Politica. Viva il gippone!
Nel “commento” (piuttosto un “commento-manifesto” a beneficio dei lettori, per altro da me ben accettato, sulla dimostrazione di oggi della “Casa delle libertà” e sulla finanziaria Prodi) al mio ultimo post, quello sulla Toscana, che mi mandava l’amico Giuliano ci sono molte cose su cui concordo. Partendo dalle cose “alte” però devo dire che non vedo niente di “alto” nei propositi e nelle azioni di questo governo di centrosinistra: si cerca di prendere soldi (e saldi) qua e là per soddisfare questa Europa dei banchieri, ma non c’è un piano per far uscire questo Paese in avanti dalla crisi economica, (ma anche “intellettuale” nel senso più ampio del termine) che ormai da anni l’attanaglia. Niente per intenderci di paragonabile a quanto è stato fatto negli ultimi dieci-quindici anni da paesi come la Spagna, la Gran Bretagna, l’Irlanda ecc. che, pur con le diversità fra loro evidenti e misure anche opinabili, stanno pur tuttavia affermandosi come paesi dinamici e nei quali un giovane può avere delle prospettive. Un esempio: poco più di un anno fa due giovani ingegneri che conosco sono stati assunti come progettisti uno a Torino, alla Fiat e l’altro alla Nuovo Pignone di Firenze. Sapete quali erano i loro rispettivi stipendi? 790 e 750 euro al mese! Cosa hanno fatto allora dopo qualche tempo? Uno è andato in Spagna e l’altro in Inghilterra dove appena assunti hanno percepito stipendi mensili fra duemila e i duemiladuecento euro al mese!
Insomma, si vola basso, non c’è nemmeno una parvenza di intenzione paragonabile ad un progetto grandioso che risollevò a suo tempo gli Stati Uniti da una profonda crisi come il New Deal roosveltiano. Riguardo alla sinistra che si definisce “comunista” devo dire che se non ci sono idee e propositi “alti” non serve a niente mandare qualche travestito o qualche no-global dei centri sociali in parlamento per fare azione sociale, modernità vera o perlomeno equa e sostenibile, progresso certo, ecc.
Fatto questo “sfogo” pubblico qui sotto una “lettera-aperta” su due cose (“piccole-piccole”) indirizzata all’amico Giuliano.
Caro Giuliano,
sono d'accordo con te, ma oltre a quello che affermi, ti vorrei far riflettere su due misure inizialmente previste nella finanziaria, e poi, a quanto ne so, "inevitabilmente (?) saltate". Cose "minori" e di "peso" relativo, ripetto a quelle che giustamente hai rappresentato tu, che però, secondo me, davano visibilmente a tutti, forse più di altre e ben più consistenti e necessarie, il senso, l'idea di giustizia.
La prima era la supertassa sui "gipponi", (che costano se non erro dai 60 mila euro in su) cioè su un "oggetto" che è generalmente assurto in questi ultimi anni a vero status symbol dell'evasore fiscale, alla faccia di tutti i poveri cristi che "vivono" (si fa per dire) di stipendio fisso e che se lo sono visto dimezzare come valore d'acquisto dai mancati controlli berlusconiani sull'introduzione dell'euro. Tra l'altro quasi tutti gli spavaldi possessori del suddetto mezzo (inquinante ed ingombrante particolarmente nelle strade delle nostre belle città medievali) hanno, se non erro, aggirato ulteriormente il fisco intestando il proprio "carrarmato" alla rispettiva azienda. Niente tassa dunque sui gipponi (quanti onorevoli e loro stretti parenti, amici e benefattori lo possiedono ?) quando, se non erro, molti stati europei (ed anche gli Usa che com'è noto hanno strade molto larghe) già da tempo tassano in modo particolare questi mezzi!
La seconda, e la fo breve, era il prelievo fiscale sulle "pensioni d'oro" che a quanti dicono i giornali stamani è anch'esso "invitabilmente" (?) saltato. Che bisogni ed esigenze abbia un anziano ritirato dal lavoro di vivere oggi con più di 5000 euro al mese non riusciro mai, nè a capirlo, nè a giustificarlo: deve forse mantenere il gippone del figlio o del genero? Ti risparmio una riflessione sulle pensioni godute dai parlamentari perché non vorrei esser tacciato di qualunquismo, ma quando si soprassiede su queste cose un pensierino vien fatto di farcelo...
Insomma due cose "minori", ma come si suol popolarmente dire qui in Toscana: "dal piccolo si vede il grande"! Per queste e per ben più altre gravi cose, contenute o omesse nella finanziaria Prodi, paradossalmente verrebbe voglia d'andare anche noi oggi a Roma a manifestare per ragioni opposte a quelle dei "marciatori" berlusconiani.
Ciao e stammi bene.
Carlo O. Gori
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