Storia. 9 febbraio 1849: 160° anniversario della Repubblica Romana, esempio ancora vivo di laicità e tolleranza.
9 febbraio 1849-9 febbraio 2009. Attualità della Repubblica Romana
160 anni fa, all’una di notte del 9 febbraio 1849, un’Assemblea Costituente eletta a suffragio universale approvava in Roma un decreto di quattro articoli:
Art. 1. Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal Governo temporale dello Stato Romano.
Art. 2. Il Pontefice romano avrà tutte le guarentige necessarie per la indipendenza nello esercizio della sua potestà spirituale.
Art. 3. La forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia pura e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana.
Art. 4. La Repubblica Romana avrà col resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune.
Cominciava così la vicenda gloriosa della Repubblica Romana del 1849.
Nata in seguito ad una rivolta liberale e democratica nei territori dello Stato pontificio, nel contesto dei grandi moti che nel 1848 sconvolsero tutta l’Europa, attaccata dai borbonici ed eroicamente difesa dai suoi cittadini e da tanti giovani volontari giunti da ogni parte d’Italia, cadde il 4 luglio solo in seguito al potente intervento delle armate francesi inviate dal governo di Luigi Napoleone sostenuto dai monarchico-clericali.
La Costituzione della Repubblica, approvata nei sui ultimi giorni di vita, disegna, fin dai suoi Principi Fondamentali, un progetto di Stato straordinario e attualissimo e resta il suo grande testamento ideale:
PRINCIPII FONDAMENTALI
I.La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.
II.Il regime democratico ha per regola l'eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
III.La Repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
IV.La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l'italiana.
V.I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.
VI.La piú equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll'interesse politico dello Stato è la norma del riparto territoriale della Repubblica.
VII.Dalla credenza religiosa non dipende l'esercizio dei diritti civili e politici.
VIII.Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l'esercizio indipendente del potere spirituale.
9 febbraio1849-4 luglio 1849: cinque mesi di straordinaria passione civile e democratica, di tensione morale, di rigore politico durante i quali Roma passò dalla condizione di stato tra i più arretrati d'Europa a banco di prova di nuove idee democratiche, fondando la sua vita politica e civile su valori, come il suffragio universale, l'abolizione della pena di morte, la libertà di culto e di pensiero, la laicità dello Stato, che in Europa sarebbero diventati realtà solo circa un secolo dopo. Breve vita di una piccola, grande, Repubblica che ebbe alla sua guida politica e militare personalità come Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi e fra i suoi eroi Goffedo Mameli, Luciano Manara, Enrico Dandolo e tanti altri: onore a loro, per sempre!
Su questo periodo storico Ho ricevuto questo bel libro da parte dell'editore Scepsi & Mattana, che ringrazio per la sua squisita gentilezza e riporto qui una bella recensione apparsa sul sito: http://www.lungotevere.org/news.asp?id=7763&s=3&a=20 Cultura - Libri Le conchiglie a Monte Mario. Fascino e mistero di Roma
04/02/2010
Roma, 4 feb 2010 - Riceviamo un piccolo libro, un breve romanzo, di cui volentieri informiamo perché gli avvenimenti hanno come sfondo una Roma suggestiva e un po' misteriosa, ma anche per il merito di una prosa scorrevole e precisa, elemento non trascurabile in un'epoca in cui la Crusca e i Lincei richiamano giovani e meno giovani al rispetto delle regole della grammatica e della sintassi. L'autore insegna filosofia e storia in un liceo di Cagliari e ha pubblicato, tra l'altro Accadde a Famagosta,l'assedio turco a ad una fortezza veneziana (2006), sulla vicenda di Marcantonio Bragadin, e La luce nel fosso,tre racconti su Leopardi e Napoli (2007).
Ne Le conchiglie a Monte Mario, ristampa del 2009 (1 ed.1995) Monello trasporta il lettore nella Roma dell'aprile 1850, subito dopo la caduta della Repubblica romana e il ritorno del papa nella città. L'io narrante è un giovane, figlio di un albergatore, che decide di abbandonare gli studi di medicina, intrapresi per compiacere il padre, per dedicarsi agli studi letterari. Fattore determinante della decisione lo spettacolo di un soldato papalino ferito in modo terribile e al tempo stesso grottesco. Accanto a lui gli amici: quello che corteggia una ragazza ricca bella e molto ambita, l'amico inglese,attento indagatore dei misteri della città, e il professore di filosofia che ogni giovedì tiene le sue brillanti e stravaganti lezioni in un caffè, essendo momentaneamente chiusa l'Università. Gli studenti, più che dedicarsi ai loro studi regolari sono attratti dagli enigmi e dai misteri che vedono, o vogliono vedere, in avvenimenti o luoghi della città, come per esempio, le conchiglie a Monte Mario. Potremmo dire che protagonista è Roma, questa città gravata da "troppa storia", avvolta da un fatalismo che pervade tutte le classi sociali, ma che nonostante tutto è una città capace di stregare e avvincere il visitatore.
G.B.
Le conchiglie a Monte Mario
di Gigi Monello
Scepsi&Mattana Editori
Euro 17
Pagine 97
di Gigi Monello
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Pagine 97
postato da: gorca49 alle ore 23:40 | link | commenti (11)
categorie: roma, costituzione, laicità, ottocento, risorgimento, carlo o gori, carlo onofrio gori, storia del risorgimento, garibaldi giuseppe, repubblica romana, gori, garibaldini, gori carlo onofrio, gori carlo o, carlo gori, mameli goffredo, mazzini giuseppe, luciano manara, dandolo enrico
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