giovedì 19 gennaio 2012

Storia. Vita di Franco Andreini. 25 aprile 2010 (martedì, 30 marzo 2010)

martedì, 30 marzo 2010

Storia. Vita di Franco Andreini. 25 aprile 2010

  



Storia. Breve e intensa vita di Franco Andreini, partigiano pistoiese, poi volontario nella divisione "Cremona", caduto sul fronte del Senio, medaglia d’argento della Liberazione

Franco Andreini nasce a Pistoia da famiglia contadina, tradizionalmente cattolica e fieramente antifascista. Dante, suo padre,  conduce un podere nella zona dove attualmente si trova il mercato ortofrutticolo ed ha quattro figli: Franco e tre femmine.
Franco aiuta il padre nel lavoro dei campi e frequenta le elementari agli"Spalti" in via Bellini. Successivamente, volendo diventare tecnico qualificato,  si iscrive al "Pacinotti.
Al momento della costruzione dell'aeroporto, la casa degli Andreini viene, come altre, abbattuta, e la famiglia si trasferisce a Canapale in un podere nella zona del Mulino. Franco nel 1943, a 18 anni, è assunto dalle Ferrovie dello Stato come cantoniere e lavora a Firenze.
Sportivo, audace, quasi spericolato, manifesta spesso apertamente il suo antifascismo e dopo l'8 settembre si procura una pistola che a volte non teme di ostentare. Nei primi giorni del gennaio 1944 entra nella formazione partigiana capeggiata da Amerigo Mungai e formata da circa quaranta elementi fra cui Angiolo Bruni, Armando Valdesi, Ofelio Baronti, poi tragicamente perito nel luglio 1944 e dal quale la formazione prenderà il nome.
L' "Ofelio" agisce nella zona fra l'autostrada Firenze-Mare e la ferrovia e conduce una intensa attività di sabotaggio alla vie di comunicazione nazifasciste. Al momento del ritiro dei tedeschi Franco si distingue nello sminamento di alcuni ponti da questi sabotati nella zona di Canapale. L'8 settembre 1944,  partecipa con i compagni alla liberazione di San Piero Agliana e di Pistoia.
Fra il novembre il dicembre si arruola fra i primi nel Gruppo di Combattimento (divisione) “Cremona” del ricostituito esercito italiano impegnato con quattro divisioni a fianco degli Alleati sul fronte del Senio e dell’Appennino.
La mattina del 25 febbraio si offre volontario per una rischiosa missione e cade in località Case Matteucci nei pressi di Alfonsine.
Viene decorato di medaglia d'argento al v.m. con la seguente motivazione: 
“Porta arma di squadra pionieri, in due mesi di permanenza in linea partecipava volontariamente a tutte le azioni in cui erano destinati elementi del suo reparto, prodigandosi con generoso slancio e sprezzo del pericolo ad apportare a favore dei suoi compagni il contributo prezioso ed efficace della propria arma che manovrava con singolare perizia. Offertosi di far parte di un nucleo pionieri destinato a rinforzare un caposaldo avanzato, sebbene fatto segno a raffiche di armi automatiche, si portava allo scoperto per meglio battere l'obiettivo fino a quando, colpito a morte, cadeva eroicamente nell'adempimento del dovere (Casa Matteucci, Comune di Alfonsine, 25 Febbraio 1945)”. 
Un cippo posto a Canapale nel dopoguerra lo ricorda insieme ad Ofelio Baronti, mentre, successivamente, è stato a lui intitolato anche il campo sportivo di via Guido Rossa.

                                                                                Carlo Onofrio Gori


Carlo Onofrio Gori, Franco Andreini, in "Storialocale", n. 5 (2005)

Attenzione: il post di questo blog e questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente solo previo consenso o citazione esplicita dell'autore e del sito web e/o rivista. 





Commenti:
 

#1 31 Marzo 2010 - 10:20
ho letto il post con immutato interesse, come merita, e le auguro buon lavoro e buona pasqua. mariabetti
utente anonimo  (IP: bee9b582075c920)

#2 01 Aprile 2010 - 07:54
Vedo che sei tornato a scrivere qui sul blog e sono contentio di vederti meglio, ho notato che questa è un'ulteriore e giusta risposta al fascista che  ha mandato il commento al post precedente. Bene! Quanto alla politica vedo cheè un pezzo che anche tu ti astieni dall'intervenire: hai ragione purtoppo non cambia molto in giro in quest'Italia confinata nel presente e nell'orizzo0nte berlusconiano e una sinistra finita in una "morta gora". Ahime!!! Ti saluto e ti faccio grandi auguri.
Luigi
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#3 01 Aprile 2010 - 16:33
COMUNISTI E SINISTRA. I risultati delle due liste a sinistra del PD sono senza dubbio modesti, considerati nazionalmente. Mentre esistono risultati regionali di tutto rispetto, pur di significato politico diverso tra loro, ma comunque degni di nota (e di approfondimento), quanto meno sul piano delle dinamiche elettorali: come la tenuta al 5,3% della FdS in Toscana o al 6,5% in Umbria, l’exploit di Vendola in Puglia, il risultato significativo della lista FdS + Vendola nelle Marche (6,5%), presentatasi fuori dalla coalizione di centro-sinistra imperniata sull’asse PD-Casini.
Le liste Vendola, che ancor più di quelle del PdL sono segnate da un personalismo esasperato (senza la figura del popolare governatore pugliese non esisterebbero), ottengono complessivamente il 2,9%, in calo rispetto al 3,2% delle europee del giugno 2009. Ma bisogna considerare, con oggettività, che tale risultato numericamente modesto viene conseguito nonostante un impressionante sostegno mediatico, giunto fino al punto in cui il quotidiano della FIAT, La Stampa, gli ha dedicato – a pochi giorni dalle elezioni – una intera pagina in cui veniva enfatizzata persino nel titolo la dichiarazione di voto di Ingrao (sic) a favore di Vendola... E nonostante il fatto che sulla percentuale nazionale incida un successo – per quanto importante - di politica “locale”, diversamente da quanto accade con le liste della Federazione della Sinistra (FdS).
Quando si ragiona sui risultati dei comunisti e della sinistra in altri paesi europei, è bene non dimenticare che, anche lì come in Italia, pur di penalizzare il voto e le liste comuniste, i grandi media della borghesia dedicano una parte importante delle loro energie a dirottare il voto di sinistra critica che si distacca dalle politiche moderate dei partiti socialdemocratici verso le cosiddette “terze forze” di sinistra radicale, non comuniste, per lo più ostili ai partiti comunisti dei loro paesi, collocate a metà strada tra i PC e le socialdemocrazie: e ciò pur di impedire che questo voto vada a rafforzare le forze comuniste dei rispettivi paesi.
Anche il 2,7% ottenuto dalla FdS è modesto (3,4 alle europee del 2009), e ancor più lo è l'1,6% ottenuto in Campania dalla lista capeggiata dal segretario nazionale del PRC, nonché portavoce della FdS. Esso viene certamente ottenuto in condizioni di totale oscuramento mediatico (vogliono farci chiudere bottega...) e in un contesto generale di enormi difficoltà oggettive ed eredità negative che avrebbero potuto determinare un crollo definitivo; per cui è giusto dire che quel 2,7% striminzito rivela comunque una residua capacità di resistenza che non va disprezzata, ma reinvestita su basi più solide.
Ma il risultato rivela anche una difficoltà espansiva e di attrazione elettorale della FdS, ed anche una crisi ed una impasse più strategica di tale progetto, che è rivelata anche dalla accentuata competitività interna per la conquista di preferenze a questo o quel candidato, di questo o quel partito o tendenza. Una dinamica tragicamente dispersiva di energie positive, ma anche fatale in assenza di un progetto davvero unificante, che tenga insieme – senza farli confliggere – l'esigenza di ricostruzione unitaria di un partito comunista che motivi quelli che ancora ci credono, e l'assoluta necessità tattica di presentarsi alle competizioni elettorali con liste e coalizioni di sinistra, su programmi avanzati e il più possibile attrattive ed espansive. Liste cioè capaci di fronteggiare le peculiari difficoltà che gli appuntamenti elettorali oggi comportano: con le attuali leggi e dinamiche elettorali, con l’attuale contesto mediatico e in presenza di una crisi così profonda, che viene da lontano, del movimento comunista del nostro paese e della sinistra. Non bisogna mai confondere le questioni strategiche (su cui ci vuole il massimo di fermezza e di chiarezza) con quelle di tattica elettorale, su cui ci vuole viceversa il massimo di flessibilità e realismo.
Questa crisi ha tante facce, sulle quali da tempo e più volte ci siamo soffermati (e per l'analisi delle quali rimandiamo all'articolo di Fosco Giannini, pubblicato su questo stesso sito, che conserva intatta la sua pertinenza all'indomani delle elezioni). Siamo ad un punto vitale di questa crisi e se non riusciamo insieme a venirne fuori, saranno guai seri per l’avvenire dei comunisti e della sinistra del nostro paese. Valutiamo insieme se servono subito (o meno) scadenze formali di tipo congressuale. Ma sicuramente serve una discussione che abbia fin da oggi quella portata.

L'Ernesto
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#4 02 Aprile 2010 - 16:15
Pasqua Lettone
Musiche, canti e danze tradizionali e moderne dalla Lettonia
Gruppi musicali Ilga e della Scuola di musica e delle arti
di Pārdaugava
Corpo di danza RĪdze di Riga
Martedì 6 aprile ore 21,00
Auditorium della Provincia di Pistoia (g.c.) - Via Panconi
Sono lieto di trasmettere l'invito
Andrea Ottanelli Pistoia un club per l'Europa
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#5 03 Aprile 2010 - 11:27
Ho letto, da appassionato di storia, questo tuo br.eve ma interessante articolo. Auguroni di buona pasqua. Ciao.
ALEX
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#6 04 Aprile 2010 - 08:43
Meno male che qualcosa scrivi....a parte glòi scherzi, so che stai meglio....continua! Buona Pasqua.
ALEX
utente anonimo  (IP: 3e32fd07fd6271d)

#7 07 Aprile 2010 - 08:44
Spero di fare cosa gradita segnalando la presentazione del Bullettino
Storico Pistoiese, annata 2009, che avverrà venerdì 9 aprile prossimo alle
ore 17 in Biblioteca Forteguerriana.
Con i più cordiali saluti.
Teresa Dolfi
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#8 23 Aprile 2010 - 17:02
Il Presidente della Provincia di Firenze
Andrea Barducci
è lieto di invitare la S.V. alla presentazione della mostra

Eighth Army... Various
La Liberazione di Firenze nelle fotografie
dell’Ottava Armata Britannica

Palazzo Medici Riccardi
Locali dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana
presentazione: venerdì 23 aprile 2010 ore 11.30
a seguire, inaugurazione: ore 12.30
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