giovedì 19 gennaio 2012

Politica. Cronache dal Bel Paese: come ci vedono oggi in Europa (giovedì, 28 maggio 2009)


giovedì, 28 maggio 2009

Politica. Cronache dal Bel Paese: come ci vedono oggi in Europa

  


Cronache dal Bel Paese: come ci vedono oggi in Europa

Rispondo indirettamente con questo post alla domanda posta dall’amico Luigi nel suo commento al mio post del 12 maggio titolato Perché in Italia vince Berlusconi e la “sinistra” non vince? Due modesti, ma significativi, esempi”.

Luigi mi chiedeva  “cosa volevi significare con l'accostamento della foto di "Tafazzi" (facciamoci del male) a quelle del Berlusca trionfante e "noemizzato"?”

Il perché dell’accostamento di quelle immagini si può implicitamente capire dai commenti (che ho tratto dalle traduzioni di articoli comparse sul sito internet di “Repubblica” del 27 e 28 maggio) di alcuni giornali europei che hanno parlato in questi ultimi due giorni di Silvio Berlusconi alla luce delle vicende che lo hanno recentemente coinvolto.

Il “Financial Times”, quotidiano finanziario britannico considerato l'organo di informazione più autorevole d'Europa, ha affermato in un editoriale che la ragione per cui Silvio Berlusconi sia così dominante è “…in parte colpa di una sinistra titubante, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, di un giornalismo spesso subalterno. Ma più di tutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l'Italia, e un esempio maligno per tutti”.
Il pericolo rappresentato da Berlusconi è per il “Financial Times” di: “…svuotare i media di serio contenuto politico, rimpiazzandolo con l'intrattenimento, di demonizzare i nemici e rifiutare di accettare la legittimazione di ogni critica indipendente…mettere una fortuna al servizio della creazione di un'immagine di massa, composta da affermazioni di successi ininterrotti e sostegno di popolo”.
In altra parte dello stesso editoriale del “Financial Times” si legge che: “Mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con un'adolescente che sogna di diventare una star, domande che sua moglie è stata la prima a sollevare, Berlusconi si è rivolto contro il suo più ostinato interrogante, la “Repubblica”, ha lanciato velate minacce tramite un suo associato e ha cercato di invalidare le domande sostenendo che sono viziate da un pregiudizio politico. Egli ha mostrato simile belligeranza verso i magistrati che lo hanno giudicato corruttore dell'avvocato inglese David Mills, definendoli militanti di sinistra, sebbene il parlamento lo abbia reso immune dall'essere processato. E insoddisfatto anche di un così utile parlamento, ha detto che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 deputati, mentre il potere del premier dovrebbe essere accresciuto".
Inoltre nel blog dello stesso quotidiano finanziario inglese, curato da Tony Barber, sempre a proposito di Berlusconi si è in seguito ironicamente notato come sia “sorprendente che non sia stato condannato per essere il peggior amministratore dell'economia italiana dal 1945”.
Un altro giornale britannico, l’ “Independent”, dopo aver puntualmente ricostruito in un lungo articolo su due intere pagine, firmato dall'ex corrispondente da Roma Peter Popham, tutti gli sviluppi della "Berlusconi's story" ha notato come il vivere in Italia oggi sia: “….come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma inesorabilmente scivolando giù da un pendio”. Secondo l’“Independent” gli scandali di Mani Pulite, anziché portare alla nascita di una rivitalizzata "Seconda repubblica", hanno condotto a una “Età di Silvio e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione”.
Anche il corrispondente dall'Italia del quotidiano conservatore tedesco “Die Welt, Paul Badde, ha scritto che “… tutta l'Italia segue tra sdegno e divertimento il presunto affair di Silvio Berlusconi con una diciottenne…Berlusconi incarna l'Italia reale, la speranza che non tutto deve essere sempre corretto e pulito pur di raggiungere l'obiettivo che ci si propone”; mentre il corrispondente dall'Italia del “Sueddeutsche Zeitung”, Stefan Ulrich, ha scritto: "Berlusconi ….ha cambiato la società italiana…ha imposto una vita-spettacolo ai limiti della volgarità. Consumismo rapace, opportunismo e sfrenatezza sono i nuovi valori”.
Anche in Spagna il quotidiano “El Paìs” ha dedicato alla vicenda Berlusconi un suo editoriale affermando che: “….la condotta politica e personale di Berlusconi mina la credibilità italiana”, e notando come l'esecutivo guidato dal Cavaliere sia "più populista che mai".
La sua relazione con una aspirante vedette della tv – ha proseguito il quotidiano spagnolo - gli è costata il divorzio e ha rivelato un clima decadente che pure la Chiesa ha iniziato a criticare”.
Nota finale di colore: Richard Heuzé, corrispondente da Roma del quotidiano francese di orientamento moderato “Le Figaro” in un suo articolo ha tra l’altro notato come ieri sera l'arrivo di Berlusconi allo stadio Olimpico per la finale di Champions, sia stato “salutato dai presenti al grido di "papi, papi", il soprannome che Noemi Letizia ha dato al premier”.



postato da: gorca49 alle ore 19:02 | link | commenti (15)
categorie: politicaberlusconi silvio

Commenti:
 
#1 29 Maggio 2009 - 07:24
 
eh...caro Carlo...è proprio...un "Bel Paese"! Se Berlusconi, con tutto quello che "di buono" rappresenta, ha conquistato così solido spazio in tutti questi anni è anche colpa di questa nostra sinistra!
Luigi
utente anonimo  (IP: 3295c331c3171a7)
#2 31 Maggio 2009 - 17:14
 
Come in tutte le elezioni, anche il 6 e 7 giugno, sono in gioco due possibilità :
- la CONTINUITA' è: rappresentata, nella Provincia di Pistoia, da Federica Fratoni(il volto nuovo trovato dalla parte più conservatrice di un sistema di potere, quello del Pd pistoiese e della Toscana) e nelle elezioni europee dalla pericolosissima destra berlusconiana;
- il CAMBIAMENTO: rappresentato, nella Provincia di Pistoia, dalla coalizione che ha candidato Sergio Frosini, per sostenere la necessità di un CENTRO SINISTRA NUOVO (finalizzato ad attuare un cambiamento etico e programmatico); mentre nelle elezioni europee ci sono tre possibilità di cambiamento: quello della lista Sinistra e Libertà , quello della lista comunista e quello proposto dal Pd o dalla variante Di Pietro.

Giuliano
utente anonimo  (IP: 4f6204b5f7dcfd9)
#3 31 Maggio 2009 - 17:20
 
La mia opinione sullo svolgimento della campagna elettorale:

In alcuni volantinaggi(al mercato)... ho avuto la conferma che, a livello "popolare", permane la sfiducia nei confronti della politica in generale: diverse persone rispondono "tanto non vado a votare".
E' una tendenza molto preoccupante e non solo perchè - chi non vota... - di sicuro non contribuisce al cambiamento..., ma anche perché, a mio parere, la cosiddetta "politica" è peggiore della "società civile"(intesa come persone impegnate nelle Associazioni, nel volontariato, ecc.), ma non è migliore o peggiore della cosiddetta "società"(intesa nel suo insieme): è, più o meno, lo specchio della gente in generale(compresa quella che ha creduto in Vanna Marchi e in Berlusconi, cioè il Re - per abilità e per possibilità economiche... - dei prestigiatori).
Quello che dispiace di più, anche in questa campagna elettorale, è il disimpegno di tante persone della "società civile": hanno valori e idee che - per propria coerenza - dovrebbe spingerle a vedere quello che c'è in gioco nelle prossime elezioni, sia in quelle per il Parlamento europeo(un incoraggiamento... o un colpo al neoliberismo e alla sua pericolosissima variante italiana, quella della destra berlusconiana e leghista), sia nelle elezioni per la Provincia di Pistoia(la possibilità di dare sostegno a chi propone un CENTRO SINISTRA NUOVO per attuare un cambiamento etico e programmatico).... e invece tante di queste persone(la parte migliore della società italiana) in gran parte stanno a guardare... senza nessun impegno... come se i risultati che ci saranno non riguardassero anche i propri valori e le proprie idealità .
Certo, possono e potranno dire "ma anche quei simboli elettorali... quelle liste di candidati... hanno dei difetti..., non sono convincenti... ecc. ": si, è vero, ciascuno ha i propri difetti e le proprie contraddizioni(anche le persone narcisiste... che sono illuse di essere perfette) ma così facendo le "persone migliori", quelle della "società civile" non contribuiscono ad un futuro diverso, anzi danno la "zappa sui piedi" ai propri valori e alle proprie idealità ... rinunciando a contribuire ad un cambiamento parziale... in attesa di un impossibile(in tempi brevi) cambiamento totale: giusto avere un orizzonte diverso... ma - a mio parere - quello che conta è la direzione del proprio cammino, cioè i passi che ciascuna persona fa per avvicinarsi (se stessi, la propria comunità locale, il proprio paese) al proprio orizzonte ideale(chi pensa che questo non riguarda la sfera dell'impegno politico e della politica, a mio parere dovrebbe guardarsi allo specchio e chiedersi per quanto tempo vorrà continuare ad ingannare se stesso e la realtà ?).

Giuliano
utente anonimo  (IP: 4f6204b5f7dcfd9)
#4 01 Giugno 2009 - 10:37
 
Ha fatto bene, caro professore, a pubblicare questo post: penso che sia un maremoto di squallore quello che ha investito la società italiana in questi ultimi due decenni e che via via ha sommerso cultura, politica e vivere civile, infatti la mia opposizione a questo stato di cose, a questo "sistema" intollerante basato sull'egoismo economico (....ma chi sono coloro i quali hanno recentemente avuto il coraggio di fare la proposta al parlamento europeo - poi fortunatamente respinta dall'assemblea - per istituire una settimana lavorativa di 65 ore!!??? Perchè i giornali non ne hanno parlato a sufficienza?) e sulla disgregazione morale, non è tanto ideologica, politica e meno che mai partitica: è soprattutto "etica". Occorrerebbe davvero un ....."partito dei galantuomini"!!!!!
La ringrazio e continui...
Maria Betti
utente anonimo  (IP: c0ecf8e4615f138)
#5 03 Giugno 2009 - 15:51
 
Sinistra e Libertà: Claudio Fava
il 4 giugno in un lungo tour in tutta Toscana
Giovedì 4 giugno intensa giornata per Claudio Fava, parlamentare europeo e candidato per Sinistra e Libertà.
Il suo tour inizierà la mattina nella provincia di Prato, con la visita di due fabbriche, rispettivamente a Vaiano e Montemurlo, una tessile e l’altra di prodotti tecnologici per l’ambiente.
Sempre a Prato, alle ore 12.30 conferenza stampa.
Successivamente Fava si sposterà a Pistoia, dove alle ore 14.30 presso il comitato elettorale del candidato Frosini in Via Petrocchi 174 parteciperà ad un incontro con lavoratori e sindacalisti sul tema del fondo risarcimenti lavoratori e cittadini esposti ed ex esposti all’amianto e dei loro familiari, bloccato dal governo Berlusconi.
Il tour proseguirà con un comizio in Piazza Gramsci a Piombino, in programma alle ore 18.00. Poi con la manifestazione di chiusura della campagna elettorale a Pisa insieme a Moni Ovadia (alle ore 21, presso il Circolo Arci Pisanova, Via Frascani Pisa Cisanello).
La lunga giornata terminerà con un saluto al termine della manifestazione che si terrà a Firenze, Torre S.Niccolò, in Piazza Poggi. GB
Sinistra Democratica Toscana
utente anonimo  (IP: aa312d52b16f015)
#6 04 Giugno 2009 - 05:12
 
SE SEI DI SINISTRA, DILLO FORTE
( di Pietro Ingrao )

Nulla è sicuro, ma scrivi
(F. Fortini)
Appello di Pietro Ingrao
"VOTATE COMUNISTA"
SCARICA IL PDF

Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del capitalismo, una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare determinata da decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri.
Il rischio è l’uscita da destra dalla crisi: la progressiva frantumazione del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità, lo svuotamento della democrazia, resa sempre più impermeabile ai conflitti e ai soggetti sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste, razziste, fondamentaliste, sessiste e omofobe. È un processo che in Italia assume il volto di un nuovo autoritarismo - quello plebiscitario e populista del berlusconismo – che potrebbe essere rafforzato da una ulteriore deriva maggioritaria e dalla cancellazione definitiva di ogni possibile rappresentanza dell’opposizione sociale.
Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo motivo sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato vita esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista, ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista - Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti. Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche neoliberiste che in Europa hanno accomunato popolari, liberali e socialisti, cioè tutti i partiti attualmente presenti nel parlamento italiano.
Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la strada dell’alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per proporre un’uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un’ipotesi di ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e movimenti globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà: una sinistra che non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte dalla parte dei deboli, alla sfida per l’egemonia e la costruzione di un nuovo senso comune.
Pensiamo in primo luogo ad un voto d’ascolto di questa giovane generazione di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che sembrava condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle vite a non poter immaginare il futuro, a non poter lottare per il futuro, e che ha invece trasformato la propria atipicità nell’anomalia di un’onda che ha invaso, con gioia e rabbia, scuole, università, città; che ha reclamato diritto alla conoscenza, cittadinanza, reddito sociale; che ha nominato la contraddizione tra il capitale e le vite con parole – noi la crisi non la paghiamo- che hanno connesso le tante lotte e vertenze di questi mesi.

Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada all’aggregazione della sinistra anticapitalista, comunista e della sinistra socialista.
Perché il futuro si può ancora scrivere.

L'Ernesto
utente anonimo  (IP: 31af1b5028bf9d4)
#7 06 Giugno 2009 - 05:47
 
Chi si accontenta della continuità di un sistema di potere(quello del Pd a Pistoia e in Toscana), compresa la parte peggiore(sul piano etico) e più conservatrice(in difesa di idee vecchissime... quello dello "sviluppismo" senza limiti... tanto per "far girare l'economia", come dice anche Berlusconi), significa che si è formato un bel "callo" sulla propria coscienza e capacità di analisi critica... e quindi può votare serenamente Federica Fratoni(il volto nuovo della parte più conservatrice di quel sistema di potere).
Chi pensa che sia necessaria una riaffermazione etica nell'impegno politico(al servizio dei propri ideali e valori e non delle proprie ambizioni...) e nuova idea della modernità(che faccia i conti con i limiti imposti dal sistema ecologico e dall'esaurimento delle materie prime), prima di votare potrebbe leggersi il testo integrale del Programma 2009/2014 di Sergio Frosini(e della coalizione che l'ha candidato alla Presidenza della Provincia di Pistoia: vedi su www.sergiofrosini.it ) e troverà proposte CONCRETE per camminare... in direzione del cambiamento che è necessario e possibile.
"Possibile" se viene dato un consenso elettorale significativo
a chi ritiene necessario un CENTRO SINISTRA NUOVO
che abbia la volontà politica per attuare il cambiamento etico e programmatico.
Nella scheda per la Provincia di Pistoia il voto utile si esprime tracciando un segno sul simbolo scelto(senza preferenze... perchè in ogni collegio c'è un unico candidato per ciascuna lista).

Giuliano
utente anonimo  (IP: d0f882b923ba223)
#8 10 Giugno 2009 - 15:39
 
....eppure questo vince e noi siamo nel tunnel....Ciao Alex
utente anonimo  (IP: f46ca47c926abeb)
#9 16 Giugno 2009 - 06:08
 

da Giuliano:

CGIL CISL UIL della provincia di Pistoia hanno proclamato uno
SCIOPERO GENERALE dei SETTORI INDUSTRIALI

per l'intera mattinata di MARTEDÌ 16 GIUGNO 2009

Concentramento a Porta Lucchese ore 9.30
MANIFESTAZIONE A PISTOIA
Conclusione davanti alla Prefettura con presidio e interventi di lavoratori delle aziende in crisi.

DICIAMO NO ALLA DESERTIFICAZIONE ECONOMICA della nostra provincia.

Radicifil e Mas, sono solo la punta dell’iceberg.
Sono decine le aziende in difficoltà. Centinaia i licenziamenti effettuati.
Migliaia le sospensioni in cassa integrazione. Va prolungata ed estesa la possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali: i lavoratori chiedono di difendere una prospettiva di lavoro.

CHIEDIAMO: alle associazioni di impresa di compiere ogni sforzo per mantenere il lavoro nel territorio e non disperdere le professionalità; prolungare ed estendere l’accesso agli ammortizzatori sociali; l’immediato intervento del Ministero per le Attività Produttive sulle grandi vertenze del territorio; un più attivo ruolo delle Istituzioni locali a partire dalla Regione sulla situazione di Pistoia.
utente anonimo  (IP: 4d316f86cd3498d)
#10 16 Giugno 2009 - 06:09
 
Carissimi/e, immagino i commenti che circolano nei luoghi di lavoro(alimentati dal "Re degli imbroglioni" e dai suoi piccoli imbroglioncelli dell'egoismo individualista):
Ma come, siamo in piena crisi, c'è la cassa integrazione e la disoccupazione in crescita, tante aziende chiudono o licenziano... e Cgil Cisl Uil convocano uno SCIOPERO GENERALE in provincia di Pistoia ?
A cosa serve ? Dove il lavoro c'è... non sarebbe meglio lavorare ?
E poi perchè, in questi tempi difficili... dovrei perdere una mattinata di lavoro ?
Perchè dovrei uscire di fabbrica mentre altri rimangono a lavorare(o tutti o nessuno!) ?
Perchè dovrei mettermi in contrasto con il titolare dell'azienda dove lavoro o con il mio capo ?
Domande difficili... anche perchè in questi ultimi 15/20 anni è prevalso "individualismo", cioè la convinzione che non esistono soluzioni collettive per i problemi e per le sofferenze individuali e che ciascuna persona fa meglio a pensare solo per se... o al massimo per la propria famiglia.

Eppure, a pensarci bene, partecipare allo sciopero e alla manifestazione non è solo una scelta di solidarietà con i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso o stanno perdendo il lavoro; partecipare allo sciopero e alla manifestazione non è sono una scelta per dire... altri facciano quello che vogliono, ma io ho tengo alla mia DIGNITÀ di lavoratore che lavora a testa alta.
Ma non è "solo" questo(quel "solo" in realtà è tanto... cioè significa contrastare una crescente disumanizzazione nei rapporti con gli altri ed in particolare con chi vive una crescente sofferenza sociale): è la consapevolezza che da questa crisi... si può uscire solo con scelte collettive che aiutino la crescita di un'economia qualitativamente diversa.

Gli investimenti pubblici e privati devono aiutare le aziende valide a "resistere" alla crisi, evitando di disperdere un patrimonio produttivo e di saperi professionali(in questo senso i "contratti aziendali di solidarietà"... tramite riduzioni temporanee degli orari di lavoro, sono le scelte più sagge che possono essere fatte) e devono aiutare anche percorsi aziendali di riconversione(in questo senso, se un imprenditore bergamasco o una multinazionale decidono di chiudere aziende come Radicifil o la Mas... devono sapere che un'intera comunità locale lotterà per impedire che quello che c'è in azienda - dai macchinari ai prodotti invenduti - si portato via e per impedire che il fabbricato abbia un cambiamento di destinazione... per farci una speculazione).
Inoltre, dobbiamo riaffermare una concezione collettiva dei problemi di ciascuno: se in una comunità locale ci sono aziende che chiudono e altre che licenziano... non possono essercene altre dove gli orari normali di lavoro sono di 9-10-12 ore al giorno: va bene qualche ora di straordinario... ma dove lo straordinario diventa "orario normale... di 9-10-12 ore", è necessario che sia contestato (anche dall'esterno... dai sindacati, dai disoccupati) e che siano fatte le assunzioni necessarie per una ripartizione più giusta del lavoro che c'è.
Insomma, in una situazione di crisi che oggi colpisce alcuni... e domani altri... e poi altri ancora... e di fronte ad uno sciopero non deve prevalere il menefreghismo individualista: è necessario PROVOCARE in ogni azienda una sana e franca discussione anche tra chi si è troppo abituato a discutere solo di calcio, di gossip... e cazzate varie.
E' ora di dare una rispolverata e un po' di olio al proprio cervello(e all'intelligenza collettiva), perchè senza questa scelta per tanti non c'è un futuro degno e per tutti ci sarà un futuro sempre più difficile.

Giuliano(sarò sicuramente alla manifestazione).
utente anonimo  (IP: 4d316f86cd3498d)
#11 16 Giugno 2009 - 06:11
 
E' morto IVAN DELLA MEA storico cantore del movimento operaio.

E' morto IVAN DELLA MEA storico cantore del movimento operaio.
Sarebbe bello se stamani.... nel corteo di CGIL CISL UIL a Pistoia, ci fosse anche la possibilità di ricordarlo... tramite "Cara moglie", una delle sue più belle canzoni.

ara moglie.

O cara moglie, stasera ti prego,
dì a mio figlio che vada a dormire,
perchè le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.

Proprio stamane là sul lavoro,
con il sorriso del caposezione,
mi è arrivata la liquidazion,
m'han licenziato senza pietà.

E la ragione è perchè ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro, della libertà .

Quando la lotta è di tutti per tutti
il tuo padrone, vedrai, cederà ;
se invece vince è perchè i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.

Questo si è visto davanti ai cancelli:
noi si chiamava i compagni alla lotta,
ecco: il padrone fa un cenno, una mossa,
e un dopo l'altro cominciano a entrar.

O cara moglie, dovevi vederli
venir avanti curvati e piegati;
e noi gridare: crumiri, venduti!
e loro dritti senza piegar.

Quei poveretti facevano pena
ma dietro loro, la sul portone,
rideva allegro il porco padrone:
l'ho maledetto senza pietà .

O cara moglie, prima ho sbagliato,
dì a mio figlio che venga a sentire,
chè ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà
chè ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.

Giuliano
utente anonimo  (IP: 4d316f86cd3498d)
#12 16 Giugno 2009 - 15:12
 
Domenica 14 giugno 2009, ci ha lasciato per sempre Ivan Della Mea.
La scomparsa di Ivan ci lascia sgomenti e ci addolora profondamente. Ivan era per noi un amico, un compagno, un riferimento importante per la cultura popolare. Lo ricordiamo buono, generoso, gioviale, dialogante, disponibile, riconoscente e riflessivo. Un bella persona, che ci ha insegnato tanto e che resterà per sempre nella nostra memoria.
CIAO IVAN, CHI HA COMPAGNI NON MUORE MAI!
L'Associazione la Conta si stringe, nel cordoglio più sentito e forte , alla moglie Clara, ai figli Sara e Pietro ed a tutti i loro cari. Un sentito e forte abbraccio anche a tutti dell'Istituto Ernesto De Martino e dell'ARCI Corvetto di Milano.
I funerali di Ivan si svolgeranno martedì16 giugno 2009, alle 11,00 all'ARCI- Corvetto - Via Oglio, 21 a Milano
Ciao,
Associazione La Conta
utente anonimo  (IP: d9ab72077fe3345)
#13 18 Giugno 2009 - 06:40
 
Il referendum rafforza e peggiora
l’attuale legge elettorale che tutti noi vogliamo cambiare.
L’unico modo di dire NO alla proposta referendaria è quello di disubbidire alla chiamata alle urne.
Diciamo No al referendum beffa, non andando a votare
o rifiutando le schede del referendum, se chiamati alle urne per il ballottaggio.
UN REFERENDUM BEFFA:
INGANNA IL POPOLO ITALIANO E INGRASSA IL PORCELLUM
GIU’ LE MANI DALLADEMOCRAZIA!

Giuliano
utente anonimo  (IP: 9aaf6b289af71e0)
#14 19 Giugno 2009 - 06:18
 
da "il Corriere della sera" del 18 giugno 2009
Un seggio a testa per i comunisti e Sinistra e libertà ?
Sinistra e libertà e Rifondazione-Pdci sperano. Di ottenere un seggio ciascuno al Parlamento europeo dal quale - per ora - sono esclusi, perché rimasti sotto il 4% dei voti. Dice Riccardo Nencini, segretario socialista (Sinistra e libertà): "Aspettiamo l'assegnazione ufficiale da parte della Cassazione. Se non saremo ascoltati, è pronto un ricorso al Tar del Lazio". Tutto si basa su un'analisi di docenti di Giurisprudenza di Firenze, Milano, Roma e Cagliari. La legge prevede che si ripartiscano i seggi tra le liste che hanno raggiunto il 4%. Se restano seggi da assegnare si individuano i maggiori resti e, secondo la legge, "si considerano resti anche le cifre elettorali nazionali delle liste che non hanno raggiunto il quoziente elettorale nazionale". Interpretazione: vanno considerati anche i voti di chi non ha toccato il 4 per cento. Conseguenza: Lega ed Idv perderebbero un seggio a testa, a vantaggio di Sinistra e libertà e Prc-Pdci.
L'Ernesto 
utente anonimo  (IP: 7b65c11b12647a6)
#15 20 Giugno 2009 - 13:09
 
Lettera di SERGIO FROSINI sui risultati elettorali per la Provincia di Pistoia.

Ringraziare i 6.600 pistoiesi che alle recenti elezioni provinciali ci hanno sostenuto è doveroso, anche perché grazie al loro voto il risultato ottenuto, al di là delle diverse letture(alcune talmente fantasiose da sfiorare il ridicolo), è per noi tutt’altro che disprezzabile, tanto più se consideriamo le esigue forze organizzative ed economiche di cui disponevamo, oltre ad aver dovuto organizzare il tutto(liste, coalizione, candidature) in poco più di un mese.
Il nostro unico, vero rammarico è di non avere acquisito il diritto ad una rappresentanza in Consiglio Provinciale e lo è ancora maggiore se consideriamo che ciò non è dovuto alla mancanza di consensi, ma ad un meccanismo elettorale tanto assurdo quanto poco conosciuto, che riconosce come validi, ma non utili per la ripartizione dei seggi, i voti per il candidato a presidente.
E così al danno - se tale possiamo considerarlo - si aggiunge anche la beffa per diversi di quei 1.493 cittadini che hanno votato solo per il candidato a presidente senza sapere che qualche centinaio di quei voti sarebbero stati più che sufficienti - se dati ad una delle liste - per avere un loro rappresentante in Consiglio Provinciale.
Comunque, nel valutare il nostro 4,17% non vogliamo avventurarci in spericolati tentativi tipici di chi non vuole prendere atto della realtà e tenta di scaricare su altri le responsabilità dei propri insuccessi.
Noi non abbiamo raggiunto quella soglia del 5% che ci eravamo posti.
Ne prendiamo atto e da qui ripartiamo per costruire una Sinistra nuova, seria e credibile, che si ponga come obbiettivo prioritario il profondo rinnovamento nei modi del fare politica e nei contenuti, della coalizione di centro sinistra.
Continueremo su questa strada con la stessa coerenza che ci ha contraddistinto fino ad oggi, dimostrando a chi avesse ancora dei dubbi, che per noi la politica è una cosa seria e a differenza di quello che pensa Ettore Severi (ma non solo), per noi i contenuti ed i principi non sono assolutamente scambiali con alcun tipo di poltrona.
Di tutto questo ne siamo fieri ed orgogliosi e il sottoscritto ha accettato di candidarsi solo a condizione che fra le liste a suo sostegno non vi fossero dubbi su questo punto.
Qui e solo qui, sta la risposta anche a coloro – Fratoni compresa - che ancora oggi dicono di non aver capito le ragioni della nostra uscita dalla coalizione di centro sinistra.
Tutto il resto è pura fantasia!
Quando Ettore Severi e Alessandro Capecchi invece di riflettere sul perchè fra le “Europee” e le “Provinciali”, tanti voti del centro destra sono passati alla Fratoni consentendole così di vincere al primo turno, individuano le cause della loro sconfitta nel mancato apporto delle liste anti-fratoni, o nella nostra campagna elettorale definita “incolore e mai cominciata”, dimostrano di non avere ancora capito come stanno le cose.
Niente di male, glielo rispieghiamo: noi, pur non ritrovandoci affatto nel centro sinistra della Fratoni, non siamo disposti a spianare la strada all’avventurismo berlusconiano per avere qualche voto in più. Se la destra non ha vinto perché - come loro sostengono - è mancato il nostro apporto, noi ne siamo felicissimi, entusiasti!
Vuol dire che almeno su questo fronte abbiamo ottenuto un grande risultato.
Quanto alla nostra campagna elettorale “incolore e mai cominciata”, la risposta migliore potrebbero fornirla le migliaia di persone che abbiamo scelto di contattare direttamente, rifiutando per principio di ricorrere ai tanto costosi quanto noiosi spot e inserzioni a pagamento con tanto di foto ritoccate.
A proposito quanto costano simili campagne elettorali ? E da chi sono finanziate ?
La nostra è costata poco più di 6.000 euro e finanziata con sottoscrizioni volontarie di tanti singoli cittadini.
Forse non sarebbe male se anche gli altri ex candidati rendessero pubblici questi dati.

Sergio Frosini
Pistoia, 18 Giugno 2009
utente anonimo  (IP: be71305055a0045)
Commenti:
 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.