Politica. PANCIA SATOLLA NON CREDE MISERIA, OVVERO… SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA!
"Pancia satolla non crede miseria", ovvero..."sul ponte sventola bandiera bianca"!
Qualche caro amico/a che da tempo mi segue mi ha scritto negli ultimi commenti chiedendomi perché sia stato tanto tempo senza pubblicare niente di politica ed attualità.
Rispondo soltanto che non l’ho finora fatto perché sono tante le notizie inutili che quotidianamente ci vengono propinanate ed è da stupidi "rincorrerle" tutte.
Non l'ho fatto inoltre perché è tanta da parte mia l’amarezza per la situazione, reale questa, nella quale molti di noi si trovano.
Ora però mi faccio coraggio e rispondo così.
Uno sfogo, soltanto uno sfogo.
Scene a caso:
Scena 1. Abito in un quartiere moderno vicino ad un supermercato, posto in un piazza di nuova concezione, sull’ampio marciapiede sul lato opposto al supermercato ci sono dei cassonetti della spazzatura: ad una cert’ora, la mattina, arrivano degli anziani, badate bene, italiani non extracomunitari, gente dignitosa rivestita di stracci poveri, ma puliti, sono visibilmente pensionati di vecchia data. Uno viene in bicicletta, un altro su una vecchia cinquecento familiare, un altro ancora a piedi e frugano, frugano nei cassonetti e prendono frutta semimarcia, verdura idem, roba scaduta buttata via dal supermercato.
Scena 2. Notizia dal TG3 delle 14 di oggi: Sergio Cofferati, ex PCI, ex Segretario Generale della CGIL, oggi esponente DS e Sindaco di Bologna ha leticato col Prefetto della città che amministra (amministra tra virgolette) e col Questore perché hanno concesso, contro il suo parere, di sfilare ad una manifestazione della cosiddetta “sinistra antagonista” ed ha dichiarato che non si presenterà più a riunioni con le suddette autorità sulla sicurezza pubblica. Il Prefetto, intervistato, si è detto dispiaciuto della cosa notando che i giovani della “sinistra antagonista” sono stati corretti nella loro protesta e non hanno creato alcun incidente.
Scena 3. Lotte di sindaci di destra e di “sinistra” ed autorità costituite a: lavavetri, puttane, mendicanti, vucunprà, “abusivi”, irregolari e dissidenti ed emarginati di ogni fatta e provenienza, ecc, ecc. Senza andare a colpire i racket che sovente li mettono in piedi e li sfruttano. Fanno come i baldi giovani dell’estrema destra che nelle loro sempre più frequenti spedizioni punitive picchiano gli “effetti” di questo malessere sociale ignorandone volutamente la/le cause.
Scena 4. Vissuta personalmente: 8 settembre 2007, Montale, provincia di Pistoia. Davanti ad un inceneritore decotto che seminava diossina c’è un presidio permanente di giovani, ecologisti, “sinistra antagonista”, anarchici, operai sfavati, cittadini intossicati ecc. Quel giorno parte proprio da lì la tradizionale marcia per la pace e per la giustizia che va da Agliana a Quarrata ed alla quale hanno partecipato in altri tempi molta gente e noti personaggi: uno per tutti Lula, oggi presidente del Brasile.
Dal palco allestito al punto d’arrivo, nella piazza di Quarrata, è statodon Alessandro Santoro ad esprimere la tristezza per la mancata adesione delle istituzioni locali ad una manifestazione pacifica che ha coinvolto migliaia di persone.
Il fatto che alla marcia non ci fossero i gonfaloni dei Comuni di Agliana, Quarrata, Montale e Pistoia, della Provincia di Pistoia e della Regione Toscana tutti retti da amministrazioni di centro-“sinistra” (gonfaloni che c’erano sempre stati negli anni precedenti, quando le motivazioni della manifestazione erano le medesime) ha rappresentato l’ennesima triste conferma di una distanza crescente tra chi amministra e chi è amministrato, tra chi occupa dei posti di potere e chi, manifestando le proprie idee, vorrebbe aiutare proprio quel potere a fare meglio, nell’interesse di tutti, delle generazioni presenti e di quelle future. La diossina non è di destra o di sinistra: è veleno e basta!
Non è stata l’assenza fisica dei gonfaloni a rappresentare un elemento di tristezza. Né la tristezza ha pervaso il corteo, festante, silenzioso e colorato. È stata piuttosto una constatazione: è possibile – come ha ricordato Giovanni Capecchi - che persone che si dicono di sinistra scelgano di non ascoltare alcune migliaia di cittadini che marciano per costruire un mondo migliore, più giusto, in cui i beni comuni (l’acqua, l’aria, la salute, l’informazione) siano tutelati dagli enti pubblici? È possibile che persone che si dicono di sinistra preferiscano restare a casa piuttosto che ascoltare gli interventi di Alex Zanotelli, Giancarlo Caselli, Alessandro Santoro, Gianni Minà, Riccardo Petrella? Che anzi, qualche giorno prima li abbiano diffidati, inutilmente, dal partecipare alla manifestazione?
Interventi quelli dei suddetti, che magari i “nostri” amministrator iavrebbero potuto condividere solo in parte, ma che sicuramente avrebbero rappresentato uno stimolo per la riflessione e per l’azione politica che quotidianamente deve portare avanti chi governa.
L’ 8 settembre, però, è stato anche il giorno della raccolta di firme promossa dal “famigerato” Beppe Grillo.
Un fatto, questo, strettamente collegato anche alle ragioni della marcia per la giustizia che, tra i suoi obiettivi, aveva quello di chiedere a gran voce una politica etica, pulita, trasparente.
Le migliaia di firme raccolte dai giovani e meno giovani sostenitori del “Vaffanculo-Day” mi pare che abbiano confermato un dato di fatto: le persone hanno ancora voglia di manifestare le proprie opinioni, di mobilitarsi per battaglie di moralità e di giustizia, di mettere una firma per chiedere un parlamento senza deputati condannati e una politica senza privilegi; e, contemporaneamente, queste stesse persone non ne possono più della “casta” dei politici di professione, né di quegli amministratori che non sanno più ascoltare simbolo di una politica che si chiude a riccio, autoreferenziale, distante.
E purtroppo queste persone hanno ragione: l’antipolitica è il frutto di una politica fatta di privilegi, piegata su se stessa, attenta ai giochi di potere, che diserta le occasioni di incontro e di confronto.
Scena 5. Recente inchiesta di Rete 4. Dico: rete 4 di Berlusconi. Molte banche, ultima malefatta, ma non l’ultima, hanno a suo tempo consigliato i propri clienti di scegliere un mutuo casa a tasso variabile, sapendo benissimo che in breve i tassi sarebbero alzati, e le famiglie si sarebbero ulteriormente indebitate. Sembra proprio per poter impadronirsi più facilmente, in un secondo tempo delle case ipotecate.N.B. : i governi non hanno fatto niente.
Scena 6. Il dramma del precariato giovanile non è stato risolto. Altri drammi sociali, e non ve li elenco, sono tutti ancora lì, ben lungi dall’esser risolti.
Scena 7. Andate al dibattito del consiglio comunale della vostra città. Esperienza istruttiva. Coglierete quasi sempre, e con rare eccezioni, (che, more solito, confermano la regola) netta la sensazione di essere in presenza di un sinedrio di scellerati votati alla chiacchera, al gettone ed alla tangente. Soprattutto di provenienza edilizia. E’ lì che a livello locale c’è il cash…
Scene 8, 9,…899, 1000…immaginatele voi, se non siete nella cerchia dei pescicani privilegiati.
Scena 1001. Se la “sinistra” deve finir per fare, nei fatti, la stessa politica di Berlusconi, allora, al limite, meglio l’originale della fotocopia. Anzi meglio nulla! Il carognismo subdolamente populista ed effettivamente antipopolare dei berluscononiani, ieri, come il totale fallimento dei “centrosinistri”, oggi, è sotto gli occhi di tutti.
Quindi, salvo pochissime eccezioni che confermano, ahimé, la regola odierna, politici, ha ragione Grillo: andate tutti affanculo!
Consiglio: Se non l’avete ancora fatto leggete il libro La casta di Rizzo e Stella e leggete quotidianamente il blog di Grillo. Leggete magari anche qualcosa d’altro di utile.
Grillo accusato dalla “casta” (N.B. “casta” che non è fatta solo di politici, ma anche di manager, di consulenti, di commercialisti, avvocati, dentisti, artigiani, evasori fiscali, ecc. – tutti favoriti dal “raddoppio” dell’euro da loro e per loro promosso – di giornalisti e pennivendoli asserviti, di mafiosi e camorristi politicamente protetti, di cravattari e banchieri a loro assimilati, di mascalzoni vari, ecc. ecc.) di essere soltanto l’apprendista stregone di un risorgente fascismo.
Grillo accusato di distruggere senza avere un programma per costruire.
Può essere, la seconda che ho scritto.
Ipotesi di risposta, per ora: partecipazione di quanti più possibile ad una dissidenza puntuale e diffusa, una “guerriglia” pacifica che sputtani regolarmente questi scellerati “rappresentanti del popolo” di destra e di “sinistra” che siano (però qualcuno, è vero, li ha votati!) e che promuova esperienze politiche autogestite che realizzino, hic et nunc, tutte le cose necessarie alla nostra sopravvivenza.
Quelle cose che i politici dovrebbero fare e non fanno.
Questa non è antipolitica, è un nuovo tentativo di iniziare una politica diversa.
COG
COG
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