giovedì 19 gennaio 2012

Storia. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (mercoledì, 10 dicembre 2008)


mercoledì, 10 dicembre 2008

Storia. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

  


Un anniversario importante: i 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Il 10 dicembre 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sull'onda dell'indignazione per le atrocità commesse nella seconda guerra mondiale,proclamò a Parigi la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che sancì i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ciascuno di noi.
La riproduciamo qui:

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO

Preambolo


Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni,

L’ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.

Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri nonché della fondatezza di ogni accusa penale gli venga rivolta.

Articolo 11
1) Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà deI pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13
1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.

2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Articolo 14
1 ) Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.

2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15
1) Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. 2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Articolo 16
1) Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.

3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17
1) Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.

2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

Articolo 21
1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2) Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.

3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve sere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23
1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

4) Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25
1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Articolo 26
1 ) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27
1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.

2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29
1 ) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.

3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.


Questo codice etico di importanza storica fondamentale fa parte, insieme allo Statuto steso nel 1945, dei documenti di base delle Nazioni Unite.
Anche se gli stati membri delle Nazioni Unite non furono tenuti a ratificarla, non essendo di per sé vincolante, in quanto Dichiarazione di principi, molti paesi ne hanno poi accolto gli enunciati nella propria costituzione e la stessa appartenenza alle Nazioni Unite viene di norma considerata un'accettazione implicita dei principi della Dichiarazione.
Ai diritti ed alle libertà in essa riconosciuti va attribuito quindi un valore giuridico autonomo nell'ambito della comunità internazionale dal momento che sono ormai ritenuti dalla maggior parte delle nazioni civili come principi irrinunciabili del diritto internazionale generale.
Gli elementi di fondo della “Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino” stesa nel 1789 durante la Rivoluzione francese sono confluiti in larga misura in questa Carta che tuttavia è  il primo documento a sancire universalmente (in ogni epoca storica e in ogni parte del mondo) i diritti che dovrebbero spettare all'essere umano.
La Dichiarazione è quindi anche idealmente un punto di arrivo di un lungo dibattito filosofico sull'etica e i diritti umani che in  varie epoche vide l'impegno di  grandi filosofi  (Locke, Rousseau, Voltaire,  Kant, Nietzsche, Maritain ecc.)
Occorre ricordare poi l'importanza che essa ha avuto come base di molte delle conquiste civili della seconda metà del XX secolo, e come costituisca l'ambito ideale della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, confluita poi nel 2004 nella Costituzione europea.
I 30 punti della Dichiarazione hanno quindi di per sé un intrinseco universale valore, valore che tuttavia, in mancanza di concreta applicazione, trionfando quasi ovunque la pratica machiavellica della “realpolitik”, si riduce spesso a mera proclamazione, per questo la Dichiarazione va interpretata anche come un appello rivolto all'individuo singolo e ad ogni organizzazione sociale affinché si impegni a promuovere e garantire il rispetto per le libertà e i diritti che vi sono enunciati. Sono in questo senso benemerite alcune associazioni, come ad esempio Amnstey International, che da anni profondono il loro impegno per i diritti e la libertà di tutti.
                                                                                                                 COG                                                                                                                                                                                                                                   
 


Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

postato da: gorca49 alle ore 19:33 | link | commenti (5)
categorie: diritti umaniamnesty international

Commenti:
 
#1 11 Dicembre 2008 - 10:00
 
Carissimo, hai fatto bene a riportare la dichiarazione sui diritti umani, c'è bisogno di farlo! Hai visto che proprio ieri il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, tra l'altro il fondatore di Medici Senza Frontiere, ha dichiarato che c'è in atto una contraddizione permanente tra i diritti umani e la politica estera di uno Stato e che è quasi impossibile dirigere la politica estera di un paese unicamente in funzione dei diritti dell'uomo? Vero, ma che bella roba!
A parte questo ti volevo chiedere come mai circa una quindicina di giorni fa, per caso ho trovato in edicola a Prato l'ultimo numero di Microstoria con il tuo articolo interessante sull'attentato a Togliatti del 1948 mentre non mi risulta che a Pistoia la rivista sia ancora arrivata? Te ne puoi informare alla rivista perchè questo degli amici che la leggono l'hanno domandato anche a me.
Ti auguro buon lavoro e continua a scrivere. ci sentiamo presto. Ciao
Mario
utente anonimo  (IP: e1419964704e56a)
#2 12 Dicembre 2008 - 07:59
 
Caro Carlo,
ti informo che nel fascicolo di luglio-settembre 2008 della "Rassegna storica del Risorgimento" è segnalato il tuo articolo "I Macchiaioli, pittori rivoluzionari e patrioti democratici" pubblicato in "Camicia Rossa" n. 3-4 del 2007.
Ringraziandoti per la collaborazione ti saluto cordialmente.
Sergio Goretti
utente anonimo  (IP: 33753f3e0469c13)
#3 12 Dicembre 2008 - 14:15
 
Il 13 dicembre 2008, alle ore 21,00, in occasione della festa per i 75 anni di Jack Hirschman, Casa della poesia in collaborazione con Hop-Frog, organizza una diretta video su web della serata.
Sarà possibile assistere alla festa e al reading collegandosi, da ogni parte del mondo, all'indirizzo web:

http://www.hopfrog.it/node/1198

Si tratta per Casa della poesia di un esperimento che speriamo di poter replicare in futuro.
Aspettiamo vostri contatti e segnalazioni.

Un saluto da Casa della poesia
utente anonimo  (IP: 3295c331c3171a7)
#4 13 Dicembre 2008 - 08:49
 
Riguardo a "Microstoria", in effetti quanto dice il sig. Mario nel commento del 12 scorso è vero che è uscita in varie parti della regione, ma non a Pistoia tanto che su internet al sito intoscana.it già due o tre giorni fa ho trovato questa recensione all'ultimo numero (risalente addirittura al 27.11) che ora qui sotto ti riporto:


Microstoria rivista toscana di storia locale N° 58 ottobre dicembre 2008 Nuova Toscana Editrice

Il nuovo numero di Microstoria dedica il Dossier centrale alla storia della satira in Toscana tra Ottocento e Novecento: si parla del ruolo dell’umorismo grafico nella nostra regione a partire dalla prima guerra di indipendenza e dalla nascita di vari fogli satirici, come “Il Lampione, “La Vespa” e “Il Calambrone”, prototipi di un tipo di giornalismo che userà la vignetta anche come strumento di lotta politica, rivolto contro i poteri costituiti. Una storia che si sviluppa nel periodo di Firenze Capitale, con la nascita di una miriade di testate che si inseriranno nel boom dell’editoria di quegli anni. Seguirà un periodo di ripiegamento, ma anche di elaborazione di nuove idee, che ispireranno il lavoro di personaggi del calibro di Lorenzini, Vamba e Yambo. Il Dossier di Microstoria affronta anche alcuni nodi cruciali che riguardano la satira e i vignettisti nell’Età Giolittiana, durante la Prima Guerra Mondiale – perché si continua a fare satira anche in questo tragico periodo – e negli anni dell’avvento del fascismo. Alcune parti del Dossier raccolgono invece le testimonianze di personaggi che hanno fatto la storia recente della satira in Toscana e nel resto di Italia. Nell’intervista a Mario Cardinali, si va alla scoperta della storia de “Il Vernacoliere”, il caustico giornale livornese che è diventato un caso editoriale senza precedenti e che può vantare di essere l’unica testata satirica a grande tiratura attualmente in circolazione in Italia. Nell’intervista a Berlinghiero Buonarroti, si parla invece di “Ca Balà”, la rivista degli anni Settanta che ha fatto da battistrada a molti altri giornali nati negli anni della Contestazione, a partire dal milanese “Il Male”, di Pino Zac, Vincino, Sanesi, Giuliano e Contemori. Chiude la parte delle interviste e del Dossier la testimonianza del pistoiese Carlo Bartolini, animatore del Campionato Italiano della Bugia de Le Piastre e profondo conoscitore degli umoristi e dei vignettisti della sua città, fucina di talenti di primo piano anche nel panorama nazionale. Il resto della rivista offre altri spunti molti interessanti a partire dagli articoli dedicati all’archeologia e alla storia moderna, con l’intervista al professor Cacciatori sull’enigmatico “Arciere dimezzato” di San Casciano - ovvero la stele etrusca di Sant’Angelo a Bibbione che ha trovato collocazione nel nuovo Museo cittadino - e il saggio a firma di Giorgio Bubbi dedicato alla storia dell’Inquisizione Fiorentina. Seguono i contributi di Carlo Onofrio Gori sulle reazioni all’attentato Togliatti in Toscana e di Daniele Amicarella sulla “battaglia di Natale” a Sommocolonia tra tedeschi e americani della Buffalo, che ha ispirato l’ultimo e discusso film del regista Spike Lee Miracolo a Sant’Anna. Chiudono il nuovo numero di Microstoria l’articolo di archeologia industriale del direttore Fabrizio Nucci dedicato alle Miniere di Gavorrano e l’articolo del professor Fabio Uccelli sull’Otto settembre a Croce a Uzzo, paese della Montagna Pistoiese cancellato dal passaggio del fronte.

27.11.2008


Ciao. Renato
utente anonimo  (IP: 33301c968af6832)
#5 21 Dicembre 2008 - 18:19
 
L’ACQUA, RISORSA VITALE, BENE COMUNE,UN DIRITTO UNIVERSALE


Al Presidente della Provincia di Pistoia
Al Sindaco di Pistoia
Alla Redazione di Pistoia del giornale IL TIRRENO

L'articolo pubblicato su Il Tirreno, sugli acquedotti pistoiesi che perdono il 35% di acqua(come in tante altre parti d'Italia), propone una riflessione individuale(delle famiglie e delle aziende) e collettiva(dei partiti e delle Istituzioni), su un tema di fondamentale importanza: l'acqua non è una risorsa qualsiasi, è indispensabile per la vita "senza acqua non può esserci vita".
Il pianeta terra è costituito in gran parte da acqua, ma per il 97% è acqua salata e per un altro 2% è acqua ghiacciata o incorporata nelle rocce e nelle cavità abissali: l'acqua dolce utilizzabile è appena l'1% e la stiamo progressivamente sprecando e inquinando.
Se dal "globale" passiamo al "locale", alle perdite degli acquedotti c'è da aggiungere gli spechi delle famiglie e (assai di più) quelli delle attività produttive ed in particolare del vivaismo pistoiese, che assorbe grandi quantità di acqua (più di 12 milioni di metri cubi l'anno).
Dobbiamo continuare ad assistere passivamente all'innaffiamento a pioggia... che è la tecnica che produce più spreco ?
Oppure devono essere fatte delibere(della Provincia) e leggi(della Regione e del Parlamento) che indirizzino le famiglie e le imprese produttive e ad adottare le tecnologie più moderne per ridurre drasticamente lo spreco di acqua ?
Infine, aver affidato i servizi idrici ad aziende gestite con la logica del mercato, alimenta o no lo spreco ?
Qualcuno ricorda che, quando i cittadini si comportano in modo virtuoso(riducendo i consumi di acqua), Publiacqua Spa aumenta le tariffe, perchè il socio privato non può tollerare di ridurre il 7% garantito di "remunerazione del suo capitale" ?
L’acqua è un bene comune fondamentale: per questo il servizio idrico va sottratto alle logiche del mercato e gestito da aziende pubbliche, in modo efficiente e partecipato(dai cittadini e dai lavoratori) e va finanziato tramite la fiscalità generale... con adeguati investimenti delle Regioni e dei Comuni. Questo è il tema di fondo perchè continui ad esserci l'acqua, per noi e i nostri figli, imparando a consumare solo quella effettivamente necessaria.

Giuliano Ciampolini
utente anonimo  (IP: ba34555c8bb477d)
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