venerdì 20 gennaio 2012

Storia. Resistenza: Ducceschi e Fedi (venerdì, 17 giugno 2011)


venerdì, 17 giugno 2011

Storia. Resistenza: Ducceschi e Fedi

  


Ducceschi e Fedi: due destini intrecciati?


Tratto dal sito "Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa":

A Lucca ed in Garfagnana, sui cui monti agiscono anche militanti pistoiesi e livornesi, gli anarchici sono soprattutto presenti nelle formazione autonoma comandata da Manrico Ducceschi "Pippo", che si distingue per la cattura di ben 8000 prigionieri nazifascisti e per il tributo di sangue con 300 caduti(..)
A Pistoia agisce la formazione anarchica "Silvano Fedi" composta da 53 partigiani. Il primo gruppo di resistenza si costituisce ad opera di Egisto e Minos Gori, Tito e Mario Eschini, Tiziano Palandri e Silvano Fedi. Diverse sono le azioni portate a termine fra le quali il rifornimentodi armi anche alle altre formazioni, la liberazione di prigionieri, il soccorso alle popolazioni. Leggendaria la figura del giovane capo partigiano Silvano Fedi che cade in una imboscata dai contorni poco chiari, tesa da italiani, come testimonierà Enzo Capecchi l'altro anarchico che gli era successo per un breve periodo al comando. La stessa formazione è la prima ad entrare in Pistoia liberata dai nazifascisti con Artese Benesperi.
A proposito della vicenda di S. Fedi, particolarmente interessante questo saggio di C.O. Gori, tratto da "Personaggi" 
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 Fra gli anni Trenta e Quaranta la vecchia generazione anarchica pistoiese (Egisto Gori, Archimede Peruzzi, Tito Eschini ecc.), nella sua attività cospirativa, entrerà in contatto il gruppo dei giovani studenti via via raccoltosi intorno a Fedi (La Loggia, Giovannelli, Filiberto Fedi, Raffaello Baldi, i fratelli Bargellini, ecc.) ai quali in seguito si uniranno alcuni operai e tecnici delle Officine San Giorgio (Tiziano Palandri, Oscar Nesti, Giulio Ambrogi ecc.) ed il gruppo del Bottegone (Sergio Bardelli, Francesco Toni, ecc.). La presenza dei giovani liceali, apportatrice di entusiasmo e forze nuove nel già variegato tessuto sociale che costituiva il sostrato dell’anarchismo pistoiese, fece sì che il movimento, anche con la costituzione Federazione Comunista Libertaria, si allargasse e divenisse competitivo nei confronti del Partito Comunista, che nella clandestinità si stava accreditando come la forza antifascista più consistente. Già dopo il 25 luglio del '43 Fedi, che era stato tra gli animatori di una manifestazione popolare per le vie di Pistoia, veniva arrestato dalla polizia badogliana, ma era subito dopo liberato a furor di popolo. Dopo l’Armistizio Silvano in seguito a dissidi politico-organizzativi emersi con gli anarchici della “vecchia guardia”, ed in particolare con Tito Eschini, costituisce nell'ottobre 1943 una propria formazione partigiana composta inizialmente da una cinquantina di uomini, le “Squadre Franche Libertarie”, che, pur collegata al Partito d'Azione, rivendica una completa autonomia, anche dal CLN, ed è formata prevalentemente da militanti anarchici o comunque di idee libertarie. Sceglie di non salire in montagna, ma di muoversi incessantemente tra la città e la campagna, dove ha maggiore possibilità di rifornirsi di armi e munizioni, sia nel versante di Pistoia sino alla zona di Quarrata e alle colline del Montalbano, sia in quello di Fucecchio e Lamporecchio, dando vita con particolare abilità ad una serie di azioni clamorose basate soprattutto sul fattore sorpresa. Audacissimo e spericolato si presenta infatti con una impresa che ha il sapore della beffa: dal 17 al 20 ottobre ’43 attacca infatti, con soli sei uomini (Danilo Betti, Brunello Biagini, Marcello Capecchi,  Santino Pratesi, Giulio Vannucchi,)  per ben tre volte consecutive il munito caposaldo fascista della Fortezza di  Santa Barbara, dove preleva una gran quantità di armi, munizioni e viveri, una parte dei quali viene trasportata in montagna. Silvano, anche in seguito, destinerà sempre parte dei materiali ricavati dai suoi attacchi ai presidi nazifascisti di città e dintorni, condotti spesso senza spargimento di sangue, al rifornimento di altre formazioni partigiane pistoiesi, da quella di “Pippo” (Manrico Ducceschi), a quelle del Partito Comunista e del Partito d'Azione. Su queste imprese di Silvano abbiamo recentemente avuto la fortunata occasione di registrare un lungo colloquio con Artese Benesperi.Artese Benesperi, nato il 19 agosto 1915, conosce Fedi nel novembre del 1943, tramite Tiziano Palandri ed altri amici di Bonelle, da allora in poi Artese è nella lotta armata a fianco di Silvano in tutti gli altri momenti decisivi e clamorosi del suo eccezionale ed intrepido impegno antifascista ed antinazista. “Silvano  - ci dice Artese - aveva anche un grande genio e lo dimostrò in molti casi, come nell'episodio in cui io rimasi ferito, quando fu ammazzato quell'ufficiale tedesco in Valdibrana e lui riuscì ad organizzare la cosa facendo in modo che non venisse fucilato nessuno”. Artese si riferisce a quanto accadde nella notte del  29 marzo del 1944 quando lui,  Silvano, Tiziano Capecchi e un altro compagno erano usciti per recuperare armi e vettovagliamento e casualmente si imbatterono in un ufficiale tedesco (...)  e ne nacque una sparatoria dagli esiti suddetti.  Si trattava di evitare la rappresaglia dei tedeschi che già avevano programmato la fucilazione di dieci persone e Silvano, dopo aver fatto curare Artese, si mosse abilmente per evitarla recandosi la sera successiva a Serravalle, nella villa dove si era ritirato il noto drammaturgo Giovacchino Forzano e lo indusse, con successo, ad utilizzare la sua amicizia con  Mussolini  per evitare la strage. Artese ricorda che successivamente Silvano decise di avvicinare il pistoiese Licio Gelli (in tempi più recenti assurto alle cronache nazionali per la vicenda della Loggia P2), un tenente di 25 anni ufficiale di collegamento fra il fascio pistoiese e la Kommandantur tedesca che già da qualche tempo aveva offerto la propria collaborazione alla Resistenza. Gelli, ormai gravemente compromesso agli occhi degli antifascisti pistoiesi, di fronte all’ inesorabile avanzata Alleata, cercava di acquisire meriti “partigiani” presso il CLN  per  poter salvare la pelle, come poi accadde; Fedi, invece, cercava una copertura per poter condurre altre clamorose e temerarie imprese, che vennero ben presto. Infatti  Silvano ed i suoi, in questo periodo, riescono con successo innanzitutto ad attaccare (per la quarta volta!) la Fortezza, poi a disarmare gli agenti nei locali della Questura repubblichina di P.za S. Leone, ed infine ad assaltare il carcere delle Ville Sbertoli (3). In quest’ultima occasione partecipa direttamente all’azione Licio Gelli che, insieme ai partigiani Enzo Capecchi, Giovanni Pinna, Iacopo Innocenti, travestiti da fascisti, si fa aprire le porte fingendo di tradurvi Silvano ed Artese, apparentemente ammanettati.  Ben presto i partigiani impugnano le armi disarmano le guardie e liberano 54 prigionieri,  fra i quali due ebrei ed il resto quasi tutti politici.  Il sodalizio di Silvano con Gelli, come i fatti dimostrano e come poi tutti compresero, era ovviamente un’intesa strumentale, ma occorre ricordare che, sulle prime, aveva suscitato in alcuni ambienti della Resistenza pistoiese, notevoli perplessità, fugate solo dall’intervento chiarificatore di  “Pippo” che aveva confermato la piena fiducia a Silvano (4). Tuttavia qualcosa si incrinò nei rapporti  fra Fedi ed alcuni suoi più cari compagni fra i quali Panconesi, Giovannelli, Nerozzi e Brunetti e, soprattutto, Tiziano Palandri  che lasciò Silvano per andare in montagna ad unirsi alla formazione di “Pippo”, divenendone poi un autorevole vice-comandante. Al riguardo, tuttavia, Artese oggi ribadisce quanto ebbe a suo tempo a dichiarare allo storico Renato Risaliti, trovando conferma in una analoga rivelazione fatta a quest’ultimo dallo stesso Palandri e cioè che il dissidio tra i due essenzialmente nacque perché Silvano “coerentemente alle sue idee” mostrava l’intenzione di proseguire la lotta armata per un mondo nuovo, “per la libertà del popolo…anche dopo l’arrivo degli Angloamericani”(5). L’estremo sogno rivoluzionario di Fedi, che forse probabilmente sarebbe rimasto solo tale e che oggi Artese vede con un certo distacco (“Silvano aveva grandi ideali, forse difficilmente realizzabili e grande capacità organizzativa, ma per fare le cose grandi ci vogliono anche grandi  mezzi: gli americani hanno vinto la guerra perché erano capaci di costruire una nave al giorno, mentre noi, con poche pistole e qualche  mitra, avremmo potuto fare ben poco”), venne tuttavia interrotto il 29 luglio 1944. Nel primo pomeriggio, in una stradina di campagna nei pressi della Croce di Vinacciano, mentre Silvano con alcuni compagni attendeva che alcuni malfattori, i quali avevano abusato del nome della “Fedi”, consegnassero alla formazione (secondo quanto stabilito un paio di giorni prima da un tribunale del CLN pistoiese riunito a Ponte alla Pergola) della merce rubata da restituire ai proprietari, cade in un'imboscata tesagli dai tedeschi e nel successivo conflitto a fuoco muore insieme a Giulietti. Nella circostanza viene ferito Marcello Capecchi, che come quasi tutti gli altri partigiani che accompagnavano Fedi, riesce fortunosamente a salvarsi, eccetto Brunello Biagini che verrà catturato e fucilato il 1° agosto. La presenza di un forte contingente di soldati, ben nascosti ed appostati,  in quel posto e a quell'ora, ancora oggi non trova per molti convincente spiegazio ne e per questo pensano che Silvano sia stato tradito da una delazione.  Lo pensa anche Artese, ma sull’identità dei presunti delatori non si sbilancia. Il giorno dopo “... è effettuato un rastrellamento alla Collina di Pontelungo: gli arrestati sono portati nei locali della ex-Gil di Pistoia, in piazza S. Francesco, per essere sottoposti ad interrogatorio” (6). Fra questi anche Artese  ed Enzo Capecchi che riescono rocambolescamente a fuggire (7). Essi assumeranno il comando della “Fedi” sino alla liberazione Pistoia, nella quale la formazione giungerà dopo aver occupato, in seguito a duri scontri con i tedeschi e varie perdite, Vinci, Lamporecchio e Casalguidi (8)».
° in verità il brano è tratto da: C.O. Gori, Il sogno rivoluzionario di Silvano Fedi. Il partigiano Artese Benesperi racconta l’esperienza a fianco dell’eroe pistoiese, in “Microstoria”, n. 38 (nov./dic. 2004) e da C.O. Gori, Resistenza e rivoluzione. Il sogno di Silvano Fedi, in “Patria indipendente”, n. 9 (29 ott. 2006). [nota mia]

1)       Vd. C.O. Gori, Arrivano i partigiani, Pistoia è libera, in “Microstoria”, n. 35 (mag./giu. 2004).2)       A. Ciampi, Virgilio Gozzoli, vita irrequieta di un anarchico pistoiese, in “Microstoria”, n. 37 (set./ott. 2004).
3)       Cfr. S. Bardelli-E. Capecchi-E. Panconesi, Silvano Fedi. Ideali e coraggio,  Pistoia, Nuove esperienze, 1984, pp. 45-68.
4)      Cfr. G. Petracchi, Al tempo che Berta filava. Alleati e patrioti sulla linea gotica (1943-1945), Milano, Mursia, 1996, pp. 89-91.
5)      R. Risaliti, Antifascismo e Resistenza nel Pistoiese, Pistoia, Tellini, 1976, pp. 213-214.
6)       Marco Francini (a cura di) La guerra che ho vissuto. I sentieri della memoria, Pistoia, Unicoop Firenze-Sezione soci Pistoia, 1997, p. 364.
7)       R. Corsini, Le tappe della vita di Silvano Fedi, in “Bollettino Archivio G. Pinelli”, n. 5 (lug. 1995).
8)       Su Silvano Fedi, oltre ai già  citati, vd. anche: R. Bardelli-M. Francini, Pistoia e la Resistenza, Pistoia, Tellini, 1980, pp.59-61; I. Rossi, La ripresa del Movimento Anarchico e la propaganda orale dal 1943 al 1950, Pistoia, RL, 1981, pp. 26-30, 133-143; P. Bianconi, Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, Pistoia, Archivio Famiglia Berneri, 1988, pp. 83-97; Gli anarchici contro il fascismo: Pistoia, in “A Rivista Anarchica”, n. 20 (1973); La  scuola nel regime fascista: il caso del Liceo classico di Pistoia, Pistoia, Amministrazione comunale, 1977, pp. 51, 55.

http://xoomer.alice.it/laurapog/PIPPO/duc_fed.htm


Attenzione: il post di questo blog e questi articoli sono riproducibili parzialmente o totalmente solo previo consenso o citazione esplicita dell'autore e del sito web e/o rivista.
vd. anche: http://goriblogstoria.blogspot.com/








Commenti:
 

#1 21 Giugno 2011 - 15:37
Aprrezzo molto questi suoi ultimi post. Maria Betti
utente anonimo  (IP: c61e80381700bda)

#2 23 Giugno 2011 - 04:44
  Consuelo Cecconi Ogni anno in questo periodo spendo un pensiero per grandissimo pistoiese del passato Manrico Ducceschi, il leggendario capitano Pippo. Accadde infatti che l' 8.06.1944 Toyo Mitunobu,(9 ottobre 1897 - 8 giugno 1944) contrammiraglio giapponese accreditato presso la RSI in Italia stava andando a Merano per una Conferenza navale dell'"Asse" insieme al suo assistente Yamanaka. A Pianosinatico (vicino al passo dell'Abetone) lungo la "Linea Gotica", la sua macchina fu fermata da XI Zona Patrioti, comandati da Manrico Ducceschi ("Pippo") e quando tentò di scappare, fu ucciso e furono trovati molti documenti importanti riguardanti la zona di guerra dell'Oceano Pacifico, permettendo più tardi importanti azioni per la vittoria finale dell'esercito degli Stati Uniti. Il nostro storico pistoiese Carlo Onofrio Gori ha testimonianza di prima mano di Tiziano Palandri, vice-comandante della formazione, secondo cui alcuni degli importantissimi documenti della spia giapponese risultano a tutt'oggi secretati. Ducceschi, che fu “suicidato” nel 1948 da una frangia partigiana locale della quale Pippo voleva denunciare le razzie e i mille reati in danno della popolazione, è stato onorato direttamente dal Presidente Americano della Bronze Star. Naturalmente non ha mai ricevuto nessuna onorificenza da parte dello stato italiano. Tutto questo per chiedervi se avete del materiale documentario relativo al Capitano Pippo, alle sue azioni di guerriglia, ai luoghi che videro nascere il suo mito.
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#3 23 Giugno 2011 - 04:53
  • Ti piace.
    • Carlo Onofrio Gori gentilissima signora Consuelo, mi permetto di segnalarLe, ma sicuramente ne è al corrente, che c'è la signora prof.ssa Laura Poggiani, nipote del Comandante, che sono onorato di conoscere e che gestisce un bellissimo sito www.manricoducceschi.it, nel quale inserisce molti documenti che via, via acquisisce su "Pippo"...cordialissimi saluti...a presto!18 minuti fa · Mi piace ·  1 persona
    • Consuelo Cecconi Grazie, ero certa che mi sarebbe arrivata da Lei una "dritta" per approfondire:-) 16 minuti fa · Non mi piace più ·  1 persona
    • Carlo Onofrio Gori ‎...l'opera della sig.ra Laura è benemerita, Le consiglio di contattarla, è ...
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#4 23 Giugno 2011 - 04:59
lo farò senz'altro, Ducceschi è una figura che mi ha sempre affascinato anche in relazione alle vicende immediatamente post belliche, alle vicende del triangolo rosso,  cui la fine del Comandante è sostanzialmente assimilabile, a quello scorcio di storia locale e interregionale che resta pervicacemente avvolta nel sonno della storia, per ragioni che lei comprende e conosce assai meglio di me... Consuelo Cecconi 21 giugno 22.09.59 lo farò senz'altro, Ducceschi è una figura che mi ha sempre affascinato anche in relazione alle vicende immediatamente post belliche, alle vicende del triangolo rosso, cui la fine del Comandante è sostanzialmente assimilabile, a quello scorcio di storia locale e interregionale che resta pervicacemente avvolta nel sonno della storia, per ragioni che lei comprende e conosce assai meglio di me... Cronologia commenti Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 22.03.58 ...l'opera della sig.ra Laura è benemerita, Le consiglio di contattarla, è molto disponibile, lo faccia a nome mio e me la saluti...
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#5 23 Giugno 2011 - 05:05
Ritengo che la storia della Resistenza, termine da usersi in senso lato, è in massima parte ancora da scrivere, così come in generale la storia della Seconda guerra mondiale in Appennino. Sto conducendo da alcuni anni una ricerca sugli eccidi nazifascisti nel comune di Camugnano (BO) ed al momento ho verificato 23 uccisioni, in massima parte sconosciute o confusamente analizzate in passato. La ricerca ha anche una misura sociale. Sul luogo molta omertà e depistaggi... Simone Fagioli L'originale 21 giugno 23.13.58 Ritengo che la storia della Resistenza, termine da usersi in senso lato, è in massima parte ancora da scrivere, così come in generale la storia della Seconda guerra mondiale in Appennino. Sto conducendo da alcuni anni una ricerca sugli eccidi nazifascisti nel comune di Camugnano (BO) ed al momento ho verificato 23 uccisioni, in massima parte sconosciute o confusamente analizzate in passato. La ricerca ha anche una misura sociale. Sul luogo molta omertà e depistaggi... .....così come Sara definitivamente chiarito che il Fascismo ed il Nazismo furono completamente diversi... Iacopo Bojola 21 giugno 23.13.37 .....così come Sara definitivamente chiarito che il Fascismo ed il Nazismo furono completamente diversi... Cronologia commenti Marco la Guerra civile che scaturì dall'8settembre non fu solo dei comunisti contro i fascisti...come ci vorrebbero propinare...ma vi furono tante sfaccettature che solo fra qualche tempo verranno svelate......spero... Iacopo Bojola 21 giugno 23.12.50 Marco la Guerra civile che scaturì dall'8settembre non fu solo dei comunisti contro i fascisti...come ci vorrebbero propinare...ma vi furono tante sfaccettature che solo fra qualche tempo verranno svelate......spero... Marco Giomi ha commentato il post di Consuelo Cecconi nel gruppo Pistoia com'era.Retorica resistenziale. Marco Giomi 21 giugno 23.02.13 Retorica resistenziale. Cronologia commenti
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#6 23 Giugno 2011 - 05:10
Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.20.49 ...la verità sempre prima di tutto, con o senza patrocinio o benedizioni... Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.19.32 Quando ci sara' il patrocinio del Comune di Pistoia ad una iniziativa di ricerca sul furto compiuto dalla Saca, poi Copit, alla famiglia Lazzi allora potremo ragionare in senso lato. Al momento mi pare la verita'... zoppichi. Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.18.49 ...per comprendere e gestire l'oggi, è utile anche cercare di sapere quello che è accaduto ieri... Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.16.33 argomento puzzolente. Me ne tengo alla larga. Semplicemente notavi una certa enfasi... retorico-resistenziale.
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#7 23 Giugno 2011 - 05:12
Quello che ho lo trovato e sequestrato nella sede del MSI in via San Pietro, durante il trasloco, in via Frosini. Compresi i dischi di radio Eco. Marco Giomi 21 giugno 23.29.28 Quello che ho lo trovato e sequestrato nella sede del MSI in via San Pietro, durante il trasloco, in via Frosini. Compresi i dischi di radio Eco. Cronologia commenti Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.27.39 ...ho letto e conosciuto di persona, a fini storici, anche lo scomparso sen. Pisanò...Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.25.46 ...conosco un po' le vicende della Valtellina e ci ho scritto qualcosa... Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.24.30 In particolare su una famiglia di Gello... Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.24.02 un giorno se vorrete vi raccontero' la storia di diverse famiglie pistoiesi trasferitesi nel nord Italia. A casa, dovrei ancora avere dei documenti (per lo piu´ ciclostilati e documenti curati da Pisano') che vennero dati dal buon Lanciotto Semplici e qualcosino dal professor La Scala. Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.20.49 ...la verità sempre prima di tutto, con o senza patrocinio o benedizioni...
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#8 23 Giugno 2011 - 05:14
  Marco Giomi 21 giugno 23.35.35 Mi rincresce dirlo ma mi manca il vecchi MSI: un luogo che sembrava, negli anni novanta, ancora cristallizzato a venti anni prima. Nella sede di via san Pietro dopo il portone blindato si accedeva a locali che nascondevano tutta una serie di sgabuzzini, anditi con carte, archivi, cartacce, lastre di ciclistini, apparecchi radio, etc... Cronologia commenti Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.35.00 ...la verità...poi ciascuno dà il suo giudizio...la sua interpretazione...è la vita... Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.33.04 Pensare? Non e' necessario. Molto piu' interessante, sapere asetticamente quello che non e' dato sapere. Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.31.28 Beh mi ricordo benissimo il diario-agenda della prima segretaria di sezione... Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.31.15 ...comunque uno la pensi è storia nostra e va ricostruita... Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.30.14 ...documenti senza dubbio interessanti ai fini storici...
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#9 23 Giugno 2011 - 05:15
Giomi qui nessuno vuol fare retorica di partito. Personalmente sono interessata alla storia, qualunque ne siano i risvolti: iil giudizio è un post quem spesso inficiato dagli occhiali della politica. I fatti restano. E in quel periodo i fatti su cui far luce sono moltissimi. Mi sono sempre chiesta per esempio chi furono i mandanti e i delatori che portarono all'assassinio di Ducceschi, come del resto a quello di Fedi. Credo che le risposte sarebbero assi interessanti e molto poco ammantate di retorica. Naturalmente le mie convinzioni sono basate su presunzioni , spesso precise e concordanti, ma sempre presunzioni. Da qui a fare retorica ce ne passae ce ne corre Consuelo Cecconi 21 giugno 23.39.37 Giomi qui nessuno vuol fare retorica di partito. Personalmente sono interessata alla storia, qualunque ne siano i risvolti: iil giudizio è un post quem spesso inficiato dagli occhiali della politica. I fatti restano. E in quel periodo i fatti su cui far luce sono moltissimi. Mi sono sempre chiesta per esempio chi furono i mandanti e i delatori che portarono all'assassinio di Ducceschi, come del resto a quello di Fedi. Credo che le risposte sarebbero assi interessanti e molto poco ammantate di retorica. Naturalmente le mie convinzioni sono basate su presunzioni , spesso precise e concordanti, ma sempre presunzioni. Da qui a fare retorica ce ne passae ce ne corre Cronologia commenti Carlo Onofrio Gori Carlo Onofrio Gori 21 giugno 23.38.53 ...caro Giomi.. tempi passati di militanza sentita...sia a destra... che a sinistra...poi c'era il centro....ai tempi della rivoluzione francese lo chiamavano...la palude...ma questa è solo storia...non un giudizio mio...
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#10 23 Giugno 2011 - 05:21


A leggere certe carte dell'archivio Gelli, forse anche ulteriori risvolti... Consuelo Cecconi 21 giugno 23.53.55 A leggere certe carte dell'archivio Gelli, forse anche ulteriori risvolti... Cronologia commenti Marco Giomi Marco Giomi 21 giugno 23.51.52 La risposta non e' poi cosi' difficile da intuire: il personaggio non era una icona del PCI, staliniano del periodo. Consuelo Cecconi Consuelo Cecconi 21 giugno 23.49.42 L'enfasi è in qualche modo dovuta agli accadimenti storici. Quelle vicende paragonate al nostro scialbo vivere quotidiano sembrano ispirate alal saga dei Nibelunghi. Più interessante però della mera cronaca è il cercare di analizzare il perchè della rimozione storica di figure di primissimo piano come il Comandante Pippo. E questo, mi si consenta la valutazione, ritengo sia direttamente dovuto al vissuto politico locale che nel primo dopoguerra ha le sue fondamenta... Marco Giomi Marco Giomi21 giugno 23.41.15 Consuelo ci mancherebbe. Semplicemente intravedevo, erroneamente, una certa enfasi che poco si addice a vicende tristemente accadute.
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#11 23 Giugno 2011 - 05:25
  • Luigi Pulcini bravi e intelligenti. avete gestito una conversazione difficilissima da posizioni estremamente lontane. sarebbe bello che in questo gruppo potesse fare un tentativo di ricerca collettivo, bad Ieri alle ore 0.10 · Non mi piace più ·  3 persone
  • Marco Pacini Quando decisi di creare questo gruppo, speravo che un giorno si potesse giungere anche a questo: un tentativo di studio trasversale facendo perno sulla storia locale e sull'interesse e l'amore che questa ci ispira. Sarebbe bello poter andare oltre. Ieri alle ore 0.17 · Non mi piace più ·  1 persona
  • Marco Pacini P.S. Marco, ma come, noi a traslocare e tu a prendere i dischi? Ieri alle ore 0.17 · Mi piace ·  1 persona
  • Luigi Pulcini conosco personalmente carlo e la sua onestà intellettuale, ma anche consuelo e marco hanno la mia stima anche se ci frequantiamo solo da qualche giorno su un social network. i temi che avete affrontato sono spinosissini e controversi, se continuiamo su questi toni, con intelligenza e onestà, forse arriveremo anche a delle verità condivise. Ieri alle ore 0.21 · Non mi piace più ·  2 persone
     
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#12 23 Giugno 2011 - 05:26

  • Carlo Onofrio Gori caro Luigi e cari amici, vi ringrazio e vi lascio augurandovi la buona notte, io ora seguo alla tv un programma su Adriano Olivetti, una figura che conosco, molto interessante e storicamente stimolante...ci può insegnare molto...l'ieri...per l'oggi! Ieri alle ore 0.38 · Mi piace
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