoglie tempesta. La storia poi, lo sai meglio di me, riserva anche grosse sorprese. Per esempio chi se lo immaginava, quando nel gennaio 1989 eravamo a Cuba, che nel dicembre dello stesso anno sarebbe caduto il "muro" dando il via alla implosione del "socialismo reale" in tutta Europa?
Pensiamoci.
Colgo l'occasione comunque per farti i complimenti per le tue attività culturali e augurarti buon 2009.
Ciao.
Mario M.
utente anonimo  (IP: 815b257c88a60dd)

#10 12 Gennaio 2009 - 11:41
Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimastro come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

FABRIZIO CI MANCHI

Gruppo "DEPORTAZIONEMAIPIU"
utente anonimo  (IP: e1cdff28d1b9c49)

#11 12 Gennaio 2009 - 18:01
Associazione “Amici di Groppoli”
Azienda USL 3 di Pistoia
Comune di Pistoia

INVITO

LE VILLE SBERTOLI DIBATTITO CON LA CITTÁ

17 gennaio 2009
Pistoia
Piazza del Duomo
Sala Sinodale del Palazzo dei Vescovi (g.c.)

9,15
introduzione
Associazione Amici di Groppoli

9,30 - 11
comunicazioni
Alessandro Scarafuggi, Direttore Generale ASL 3 di Pistoia
Silvia Ginanni, Assessore all’Urbanistica del Comune di Pistoia
Andrea Ottanelli, Direttore “storialocale”:
Le Ville Sbertoli, una storia lunga 140 anni
Gianluca Giovannelli, Università di Firenze:
Inquadramento urbanistico:fra tutela e valorizzazione
Regione Toscana

11 – 13,30
dibattito

13,30
conclusioni 
utente anonimo  (IP: e1cdff28d1b9c49)

#12 14 Gennaio 2009 - 18:09
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nelle province di Biella e Vercelli "Cino Moscatelli"
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
istituto@storia900bivc.it
http://www.storia900bivc.it



È uscito l'ottantunesimo numero de “l’impegno”, rivista dell’Istituto che approfondisce aspetti politici, economici, sociali e culturali del Vercellese, del Biellese e della Valsesia.
Federico Caneparo prosegue l’analisi delle tappe che portarono i liberali biellesi, negli anni immediatamente precedenti la marcia su Roma, al tentativo di costituzione di un partito di massa della borghesia, a partire dall’attività politica dell’Unione democratica di Biella e dell’Unione costituzionale della provincia di Novara e dei loro rapporti con il movimento fascista.
Ruggero Giacomini ricostruisce il periodo di permanenza nelle Marche della legione “Tagliamento”, già tragicamente nota nelle nostre zone, basandosi in particolare sul “Diario storico-militare” del 63° battaglione e su altri documenti relativi alla presenza dei legionari nella provincia di Pesaro-Urbino dal giugno all’agosto del 1944, soffermandosi sui rastrellamenti e le fucilazioni di cui si resero responsabili.
Cesare Bermani ripercorre l’intensa attività culturale di Giovanni Pirelli, uno dei più significativi intellettuali italiani del Novecento, figlio di industriali, che rinunciò alla direzione della fabbrica di famiglia per dedicare la propria intera vita alla letteratura, alla ricerca sulla Resistenza, alla lotta per la liberazione dei popoli oppressi dal colonialismo e all’attività editoriale, contribuendo, con le Edizioni Avanti/del Gallo, la rivista “Quaderni rossi” e il Centro di documentazione Frantz Fanon, alla creazione della cultura del Sessantotto.
Gustavo Buratti, nella relazione presentata al convegno “La persecuzione di rom e sinti: storia e memoria dello sterminio”, organizzato dall’Istituto a Biella il 25 gennaio 2008, in occasione del Giorno della Memoria, con la compartecipazione del Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana e il patrocinio di Provincia di Biella e Città di Biella, ricorda le persecuzioni subite da rom e sinti dai tempi più remoti fino ai giorni nostri, sottolineando come il porrajmos non sia ancora finito e come alimentare pregiudizi e diffidenze non contribuisca a risolvere un problema sociale che pure esiste e che si deve affrontare con gli strumenti della conoscenza e della solidarietà.
Segue un’altra delle relazioni presentate al convegno di Biella del 25 gennaio, in cui Rosa Corbelletto affronta il tema ancora poco studiato della persecuzione di rom e sinti nell’Italia fascista, dai primi provvedimenti di carattere repressivo, quali arresti indiscriminati ed espulsioni immediate, all’internamento di intere famiglie, con un’alta percentuale di minori, in campi di concentramento appositamente predisposti o in comuni scelti come destinazione per il soggiorno coatto.
Nell’ambito della sua riflessione relativa alla guerra civile spagnola, Pietro Ramella ricorda l’arruolamento dei reduci, sia spagnoli che membri delle brigate internazionali, nelle Forces françaises libres, con la costituzione delle quali il generale De Gaulle proseguì la guerra contro i tedeschi a fianco dell’Inghilterra.
Laura Manione presenta la mostra “Fotocronache del 1968”, di cui è curatrice, realizzata dall’Archivio fotografico Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita di Vercelli, con particolare attenzione al racconto per immagini dell’alluvione, alla visita del presidente del Consiglio Aldo Moro e alle numerose manifestazioni indette in quell’anno.
Spinta da una motivazione di carattere personale quale la ricostruzione della vicenda di uno zio inquadrato nel luglio 1943 nella divisione “Acqui” a Cefalonia e mai più tornato, Marisa Gardoni visita i luoghi in cui si consumò l’eccidio dei soldati italiani, illustrando quanto è stato fatto per la conservazione della memoria storica di quei tragici eventi e quanto ancora rimane da fare.
Diego Giachetti recensisce sei libri, tra i numerosi usciti in occasione del quarantesimo anniversario del Sessantotto, che, ponendosi al di là delle polemiche strumentali che l’argomento continua a suscitare, indagano le molteplici sfaccettature del fenomeno, l’intensità della partecipazione politica che lo contraddistinse, i suoi aspetti di rivoluzione culturale, la pluralità dei soggetti che ne furono protagonisti, il suo carattere di evento e processo assieme.
Seguono i resoconti di due iniziative realizzate dall’Istituto a Varallo nel corso del 2008: il “Cineforum antologico” in occasione delle ricorrenze civili, articolato in sei incontri nei quali sono stati presentati film e documentari, e la terza edizione del corso di formazione/aggiornamento “I sentieri della libertà in Valsesia”.
Infine il ricordo del generale Gianni Daverio, partigiano in Valsesia nel distaccamento “Gramsci”, scomparso nell’agosto scorso.

La rivista è in vendita nella sede dell’Istituto e in abbonamento: una copia costa 7,50 euro. La quota di abbonamento annuale è di 15,00 euro, da versare sul ccp n. 10261139, intestato all’Istituto.
utente anonimo  (IP: ba34555c8bb477d)

#13 17 Gennaio 2009 - 16:07
ARCHIVIO NAZIONALE CINEMATOGRAFICO DELLA RESISTENZA

presenta

600.000 no

29 gennaio 2009
ore 17,30
sala proiezioni del Museo Diffuso
della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, corso Valdocco 4/A, Torino



Subito dopo l'8 settembre 1943 centinaia di migliaia di militari italiani furono catturati dai tedeschi e trasferiti nei lager del Reich. Violando le convenzioni internazionali, Hitler non
li considerò prigionieri di guerra ma “internati militari” (Imi, Italienische Militärinternierte – Internati militari italiani) per poterli meglio sfruttare come schiavi nell'economia di guerra. A più riprese fu loro offerta la possibilità di arruolarsi con i tedeschi o nelle forze armate della Repubblica di Salò, ma oltre seicentomila internati rifiutarono per venti mesi ogni con la Germania nazista e la Rsi di Mussolini, scegliendo la “via del lager” invece del ritorno a casa: decine di migliaia di essi morirono per gli stenti, le
malattie, le violenze. Della drammatica vicenda di quei seicentomila uomini, che scelsero con tanta fermezza pagando a caro prezzo, a lungo si è taciuto o si è parlato troppo poco.
Gli ex Imi, ridotti oggi a poche migliaia, attendono da 64 anni che i giovani possano conoscere la storia della peculiare resistenza dei loro nonni, “volontari nei lager” per dare anche a loro libertà e democrazia.
L'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, raccogliendo per l'occasione, con la collaborazione della sezione torinese dell'Anei (Associazione Nazionale ExInternati), numerose testimonianze di ex internati, ha realizzato il film documentario 600.000 no - la resistenza degli Internati militari italiani, che ripercorre tutta la vicenda dei militari italiani catturati dai tedeschi sui vari fronti. Al film si affianca un'opera multimediale che riproduce, attraverso schede, documenti e vari materiali visivi, la realtà dell'internamento e del lavoro coatto dei soldati italiani in Germania.
Il film e il cd rom multimediale sono stati prodotti con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza dei principi della Costituzione repubblicana e sono stati curati da Pier Milanese (regia) con Andrea Spinelli e Paolo Favaro per la parte video, da Corrado

Borsa con Paola Olivetti e Cristian Pecchenino per la ricerca storica e da Ferdinando Boccazzi Varotto per l'implementazione multimediale.

In occasione della presentazione del film 600.000 no - la resistenza degli Internati militari italiani il 29 gennaio 2009, ore 17,30, nella sala proiezioni del Museo Diffuso
della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, corso Valdocco 4/A, Torino, con gli autori interverranno Roberto Placido (vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte), Bruno Gambarotta (presidente dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), Pensiero Acutis (presidente della della sezione
torinese dell'Associazione Nazionale Ex Internati - Anei) e Bruno Maida (Università di Torino).




info
Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
Via del Carmine 13
10122 Torino
t 011 43 80 111
f 011 43 57 853
m redazione@ancr.to.it
w www.ancr.to.it

Gruppo "DEPORTAZIONEMAIPIU", EX ANED.TORINO
utente anonimo  (IP: e1cdff28d1b9c49)

#14 18 Gennaio 2009 - 14:04
ciao Carlo daccordo con te ognuno ha diritto di esistere e quindi due popoli e due stati ...Hamas è quello che è ...purtroppo alcuni palestinesi si sono fatti influenzare ..
cmq giusto per fare informazione ho trovato un articolo interessantissimo qui http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=11680
è in inglese ma la fonte è attendibile e fa luce su alcune cose che non mi tornavano ma che adesso ho capito .
saluti e un abbraccio
Andrea
La mia homepage: http://spaziooperaio.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utenteorgogliooperaio

#15 19 Gennaio 2009 - 16:59
Caro Andrea (orgogliooperaio http://spaziooperaio.splinder.com/)

ti ringrazio per l'attenzione, per la concordanza con le mie affermazioni circa la guerra a Gaza e per l'indicazione che mi hai fornito.
Il fatto che proprio oggi le truppe ebraiche si stiano ritirando da Gaza e che domani vi sia l'insediamento di Obama negli Usa, dimostra, come avevo scritto, che il governo israeliano ha evidentemente colto l'occasione dell'"interregno Usa" per cercare di fare "pulizia" di Hamas.
A me di Hamas e di "repubbliche islamiche", come dei governanti attuali di Israele, importa poco. Mi importa invece come penso importi a te, della vita, dei diritti e del benessere della gente umile, della popolazione, dei lavoratori, sia palestinesi che israeliani, senza alcuna distinzione di razza e di fede.
Buon lavoro per il tuo bel blog.
Un caro saluto e un abbraccio.
Carlo 
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#16 19 Gennaio 2009 - 18:05
Caro professore, è vero, aveva visto giusto sotto tutti gli aspetti e
come al solito la povera gente ci rimette sempre.
Mara Poli
utente anonimo  (IP: a5705561b64065c)

#17 23 Gennaio 2009 - 01:42
Estimado Carlo:

Gracias por tus palabras en mi Blog. Lamento no entender demasiado bien el italiano para poder leerte con atención. Tu Blog es INTERESANTÍSIMO, y se refiere a muchos asuntos que me llaman la atención muchísimo.

Dices que yo pertenezco a la derecha y tú a la izquierda. Eso NO es cierto. Tú y yo somos integrantes de esas corrientes transformadoras europeas que están por encima de los conceptos políticos caducos de derecha e izquierda.

Tú yo queremos una política revolucionaria que termine con el sistema capitalista, otorgando la titularidad de los medios de producción a los trabajadores. Queremos dar a los Municipios y a los Sindicatos la fuerza que merecen como órganos independientes del poder del Estado. Queremos que la AUTOGESTIÓN sea la clave de las relaciones políticas, económicas y sociales futuras.

No estamos separados. Revolucionarios y caballerosos... y profundamente mediterráneos.

Recibe un FUERTE ABRAZO y cuéntame entre tus amigos.

NACHO TOLEDANO
La mia homepage: http://espacioblog.com/nachotoledanoutente anonimo  (IP: 440728dacbd2d0f)

#18 23 Gennaio 2009 - 11:02
Nell’imminenza di un nuovo post ringrazio di cuore tutti coloro che hanno voluto lasciare qui un commento.

Ringrazio in particolare l’ultimo commentatore, l’Avv. Ignacio (Nacho) Toledano Martinez al cui blog (www.espacioblog.com/nachotoledano/) così avevo scritto (riassumo):

“Egregio Signor Ignacio Toledano Martinez …. Le dirò subito che sono di idee politiche diverse dalle Sue, tuttavia, ho avuto occasione di leggere il Suo post a proposito della interessante figura del libertario umanitario Melchor Rodríguez García, e poi ho letto tutto quanto Lei ha scritto sul Suo bel blog e le dirò che apprezzo molto il suo spirito cavalleresco e storicamente critico che anch'io cerco di avere nei miei scritti, malgrado ciascuno di noi abbia le sue idee… Complimenti! Per ora chiudo qui, ma spero di poterLa sentire presto anche riguardo ad alcuni quesiti su questioni storiche che riguardano la Spagna… La saluto e le auguro buon lavoro. Dott. Carlo O. Gori”

Spesso la storia è stata (ed è) beffarda costringendo a combattersi persone che in sostanza avevano non poche idee in comune e volevano praticamente realizzare le stesse cose, ma che per lo svolgersi degli avvenimenti, per “urgenze” immediate a cui davano in quel momento la priorità, finivano per scegliere schieramenti contrapposti, magari trovando nella propria schiera commilitoni con i quali condividevano sì un “minimo comune denominatore”, in quel momento prevalente, ma ben poco di altro. Si potrebbero storicamente fare in proposito molti esempi e presto ne farò oggetto di un post a proposito dell’ emblematica figura dell’intellettuale fiorentino Berto Ricci.
Concordo con quanto scrive qui Nacho Toledano, al quale rivolgo anch’io un caro saluto e un abbraccio, e ribadisco la mia fiducia negli “uomini di buona volontà”: le appartenenze politico-ideali originariamente diverse, che storicamente nessuno rinnega, non debbono oggi, per chi non si lascia trascinare dai settarismi ed ha profonda onestà intellettuale, costituire ostacolo, né per una riflessione storica obiettiva, né per un comune impegno sociale ed umano se questo, come nel nostro caso, è condiviso.
L’avv. Nacho Toledano è cittadino di San Lorenzo de El Escorial, comune spagnolo a nord-ovest di Madrid della cui Comunità Autonoma fa parte essendo inserito nella Comarca di Cueca del Guadarrama. Vale la pena qui ricordare, per tutti i cari amici amanti della storia che seguono il mio blog, che il grandioso Monastero de L’Escorial, dal 1984 dichiarato dall’ Unesco Patrimonio dell’Umanità, è uno dei luoghi più significativi della storia e della cultura e dell'arte spagnole dei secoli XVI-XVII. Fatto costruire da Filippo II inizialmente come residenza e pantheon dei re di Spagna, e successivamente adibito a convento e chiesa, venne progettato e iniziato nel 1563 da Juan Bautista de Toledo fu poi continuato con poche modifiche e finito nel 1594 dall'architetto Juan de Herrera. A costruzione completata furono chiamati ad abbellirlo dalla Spagna e dall'Italia e gli artisti più accreditati del tempo: El Greco, Diego Velázquez, Pellegrino Tibaldi, Alonso Sánchez Coello, Leone e Pompeo Leoni, Tiziano, Gómez de La Mora, Giovanni Battista Crescenzi, Luca Giordano, Luca Cambiaso, Giovanni Battista Castello, Monegro, Carvajal, Francisco Navarrete, Granello, ed altri.

Di nuovo auguri ed un forte abbraccio al nuovo e stimato amico Nacho Toledano

Carlo O. Gori 
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#19 25 Gennaio 2009 - 10:22
Caro Carlo, ma quando lo fai questo tuo nuovo post che prometti? E su che lo fai? Non ho ben capito. Su Olivetti, su Cuba, su Ricci e il "fascismo di sinistra" o altro? Ho visto che in proposito hai preso qualche contatto. Intanto approfitto del fatto che questo post su Gaza è ancora aperto per fermarmi un attimo a riflettere su quello che è accaduto.
E' vero avevi ragione: appena "intronato" Obama gli israeliani si sono ritirati. Ed avevamo ragione noi (ma era facile profezia!) che ci avrebbero rimesso i più disgraziati. Ma hai visto che strage? Hanno sparato nel mucchio ed anche sulle sedi dell' ONU (si vede che non volevano testimoni) ed usato anche le bombe al fosforo! E non lo dico io lo dice l'ONU, lo dicono gli stessi dissidenti israeliani e soprattutto lo dicono le immagini che solo "dopo" abbiamo potuto vedere. E' vero che Gaza è una zona densamente popolata e che Hamas ha in un certo senso usato gli abitanti come scudi umani, ma mi sembra che se Israele ha il diritto a vivere, i loro dirigenti politico-militari non possano avere il diritto a fare simili porcate! Hai visto la penultima trasmissione tv di Santoro e le relative polemiche? Per me aveva più ragione Santoro a far vedere come erano andate veramente le cose a Gaza (magari poteva far vedere un po' di più l'effetto di qualche Kassam su Zderoth) che l'Annunziata a stracciarsi le vesti.
Ma si vede che la legge del più forte prevale, e influenza....
Te che ne pensi? E dai!..scrivi un post, poltrone!
Ciao
Luigi 
utente anonimo  (IP: 3e32fd07fd6271d)
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