giovedì 19 gennaio 2012

Varie (domenica, 18 giugno 2006)


domenica, 18 giugno 2006

Varie

  


 

 


Arresto di un Re mancato e battuta d’arresto della Nazionale


Oliver Cromwell, il futuro Lord Protettore inglese, arrestato nel 1647 Re Carlo I, lo fece condannare a morte con un processo avvenuto in Londra al cospetto del Parlamento. Re Carlo I il 30 gennaio 1649 venne condotto da palazzo St. James in Whitehall, e  lì venne decapitato.
Henry John Woodcock, pm potentino di evidenti origine inglesi, con una sua inchiesta ha portato all’arresto di  “Re” Vittorio Emanuele di Savoia, accusato con altre 12 persone (tra le quali il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi e il  portavoce dell’ex ministro degli Esteri Gianfranco Fini, Salvatore Sottile) di corruzione, falso, sfruttamento della prostituzione. Il 16 giugno 2006 il “Re”, arrestato nei pressi di Como,  è stato tradotto nel carcere del rione Betlemme di Potenza dove tuttora permane.
A fronte di due inquisitori “inglesi”, tempi e destini diversi di un Re “vero” e di un Re “mancato” …  
Il Savoia (già membro con la tessera n. 1621 della P2 di Licio Gelli  insieme a Silvio Berlusconi, tessera n.1816, Fabrizio Cicchitto, tessera n.2232, e tanti altri suoi confratelli) rientrato in Italia nel 2002 in seguito alla caduta di una pregiudiziale antimonarchica della nostra Costituzione Repubblicana, torna in una cella, questa volta italiana, dopo l'incidente con cui, il 18 agosto 1978, provocò la morte di Dirk Hammer all'isola di Cavallo, in Corsica.
Che dire? E’ evidente che noi in Italia, un “Re” come questo,  proprio… non ce lo meritiamo!
Cambiando discorso, il giorno successivo, ieri sabato 17, c’è stata, dopo la vittoria col Ghana, la prima battuta d’arresto della nostra Nazionale nel confronto con gli Usa (“guerra” avevano detto loro). Un misero 1-1 per una partita male impostata, altrettanto malcondotta ed anche un po’ sfortunata per via dell’autogol.  Toni “assente”, idem Totti, idem Del Piero (ma questa non è una novità), De Rossi invece “troppo presente” tanto da farsi espellere.
Come andrà? Non stressiamoci e non disperiamo (per chi è disposto a farlo), il mondiale è lungo (naturalmente se riusciamo a passare il turno!) e per Toni & C. potrebbe in corso d’opera avvenire, ce lo auguriamo, la stessa “resurrezione” che avvenne per Rossi & C. nel mondiale di Spagna.  Certo proprio la Spagna e l’Argentina hanno finora straordinariamente impressionato, mentre il Brasile, pur non giocando bene è riuscito a piazzare il risultato.
La palla è “tonda” e gli arbitri… “quadrati” (a volte “inquadrati”): vedremo.








postato da: gorca49 alle ore 09:35 | link | commenti (5)
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#1 19 Giugno 2006 - 09:48
Come ho detto nel post sul mio blog (riassumendo parecchio):
Vittorio Emanuele di Savoia è sicuramente uno stronzo e un violento e sta sui coglioni a pelle, ma a questi capi di imputazione non ci credo.

Perchè?
Per il semplice fatto che la famiglia Savoia non ha certo bisogno di queste "entratucce" per "tirare avanti".
Perchè i Savoia sono ricchi di loro e posseggono proprietà in tutto il mondo.
Perchè sono imparentati con tutte le case reali d'Europa.
Perchè anche solo lo sfruttamento commerciale del loro nome su una "griffe" vale un tesoro.

A chi conviene rovinare per sempre l'immagine dei Savoia in Italia?
Perchè questa storia viene fuori proprio adesso e non prima?
Come mai sono ampiamente fornite alla stampa le trascrizioni delle registrazioni telefoniche, che dovrebbero essere segrete o per lo meno riservate durante le indagini?
Chi e perchè le diffonde?
Cui prodest?
...ma questo la gente non se lo chiede mai...

Un saluto,
INNOVARI Retrofuturo
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#2 20 Giugno 2006 - 14:19
Caro Innovari Retrofuturo,

innanzitutto La ringrazio per l'attenzione e Le e faccio i miei sinceri complimenti per il Suo blog interessante e ben impostato graficamente. Per il Suo commento concordo con Lei che su tali vicende, più sono mediaticamente clamorose, più il dubbio è sempre d'obbligo. Ce lo insegna la Storia e Lei mi pare ne sia pienamente consapevole. In tal senso ci sarebbero migliaia di casi da ricordare, ma uno per tutti cito il caso Tortora. Penso che nel verificarsi di una violazione di legge (o presunta tale) occorra sempre e comunque chiedersi "chi", "dove", "come" "perchè" "quando" e "nei confontri di chi" la giustizia abbia deciso di procedere. E a volte nei casi dubbi ci metterei anche il "cui prodest". Ora però nella fattispecie del caso mi pare ci siano molte intercettazioni comprovanti e giudizi di familiari del Principe che sono pesanti come macigni. Ci sono poi le intercettazioni che, è vero, violano la privacy, ma scocciano moltissimo i pezzi grossi ed i loro accoliti, mentre per i disgraziati si evita di ascoltare: in presunzione di reato spesso vengono sbattuti in galera e via!
Cordiali Saluti
Carlo O. Gori
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#3 20 Giugno 2006 - 15:06
Le ho risposto sul mio blog e replico anche qui sul suo:

Caro Sig. Carlo O. Gori,
la ringrazio per i complimenti e per la sua pacatezza, inedita nel mondo di internet.

Che si intravvedano reati probabilmente da ascrivere (una volta indagati) al Sig. Savoia non vi è dubbio. Che il Sig Savioa sia pochissimo amato, probabilmente a ragione, da molti in questo paese neppure.

La questione è quella che ho posto nel commento subito sotto al suo, ossia:

I magistrati fanno le indagini e gli arresti a comando, così come fa comodo a qualcuno di potente?
Le intercettazioni escono dagli uffici dei magistrati a comando sempre per convenienza di qualcuno?
E' il "timing" VERAMENTE sospetto, e non il fatto "criminale" in se.
Concorda?

INNOVARI Retrofuturo

PS: la parola "garantismo" (per tutti) è una eredità obsoleta del 20° secolo?
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#4 20 Giugno 2006 - 21:53
Caro Innovari Retrofuturo,

al postutto (come si diceva una volta) non posso che concordare pienamente con Lei : al di là del fatto in sé, è il meccanismo che scatta in questi casi, quello che veramente preoccupa (o deve preoccupare) il cittadino.
La saluto cordialmente e Le rinnovo i miei più vivi complimenti. La seguirò sempre con attenzione e simpatia.
Carlo Onofrio Gori 
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#5 21 Giugno 2006 - 07:41
Ancoa una volta le rispondo sia sul suo blog che sul mio:

Ammetto che come molti sono rimaso incredulo al coinvolgimento di uno così benestate in vicende da quattro soldi e puttanate varie.
In generale poi io sono sempre infastidito quando si "spara sui feriti" amici o nemici che siano, "potenti" o "impotenti" che siano.
Però anche in questa squallida vicenda c'era qualcosa che mi infastidiva parecchio e non era legata al caso specifico.

Se tutta sta vicenda del Sig. Savoia avesse avuto un iter standard dal punto di vista giudiziario e dei media, pur tenendo conto della "fama" della persona (che sicuramente fa notizia), non avrei scritto una riga.

Invece, ancora una volta, fin dai tempi di Bettino Craxi per arrivare fino a Moggi (!) e a Savoia, ma passando per l'arresto di Tortora ed anche per il rapimento di Tommaso Onofri (dove addirrittura sulla stampa è venuto fuori che il padre poteva essere un pedofilo, su imbeccata dei magistrati), quello che mi fa imbestialire è il comportamento incosciente, imbelle e spesso crudele della magistratora Italiana (vista come classe e non come singoli), la quale è evidente che indaga o non indaga certe "questioni" a comando di una classe politica, pur vantando indipendenza, che fa fuoriuscire carte riservatissime in maniera artata e le comunica alla stampa per alimetare la berlina e la condanna popolare prima del processo.
Una classe di intoccabili che quando sbaglia non paga mai, nonostante il referendum popolare dell'8 novembre 1987 sulla responsabilità civile dei magistrati.
Una classe, dove alcuni (non tantissimi) sono servitori dello stato, lavorano tutto il giorno e magari muoiono per lo stato, altri (parecchi) sono servitori di qualcuno, ed altri ancora (molti) non fanno una cazzo guadagnando fior di quattrini.
Gente che spessissimo nelle indagini, invece di utilizzare i mezzi tecnici e tecnologici che hanno a disposizione, usano come unico sistema la carcerazione preventiva al fine di estorcere confessioni o informazioni, in puro stile medievale.
Gente che in certi casi privilegia la fama personale alla ricerca della verità.

Ho conosciuto personalmente Marco Dimitri, quello dei "Bambini di Satana", il quale era stato accusato di tutto e di più, si è fatto quattrocento giorni di galera, ha sopportato una campagna stampa infamante e feroce fomentata dalla magistratura e alla fine è stato assolto con FORMULA PIENA.
Durante il processo coloro che lo hanno difeso a mezzo stampa, o in conferenze, mettendo in dubbio l'impianto accusatorio, si sono addirittura trovati a dover sopportare gravi denuncie da parte del magistrato responsabile delle indagini.

Certo, Marco Dimitri ha chiesto e ottenuto un risarcimento (che non ripaga la carcerazione), ma quel magistrato è ancora lì che fa il suo lavoro...

INNOVARI Retrofuturo
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