giovedì 19 gennaio 2012

Storia. 9 febbraio 1849: 160° anniversario della Repubblica Romana, esempio ancora vivo di laicità e tolleranza (lunedì, 09 febbraio 2009)


lunedì, 09 febbraio 2009

Storia. 9 febbraio 1849: 160° anniversario della Repubblica Romana, esempio ancora vivo di laicità e tolleranza.

  
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9 febbraio 1849-9 febbraio 2009. Attualità della Repubblica Romana


160 anni fa, all’una di notte del 9 febbraio 1849, un’Assemblea Costituente eletta a suffragio universale approvava in Roma un decreto di quattro articoli:
Art. 1. Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal Governo temporale dello Stato Romano.
Art. 2. Il Pontefice romano avrà tutte le guarentige necessarie per la indipendenza nello esercizio della sua potestà spirituale.
Art. 3. La forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia pura e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana.
Art. 4. La Repubblica Romana avrà col resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune.
Cominciava così la vicenda gloriosa della Repubblica Romana del 1849.
Nata in seguito ad una rivolta liberale e democratica nei territori dello Stato pontificio, nel contesto dei grandi moti che nel 1848 sconvolsero tutta l’Europa, attaccata dai borbonici ed eroicamente difesa dai suoi cittadini e da tanti giovani volontari giunti da ogni parte d’Italia, cadde il 4 luglio solo in seguito al potente intervento delle armate francesi inviate dal governo di Luigi Napoleone sostenuto dai monarchico-clericali.
La Costituzione della Repubblica, approvata nei sui ultimi giorni di vita, disegna,  fin dai suoi Principi Fondamentali,  un progetto di Stato straordinario e attualissimo e resta il suo grande testamento ideale:
PRINCIPII FONDAMENTALI
I.La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in        repubblica democratica.
II.Il regime democratico ha per regola l'eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
III.La Repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
IV.La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l'italiana.
V.I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.
VI.La piú equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll'interesse politico dello Stato è la norma del riparto territoriale della Repubblica.
VII.Dalla credenza religiosa non dipende l'esercizio dei diritti civili e politici.
VIII.Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l'esercizio indipendente del potere spirituale.
9 febbraio1849-4 luglio 1849: cinque mesi di straordinaria passione civile e democratica, di tensione morale, di rigore politico durante i quali Roma passò dalla condizione di stato tra i più arretrati d'Europa a banco di prova di nuove idee democratiche, fondando la sua vita politica e civile su valori, come il suffragio universale, l'abolizione della pena di morte, la libertà di culto e di pensiero,  la laicità dello Stato, che in Europa sarebbero diventati realtà solo circa un secolo dopo. Breve vita di una piccola, grande, Repubblica che ebbe alla sua guida politica e militare personalità come Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi e fra i suoi eroi Goffedo Mameli, Luciano Manara, Enrico Dandolo e tanti altri: onore a loro, per sempre!

                                                                                                                             COG

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Su questo periodo storico Ho  ricevuto questo bel libro da parte dell'editore Scepsi & Mattana, che ringrazio per la sua squisita gentilezza e riporto qui una bella recensione apparsa sul sito: http://www.lungotevere.org/news.asp?id=7763&s=3&a=20       Cultura - Libri Le conchiglie a Monte Mario. Fascino e mistero di Roma
04/02/2010

Roma, 4 feb 2010 - Riceviamo un piccolo libro, un breve romanzo, di cui volentieri informiamo perché gli avvenimenti hanno come sfondo una Roma suggestiva e un po' misteriosa, ma anche per il merito di una prosa scorrevole e precisa, elemento non trascurabile in un'epoca in cui la Crusca e i Lincei richiamano giovani e meno giovani al rispetto delle regole della grammatica e della sintassi. L'autore insegna filosofia e storia in un liceo di Cagliari e ha pubblicato, tra l'altro Accadde a Famagosta,l'assedio turco a ad una fortezza veneziana (2006), sulla vicenda di Marcantonio Bragadin, e La luce nel fosso,tre racconti su Leopardi e Napoli (2007).
Ne Le conchiglie a Monte Mario, ristampa del 2009 (1 ed.1995) Monello trasporta il lettore nella Roma dell'aprile 1850, subito dopo la caduta della Repubblica romana e il ritorno del papa nella città. L'io narrante è un giovane, figlio di un albergatore, che decide di abbandonare gli studi di medicina, intrapresi per compiacere il padre, per dedicarsi agli studi letterari. Fattore determinante della decisione lo spettacolo di un soldato papalino ferito in modo terribile e al tempo stesso grottesco. Accanto a lui gli amici: quello che corteggia una ragazza ricca bella e molto ambita, l'amico inglese,attento indagatore dei misteri della città, e il professore di filosofia che ogni giovedì tiene le sue brillanti e stravaganti lezioni in un caffè, essendo momentaneamente chiusa l'Università. Gli studenti, più che dedicarsi ai loro studi regolari sono attratti dagli enigmi e dai misteri che vedono, o vogliono vedere, in avvenimenti o luoghi della città, come per esempio, le conchiglie a Monte Mario. Potremmo dire che protagonista è Roma, questa città gravata da "troppa storia", avvolta da un fatalismo che pervade tutte le classi sociali, ma che nonostante tutto è una città capace di stregare e avvincere il visitatore.
G.B.
Le conchiglie a Monte Mario
di Gigi Monello
Scepsi&Mattana Editori
Euro 17
Pagine 97


Commenti:
 
#1 10 Febbraio 2009 - 18:18
 
La Cgil di Pistoia esprime preoccupazione e allarme per il conflitto isituzionale senza precedenti che si è aperto in rapporto alla vicenda di Eluana Englaro e conferma apprezzamento e sostegno al Presidente della Repubblica e alla sua funzione di garanzia.”
Assistiamo indignati alla nuova inquietante e gravissima intromissione del Governo nella vicenda di Eluana Englaro.
Il Consiglio dei Ministri ha scritto una pagina politica cinica e disumana, emanando un Decreto secondo il quale non possono essere sospese alimentazione e idratazione forzata ad una persona che non può decidere per se’ e prospettando per di più una convocazione ad horas del Parlamento per approvare in tempi brevissimi una legge, se il Presidente della Repubblica non avesse controfirmato il provvedimento, come già da lui preannunciato in una sua lettera al Presidente del Consiglio, e come poi ha fatto.
Con l’uso improprio e anticostituzionale della decretazione d’urgenza si nega una sentenza della Corte Suprema di Cassazione producendo una ingerenza inammissibile del potere esecutivo nelle prerogative della magistratura, creando un conflitto istituzionale senza precedenti con la maggiore carica dello Stato e, soprattutto, si viola con inammissibile e morbosa disumanità il silenzio e la compassione che devono accompagnare la famiglia Englaro in un difficilissimo e delicatissimo momento.
La CGIL, nel sostenere con forza le decisioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,:
• esprime la più completa dissociazione rispetto alla decisione del Governo; • esprime solidarietà ed affetto alla famiglia Englaro;
• auspica una discussione parlamentare serena, che rifugga dall’emotività legata al caso di un singolo e che sia lontana da interferenze integraliste, e l’approvazione di una legge non intrusiva;
• si unisce alla parte laica, civile e libertaria del Paese contro l’arroganza a sostegno dei diritti e della libertà delle persone.
utente anonimo  (IP: 9bd8b96aacaa03e)
#2 10 Febbraio 2009 - 19:45
 
Hai fatto bene, in questi tempi..., a mettere questo post sulla Repubblica Romana. Ti ho sentito poco sulla questione Englaro. Io penso che ciascuno abbia il sacrosanto diritto anche a futurra memoria di farsi o non farsi staccare la spina. E' un problema personale e familiare. Quello che mi sconcerta (ma fino a un certo punto conoscendo il personaggio) è che Berlusconi ne abbia fatta una strumentalizzazione per attaccare il Presidente della Repubblica...
che ne pensi?
ciao
Luigi
utente anonimo  (IP: 9bd8b96aacaa03e)
#3 11 Febbraio 2009 - 16:14
 
io concordo in tutto e per tutto con Luigi, quello di berlusconi e dei suoi tirapiedi è stato uno spettacolo disgustoso, della ragazza in coma non gliene fregava niente, era solo speculazione politica...
Mauro
utente anonimo  (IP: 56dc28d67754433)
#4 11 Febbraio 2009 - 17:20
 
Venerdì 13 febbraio 2009
SCIOPERO GENERALE
dei lavoratori metalmeccanici e del pubblico impiego,
promosso da FIOM e FUNZIONE PUBBLICA - CGIL

PER CAMBIARE LE POLITICHE DEL GOVERNO
PER DIFENDERE DIRITTI E REDDITI
PER BATTERE LA CRISI
UNIRE LAVORO PUBBLICO E PRIVATO

MANIFESTAZIONE NAZIONALE a ROMA
Da Pistoia partono pulman(da Via Ciliegiole, davanti all'Ansaldo Breda)
organizzati dalla Fiom/Cgil(partenza alle ore 4.30)
e dalla Funzione Pubblica/Cgil(partenza alle ore 5.30)

(Verrà chiesto un contributo per sostenere una parte delle spese)

Prenotazioni entro mercoledì 11 febbraio,

telefonando alla Cgil di Pistoia: 0573 3785

IL RE DEGLI IMBROGLIONI sta agendo in questo modo:
1) si è fatto le leggi per non andare in galera;
2) si sta facendo le leggi per non essere intercettato;
3) si sta facendo le leggi per mettere i giudici sotto il suo comando;
4) vuole cambiare la Costituzione a proprio uso;
5) ha fatto un accordo con Cisl e Uil per ridurre i salari e subordinare i sindacati al proprio volere;
6) sta facendo una legge per vietare il diritto di sciopero.

Uno sciopero generale e una grande manifestazione a Roma,
contribuiranno a ostacolare la politica del governo Berlusconi e della Confindustria ?

Sicuramente i Governi possono fare quello che vogliono
solo quando riescono a promuovere un consenso maggioritario tra i lavoratori.

La partecipazione allo sciopero è di fondamentale importanza
(enormemente più importante delle decine di euro che vengono persi),
perché è su questo che si misura la protesta o la passività dei lavoratori nei confronti della politica del Governo.
Non partecipare equivale a dire a Berlusconi: prosegui pure la tua politica, perché poche decine di euro sono più importanti delle nostre ragioni e della nostra dignità.

da Giuliano
utente anonimo  (IP: 56dc28d67754433)
#5 11 Febbraio 2009 - 18:38
 
Vedo che qui da Cog il dibattito è ripreso: bene! Gli amici che mi hanno preceduto hanno espresso opinioni sensate, io per parte mia, da non più giovane che ne ha lette (e anche viste) tante sono d'accordo con quanto diceva tempo fa alla tv Scalfari presentando il suo libro autobiografico (lui è più vecchio di me e se ne intende) e cioè
che oggi qui in Italia c'è in giro un gran puzzo di fascismo. Pensate innanzitutto a quello che fanno al governo, al sostanziale menefrego verso la drammatica crisi sociale, a questi attacchi ai giudici, al Presidente e alla Costituzione, alle voglie di presidenzialismo del Berlusca, alle legge che hanno fatto che istituzionalizza le ronde padane (visto che non sanno assicurare la tranquillità al cittadino, come avevano promesso, con i normali mezzi delle forze dell'ordine e anche coi militari), alla delazione imposta ai medici per denunciare gli extracomunitari senzapermesso (sembra la delazione imposta dai nazisti ai tedeschi per denunciare gli ebrei che non si erano qualificati come tali) ecc., e poi se "il pesce puzza dalla testa" ecco che in basso si vedono sempre più spesso giovinastri, nati nel ventennale rintrono delle tv del Berlusca, dar fuoco agli indiani e ai barboni...basta! Qui manca davvero un'opposizione organizzata e decisa...Veltroni? Ma fatemi il piacere!
Ciao a tutti.
Mario C.
utente anonimo  (IP: 56dc28d67754433)
#6 12 Febbraio 2009 - 14:43
 
Ringrazio e rispondo a tutti coloro che mi hanno scritto ultimamente su questo blog, ma anche privatamente, e da altre parti del web, sulle questioni dibattute in questi ultimi tempi.
Una amica mi aveva sollecitato sul drammatico ed umano caso della povera Eluana Englaro e su tutto quello che poi ci è girato intorno, chiedendosi se fosse lecito avere dubbi:
"E se domani la scienza....? E se ci fosse un minimo di consapevolezza in persone in quello stato, come in una catalessi, e non volessero morire ma non possono esprimersi (Vedi il caso Crisafulli, vero è che lui si è risvegliato dopo due anni).
Ad ogni modo anch'io non vorrei vivere in quelle condizioni e l'ho detto, perché non è "vita"."
e così le ho risposto:
"Certo si possono avere tutti i dubbi che si vuole, io personalmente penso che l'alimentazione forzata con sonde e sondini fatta invasivamente su chi, come la povera Eluana, si sapeva che non avrebbe scientificamente avuto chances di ripresa, mi sembra puro e semplice accanimento terapeutico, anche se fatto a fine di bene. Io non lo vorrei e non lo vorrò. Quello che in questa triste vicenda mi sembra veramente rivoltante è stato lo scacallaggio politico di chi l'ha usata per arruffianarsi col clero ufficiale e per perseguire i suoi fini politici. Nei fatti anticostituzionali e quindi antidemocratici: in sostanza l'ha detto anche Gianfranco Fini e lo dicono anche molti dei media stranieri.
Personalmente, il 9 febbraio, ho ricordato sul mio blog (www.historiablogori.splinder.com) il 160° anniversario della Repubblica Romana, esempio di laicità e tolleranza, la cui Costituzione disegna nei suoi Principi Fondamentali un progetto di Stato straordinario e attualissimo."
COG
La mia homepage: http://historiablogori.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utentegorca49
#7 17 Febbraio 2009 - 20:59
 
Hai fatto bene a inserire questo post sulla Repubblica Romana. Viene lo sconforto se si pensa che quei principi furono sanciti nel 1849 e che ancora oggi non sono acquisiti e che dobbiamo ancora difenderci dallo strapotere della Chiesa. Colpa anche della sinistra che è sempre venuta a patti con la Chiesa per paura di perdere i voti dell'elettorato cattolico, a cominciare da Togliatti che votò l'art.7 della Costituzione (anche se qualcuno dice che si trattò di voto di scambio perché non si parlasse più dell'oro di Dongo).
La mia homepage: http://liberamente2.splinder.comutente anonimo  (IP: f791460284683a7)
#8 22 Novembre 2009 - 16:26
 
SALVE,
Siamo una piccola Casa Editrice sarda. Abbiamo di recente pubblicato un libro legato ad avvenimenti della Repubblica Romana del 1849 , e stiamo effettuando dei lanci promozionali. Vorremmo inviargliene una copia/omaggio allo scopo di ottenere -nel caso le paresse meritarla- una segnalazione/recensione nel suo sito. Non abbiamo però trovato, nello stesso, nessun recapito "fisico" al quale indirizzare la spedizione. Può aiutarci?

per informazioni sul libro

http://tinyurl.com/yef626w

cordiali saluti
scepsi & mattana
utente anonimo  (IP: e359ad98f9ec047)
#9 09 Aprile 2011 - 10:24
 
Mi scuso dell'abissale ritardo a cui rispondo per un commento ad un mio vecchio post sulla Repubblica Romana sul blog http://historiablogori.splinder.com   http://historiablogori.splinder.com/post/19807188/storia-9-febbraio-1849-160-anniversario-della-repubblica-romana-esempio-ancora-vivo-di-laicita-e-tolleranza   Purtroppo non sempre riguardo i miei vecchi post e il Vs. cortese commento mi era sfuggito. Penso che quel "giallo" risorgimentale del 1850 sia oggi, in quest'anno 2011 di festeggiamenti, ampiamente riproponibile.   Via assicuro che farò quanto nelle mie possibilità nel promuovere la pubblicazione. Cordiali saluti ed auguri di buon lavoro. Carlo O. Gori 
La mia homepage: http://historiablogori.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utentegorca49
#10 09 Aprile 2011 - 10:26
 
  Carlo Onofrio Gori Bandiere della Repubblica Romana del 1849   17 marzo alle ore 14.09 · Mi piace ·  · Condividi
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#11 23 Maggio 2011 - 17:48
 
Su questo periodo storico Ho  ricevuto questo bel libro da parte dell'editore Scepsi & Mattana, che ringrazio per la sua squisita gentilezza e riporto qui una bella recensione apparsa sul sito: http://www.lungotevere.org/news.asp?id=7763&s=3&a=20       Cultura - Libri Le conchiglie a Monte Mario. Fascino e mistero di Roma
04/02/2010

Roma, 4 feb 2010 - Riceviamo un piccolo libro, un breve romanzo, di cui volentieri informiamo perché gli avvenimenti hanno come sfondo una Roma suggestiva e un po' misteriosa, ma anche per il merito di una prosa scorrevole e precisa, elemento non trascurabile in un'epoca in cui la Crusca e i Lincei richiamano giovani e meno giovani al rispetto delle regole della grammatica e della sintassi. L'autore insegna filosofia e storia in un liceo di Cagliari e ha pubblicato, tra l'altro Accadde a Famagosta,l'assedio turco a ad una fortezza veneziana (2006), sulla vicenda di Marcantonio Bragadin, e La luce nel fosso,tre racconti su Leopardi e Napoli (2007).
Ne Le conchiglie a Monte Mario, ristampa del 2009 (1 ed.1995) Monello trasporta il lettore nella Roma dell'aprile 1850, subito dopo la caduta della Repubblica romana e il ritorno del papa nella città. L'io narrante è un giovane, figlio di un albergatore, che decide di abbandonare gli studi di medicina, intrapresi per compiacere il padre, per dedicarsi agli studi letterari. Fattore determinante della decisione lo spettacolo di un soldato papalino ferito in modo terribile e al tempo stesso grottesco. Accanto a lui gli amici: quello che corteggia una ragazza ricca bella e molto ambita, l'amico inglese,attento indagatore dei misteri della città, e il professore di filosofia che ogni giovedì tiene le sue brillanti e stravaganti lezioni in un caffè, essendo momentaneamente chiusa l'Università. Gli studenti, più che dedicarsi ai loro studi regolari sono attratti dagli enigmi e dai misteri che vedono, o vogliono vedere, in avvenimenti o luoghi della città, come per esempio, le conchiglie a Monte Mario. Potremmo dire che protagonista è Roma, questa città gravata da "troppa storia", avvolta da un fatalismo che pervade tutte le classi sociali, ma che nonostante tutto è una città capace di stregare e avvincere il visitatore.
G.B.
Le conchiglie a Monte Mario
di Gigi Monello
Scepsi&Mattana Editori
Euro 17
Pagine 97
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